Al Museo Nacional Thyssen-Bornemisza dall’11 ottobre al 15 febbraio
Picasso e Chanel, due creativi moderni, presto in mostra a Madrid
Pablo Picasso, Arlecchino con specchio, 1923, Olio su tela, 81 x 100 cm, Madrid, Museo Nacional Thyssen-Bornemisza © Successione Pablo Picasso, VEGAP, Madrid, 2022
Samantha De Martin
18/08/2022
Mondo - Nella primavera del 1917 l’incontro tra un artista e una dei più affermati nomi della moda dava vita a un’amicizia intessuta di reciproche ispirazioni destinate a produrre grandi frutti.
Lui si chiamava Pablo Picasso e si accingeva ad entrare nella rosa dei pittori più ricercati di Parigi, mentre Gabrielle Chanel (per tutti Coco) aveva iniziato la carriera di modista, diventando una stilista affermata con i suoi negozi aperti a Parigi (1910), Deauville (1912) e Biarritz (1915).
L’intuito e un’insaziabile voglia di imparare l'avevano portata a circondarsi di musicisti, scrittori e pittori e a diventare persino una mecenate, assistendo finanziariamente Stravinsky, il poeta Pierre Reverdy e Jean Cocteau in diverse occasioni.
Presto Mademoiselle iniziò a diventare parte integrante dell’universo artistico e intellettuale parigino dell'epoca, al punto da dichiarare di avere imparato “il rigore dagli artisti".
Pablo Picasso, Tre donne presso una fontana, 1921, Pastello su carta applicata su tela, 51 x 66 cm, Collezione privata | Courtesy Tobias Mueller Modern Art, Zurigo © Succession Pablo Picasso, VEGAP, Madrid, 2022
Picasso e Chanel collaborarono professionalmente in due occasioni, entrambe con Jean Cocteau: nella commedia Antigone (1922) e nel balletto di Serge Diaghilev, Le Train Bleu (1924). Il loro incontro è il fulcro della mostra che sarà accolta a partire dall’11 ottobre nelle sale del Museo Nacional Thyssen-Bornemisza di Madrid, che vedrà riunite arte e moda in un originale progetto espositivo.
Chanel non fu solo una grande stilista, ma impiegò il suo talento anche nelle opere teatrali e cinematografiche. L'esordio risale al 1911, quando il suo cappello di paglia entrò sulla scena di Bel Ami, di Guy de Maupassant, adagiato sul capo dell'attrice Gabrielle Dorziat.
La fama di Coco arrivò dopo lo scoppio della prima guerra mondiale, quando, la nuova presenza delle donne sul posto di lavoro scatenò la necessità di abiti più pratici. Chanel optò così per uno stile ampio e senza cintura, accorciando i suoi abiti per una maggiore facilità di movimento, aggiungendo tasche ampie e pratiche ed eliminando qualsiasi ornamento non necessario.
Pablo Picasso, Donna in riva al mare, 1922, Olio su tela, 48.3 x 58.4 cm, Minneapolis Institute of Art, lascito di Putnam Dana McMillan. © Successione Pablo Picasso, VEGAP, Madrid, 2022
Curata da Paula Luengo, capo del Dipartimento delle mostre del museo, il percorso Picasso/Chanel riunirà un'eccezionale selezione di abiti, ma soprattutto dipinti a olio, disegni e oggetti in prestito da musei americani ed europei, nonché da collezioni private, e vedrà la generosa collaborazione di Almine e Bernard Ruiz-Picasso, Patrimoine de CHANEL e del Musée national Picasso di Parigi.
Avventurandosi tra moda e arte, il visitatore sarà invitato a esplorare quattro grandi sezioni che procedono in ordine cronologico, abbracciando approssimativamente gli anni che vanno dal 1910 al 1930. In questo viaggio il cambiamento introdotto da Chanel nei modi di vestire è equiparato alla rottura determinata dalla rappresentazione della realtà da parte delle avanguardie artistiche attraverso valori non visivi. Il confronto diretto tra i disegni di Chanel e l'opera di Picasso aprirà un mondo sul rapporto formale tra i due creativi e sui legami che legano le rispettive creazioni, frutto di influenze condivise e di un’ammirazione reciproca.
