L’opera dall'Art Institute of Chicago in mostra fino al 27 gennaio

La speranza fondata sull'amore. La Crocifissione bianca di Chagall inaugura a Roma un nuovo spazio museale

Marc Chagall, La crocifissione bianca, allestimento, 1938, Olio su tela, 140 x 154.6 cm, The Art Institute of Chicago | Foto: © Vinicio Ferri | Courtesy Fondazione Roma
 

Samantha De Martin

27/11/2024

Roma - Non chiamatelo dipinto. Piuttosto assomiglia alla scheggia di un cristallo, uno dei tanti andati in frantumi la drammatica notte tra il 9 e il 10 novembre del 1938 che diede avvio all'ondata della violenza antisemita divampata su scala nazionale nella Germania nazista.
Un cristallo raccolto dalla mano di un poeta, Marc Chagall, che, intingendo il suo pennello nella luce e nelle lacrime, fece di un quadro l’icona di un secolo in tumulto, che racchiuse in sé le più terribili follie della storia, affinché nulla più si ripeta.
C’è un motivo se la Crocifissione bianca di Marc Chagall, esposta per la prima volta a Roma nell’ambito delle celebrazioni del Giubileo, da oggi, mercoledì 27 novembre, fino al 27 gennaio, è stata allestita in una spazio “laico” e non in una chiesa: offrire a chiunque la possibilità di ammirala, facendo proprio quel messaggio di speranza offerto dal raggio di luce che dall’alto squarcia il grigiore di un mondo sconvolto.


Marc Chagall, La crocifissione bianca, Allestimento, 1938, Olio su tela, 140 x cm 154.6 cm, The Art Institute of Chicago | Foto: © Vinicio Ferri | Courtesy Fondazione Roma

Sede della mostra, a ingresso gratuito, è Palazzo Cipolla. La Crocifissione inaugura anche un nuovo spazio culturale - il Museo del Corso - Polo museale - che unisce Palazzo Cipolla e Palazzo Sciarra Colonna svelando per la prima volta ai visitatori la collezione permanente che raccoglie capolavori di artisti del calibro di Pompeo Batoni, Pietro da Cortona, Caspar van Wittel, Giacomo Balla, Lucio Fontana, l’Archivio storico della Fondazione e un programma di esposizioni temporanee che, dopo Chagall, proseguirà con Pablo Picasso (27 febbraio - 29 giugno) e con Salvador Dalí (4 Ottobre 2025 - 25 Gennaio 2026).
Il nuovo Polo museale, voluto e promosso da Fondazione Roma, si sviluppa quindi con l’accorpamento di due prestigiosi edifici dal grande valore storico e architettonico, situati lungo l'iconica via del Corso.
Per la prima volta, una delle “quattro meraviglie di Roma” - così era conosciuto Palazzo Sciarra Colonna - rivela le inedite carte dell’Archivio storico della Fondazione Roma, i documenti storici del Sacro Monte della Pietà e della Cassa di Risparmio di Roma.


Gabinetto degli Specchi, Palazzo Sciarra Colonna | Foto: © Giovanni Formosa | Courtesy Fondazione Roma

“L’apertura del nuovo polo museale della Fondazione Roma - ha dichiarato S.E. Mons. Salvatore Fisichella - rappresenta un apporto fondamentale per le attività culturali della città e dell’intero Paese. Nel congratularmi per la riapertura sono contento che l’evento coincida con l’iniziativa del Dicastero per l’Evangelizzazione in vista del Giubileo di esporre l’opera di Marc Chagall the White Crucifixion. Un evento unico che consentirà al polo museale di essere visitato da una grande moltitudine di persone”.

L’opera del pittore russo arriva nella capitale in prestito dall'Art Institute of Chicago grazie alla collaborazione tra il Dicastero per l’Evangelizzazione, il Pro-Prefetto S.E. Mons. Salvatore Fisichella e Fondazione Roma. Attraverso il suo messaggio di speranza e di unione tra le culture religiose rappresenta un momento di grande significato simbolico per il Giubileo. Realizzata da Chagall nel 1938, dopo i tragici eventi della Notte dei Cristalli, la Crocifissione ha suscitato apprezzamento anche da parte di Papa Francesco, che ne ha sottolineato il forte messaggio evangelico, ispirato all’unità delle culture religiose e alla difesa della dignità dell'individuo.

L’opera, tra le più emblematiche del Novecento, ricorda, denuncia, commuove, in un intreccio di speranza e sofferenza. Gesù crocifisso, al centro della scena, sembra far convergere su di sé tutte le persecuzioni del suo popolo e di tutti i tribolati del mondo. Ma il valore universale dell’immagine travalica il momento storico e la vicenda di un popolo facendosi grido universale contro la follia degli estremisti di ogni epoca e simbolo di speranza nella salvezza divina.


Palazzo Cipolla, facciata | Foto: © Vinicio Ferri | Courtesy Fondazione Roma

C’è una figura che trascina un sacco con, al suo interno, il mondo messo in salvo, e ci sono alcune bandiere rosse (in origine le bandiere utilizzate dalle SS) che simboleggiano la cattiveria. Attorno al Cristo, che il pittore non colloca tra due ladroni, ma innocente tra innocenti, fluttua un’umanità disperata, protagonista di una storia di persecuzioni, genocidi, campi di battaglia. Ecco una barca con profughi in fuga, a rischio di naufragio, sospinta da un remo soltanto, che si avvicina all’uomo sulla croce come verso un porto di salvezza. Così, simile a una luce, il Cristo dirada le tenebre dell’odio.
Chagall sembra ricordarci che nonostante il male tenti di atterrire, sopravvive ancora una terra di resistenza, il cuore dell’uomo, nella quale le tenebre non potranno piantare il proprio vessillo perché i fuggiaschi e le zattere hanno ancora un altrove in cui sperare. 
Il valore universale dell’immagine va oltre un preciso momento storico e la vicenda di un popolo: è un grido perenne contro la follia degli estremisti di ogni epoca e un simbolo di speranza nella salvezza divina.

La Crocifissione di Chagall si potrà visitare dal lunedì alla domenica, dalle 10 alle 20. Ultimo ingresso 30 minuti prima della chiusura. Aperture straordinarie: 8, 24, 26 dicembre e 6 gennaio 10-20; 25 dicembre e 1° gennaio 15 - 20; 31 dicembre: 10 - 15. Ingresso gratuito.