Gabriele Chanel, Abito da sera, 1929-1930, Pizzo, seta, tulle e paillette. Patrimoine de Chanel, Parigi © CHANEL
Se Chanel crea la "divisa" della donna dinamica del XX secolo, Picasso formula un nuovo canone di bellezza visiva che diviene il suo stile. Se “Lo stile Chanel e il cubismo” svelerà in mostra l'influenza dei linguaggi formali del grande movimento artistico sul lavoro della couturière - evidente in abiti dalle linee dritte e spigolose e nella predilezione di blocchi di colore, assieme al nero, al bianco e al beige - la seconda sezione, dal titolo “Olga Picasso”, si concentra sui numerosi ritratti che il maestro realizzò della sua prima moglie, la ballerina russa Olga Khokhlova, fedele cliente di Chanel. Picasso e Olga si sposarono a Parigi nel luglio 1918. Si erano conosciuti a Roma all'inizio del 1917 mentre il pittore stava lavorando alle scenografie di Parade. Nei numerosi ritratti della moglie che Picasso ritrae in pose pensierose, intenta a leggere, a scrivere, o a cucire, gli abiti che Olga indossa rivelano chiaramente lo stile chic di Chanel con il suo taglio lineare e semplice. Olga doveva sentirsi a proprio agio con i modelli rilassati della stilista, abiti comodi, adattati al movimento del corpo, governati dagli stessi principi della prima danza moderna.
La mostra comprende alcune creazioni di Chanel realizzate in quegli anni, che stabiliscono un dialogo perfetto con gli abiti di Olga e con il suo stile, come emerge dai ritratti in mostra, come il Ritratto di Olga Khokhlova (1917) dalla Fondation Marie Anne Poniatowski Krugier, il Ritratto di Olga con collo di pelliccia (1923) dalla Fundación Almine y Bernard Ruiz-Picasso para el Arte, Madrid e il disegno a carboncino Olga con Ghirlanda di fiori (1920) dal Musée national Picasso-Paris, in prestito al Musée des Beaux-Arts de Lille.
Pablo Picasso, Senza titolo / Arlecchino e Pulcinella, 1924, Tempera su carta, 29.5 x 23.7 cm, Fundación MAPFRE Collezioni © Successione Pablo Picasso, VEGAP, Madrid, 2022
La comune passione (e ispirazione) di Coco e Picasso per la Grecia classica è evidente nella sezione intitolata “Antigone”, adattamento moderno di Cocteau dell'opera di Sofocle, che ha debuttato a Parigi nel 1922 con scenografie e maschere di Picasso e costumi di Chanel.
Nell'estate del 1922 Jean Cocteau scrisse una versione ridotta della tragedia di Sofocle, primo progetto professionale che coinvolse sia Picasso che Chanel. Debuttò nel dicembre dello stesso anno al Théâtre de L'Atelier di Montmartre, diretto da Charles Dullin e con una scenografia sperimentale. Il pubblico ammirerà opere come Tre donne vicino a una fontana (1921), Donna seduta (1921) e Le tre grazie (1923), accanto a studi per le scenografie della produzione, tre ritratti di Picasso di Cocteau e l'unica raffigurazione conosciuta di Antigone, su un vaso greco del 390-380 a.C. circa in prestito dal British Museum. D’altronde fu durante il suo primo viaggio a Londra, a maggio del 1919, che Picasso studiò attentamente le opere d'arte classiche esposte in quel museo. Anche Chanel guardò alla Grecia arcaica per creare costumi in spessa stoffa di lana scozzese nei toni del marrone con tocchi di rosso mattone che ben si intonavano al set e alla gamma di colori scelta da Picasso.
Così l'esposizione comprende vari modelli di chiara ispirazione classica, in particolare abiti da sera.
Gabrielle Chanel, Ensemble, 1926-1928, Crêpe de Chine | Eredità di Chanel, Parigi © CHANEL
Le Train Bleu, titolo del balletto prodotto da Diaghilev nel 1924, su libretto di Cocteau, ispirato alla moda sportiva e balneare, segna anche la seconda e ultima collaborazione professionale tra i due. La quarta e ultima sezione della mostra è dedicata proprio a questo balletto presentato in anteprima a giugno al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi. L’idea era quella di creare un'opera moderna e divertente, ispirata ad attività che andavano di moda nei primi anni Venti, come prendere il sole e fare sport, coinvolgendo personaggi cosmopoliti come coloro che salivano regolarmente a bordo delTrain bleu, il lussuoso treno notturno che collegava Parigi con la Costa Azzurra e che ha dato il nome al balletto.
Chanel, appassionata sportiva, aveva disegnato i costumi per i ballerini, ispirandosi agli abiti sportivi creati da lei per sé e per i suoi clienti. Diaghilev si era imbattuto nel gouache Due donne che corrono sulla spiaggia nello studio di Picasso e aveva chiesto all’artista se avrebbe potuto utilizzarlo per il sipario. Picasso accettò. Accanto a quell’iconico dipinto la mostra sciorina opere correlate come Donna in riva al mare (1922) e Donna seduta in camicia (1924), così come I bagnanti (1918), un piccolo capolavoro in cui Picasso raffigurò donne moderne che indossano costumi da bagno molto simili a quelli che Chanel avrebbe usato anni dopo per i ballerini di questa produzione. I costumi esposti nella mostra sono riproduzioni degli originali, realizzati dall'Opéra de Paris per la produzione del 1992 di Le Train Bleu.
Il percorso, che vuole anche celebrare Picasso, nel cinquantenario della morte (che ricorre l’8 aprile del 2023) sarà aperto dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19, sabato dalle 10 alle 21.
Lui si chiamava Pablo Picasso e si accingeva ad entrare nella rosa dei pittori più ricercati di Parigi, mentre Gabrielle Chanel (per tutti Coco) aveva iniziato la carriera di modista, diventando una stilista affermata con i suoi negozi aperti a Parigi (1910), Deauville (1912) e Biarritz (1915).
L’intuito e un’insaziabile voglia di imparare l'avevano portata a circondarsi di musicisti, scrittori e pittori e a diventare persino una mecenate, assistendo finanziariamente Stravinsky, il poeta Pierre Reverdy e Jean Cocteau in diverse occasioni.
Presto Mademoiselle iniziò a diventare parte integrante dell’universo artistico e intellettuale parigino dell'epoca, al punto da dichiarare di avere imparato “il rigore dagli artisti".
Pablo Picasso, Tre donne presso una fontana, 1921, Pastello su carta applicata su tela, 51 x 66 cm, Collezione privata | Courtesy Tobias Mueller Modern Art, Zurigo © Succession Pablo Picasso, VEGAP, Madrid, 2022
Picasso e Chanel collaborarono professionalmente in due occasioni, entrambe con Jean Cocteau: nella commedia Antigone (1922) e nel balletto di Serge Diaghilev, Le Train Bleu (1924). Il loro incontro è il fulcro della mostra che sarà accolta a partire dall’11 ottobre nelle sale del Museo Nacional Thyssen-Bornemisza di Madrid, che vedrà riunite arte e moda in un originale progetto espositivo.
Chanel non fu solo una grande stilista, ma impiegò il suo talento anche nelle opere teatrali e cinematografiche. L'esordio risale al 1911, quando il suo cappello di paglia entrò sulla scena di Bel Ami, di Guy de Maupassant, adagiato sul capo dell'attrice Gabrielle Dorziat.
La fama di Coco arrivò dopo lo scoppio della prima guerra mondiale, quando, la nuova presenza delle donne sul posto di lavoro scatenò la necessità di abiti più pratici. Chanel optò così per uno stile ampio e senza cintura, accorciando i suoi abiti per una maggiore facilità di movimento, aggiungendo tasche ampie e pratiche ed eliminando qualsiasi ornamento non necessario.
Pablo Picasso, Donna in riva al mare, 1922, Olio su tela, 48.3 x 58.4 cm, Minneapolis Institute of Art, lascito di Putnam Dana McMillan. © Successione Pablo Picasso, VEGAP, Madrid, 2022
Curata da Paula Luengo, capo del Dipartimento delle mostre del museo, il percorso Picasso/Chanel riunirà un'eccezionale selezione di abiti, ma soprattutto dipinti a olio, disegni e oggetti in prestito da musei americani ed europei, nonché da collezioni private, e vedrà la generosa collaborazione di Almine e Bernard Ruiz-Picasso, Patrimoine de CHANEL e del Musée national Picasso di Parigi.
Avventurandosi tra moda e arte, il visitatore sarà invitato a esplorare quattro grandi sezioni che procedono in ordine cronologico, abbracciando approssimativamente gli anni che vanno dal 1910 al 1930. In questo viaggio il cambiamento introdotto da Chanel nei modi di vestire è equiparato alla rottura determinata dalla rappresentazione della realtà da parte delle avanguardie artistiche attraverso valori non visivi. Il confronto diretto tra i disegni di Chanel e l'opera di Picasso aprirà un mondo sul rapporto formale tra i due creativi e sui legami che legano le rispettive creazioni, frutto di influenze condivise e di un’ammirazione reciproca.
Gabriele Chanel, Abito da sera, 1929-1930, Pizzo, seta, tulle e paillette. Patrimoine de Chanel, Parigi © CHANEL
Se Chanel crea la "divisa" della donna dinamica del XX secolo, Picasso formula un nuovo canone di bellezza visiva che diviene il suo stile. Se “Lo stile Chanel e il cubismo” svelerà in mostra l'influenza dei linguaggi formali del grande movimento artistico sul lavoro della couturière - evidente in abiti dalle linee dritte e spigolose e nella predilezione di blocchi di colore, assieme al nero, al bianco e al beige - la seconda sezione, dal titolo “Olga Picasso”, si concentra sui numerosi ritratti che il maestro realizzò della sua prima moglie, la ballerina russa Olga Khokhlova, fedele cliente di Chanel. Picasso e Olga si sposarono a Parigi nel luglio 1918. Si erano conosciuti a Roma all'inizio del 1917 mentre il pittore stava lavorando alle scenografie di Parade. Nei numerosi ritratti della moglie che Picasso ritrae in pose pensierose, intenta a leggere, a scrivere, o a cucire, gli abiti che Olga indossa rivelano chiaramente lo stile chic di Chanel con il suo taglio lineare e semplice. Olga doveva sentirsi a proprio agio con i modelli rilassati della stilista, abiti comodi, adattati al movimento del corpo, governati dagli stessi principi della prima danza moderna.
La mostra comprende alcune creazioni di Chanel realizzate in quegli anni, che stabiliscono un dialogo perfetto con gli abiti di Olga e con il suo stile, come emerge dai ritratti in mostra, come il Ritratto di Olga Khokhlova (1917) dalla Fondation Marie Anne Poniatowski Krugier, il Ritratto di Olga con collo di pelliccia (1923) dalla Fundación Almine y Bernard Ruiz-Picasso para el Arte, Madrid e il disegno a carboncino Olga con Ghirlanda di fiori (1920) dal Musée national Picasso-Paris, in prestito al Musée des Beaux-Arts de Lille.
Pablo Picasso, Senza titolo / Arlecchino e Pulcinella, 1924, Tempera su carta, 29.5 x 23.7 cm, Fundación MAPFRE Collezioni © Successione Pablo Picasso, VEGAP, Madrid, 2022
La comune passione (e ispirazione) di Coco e Picasso per la Grecia classica è evidente nella sezione intitolata “Antigone”, adattamento moderno di Cocteau dell'opera di Sofocle, che ha debuttato a Parigi nel 1922 con scenografie e maschere di Picasso e costumi di Chanel.
Nell'estate del 1922 Jean Cocteau scrisse una versione ridotta della tragedia di Sofocle, primo progetto professionale che coinvolse sia Picasso che Chanel. Debuttò nel dicembre dello stesso anno al Théâtre de L'Atelier di Montmartre, diretto da Charles Dullin e con una scenografia sperimentale. Il pubblico ammirerà opere come Tre donne vicino a una fontana (1921), Donna seduta (1921) e Le tre grazie (1923), accanto a studi per le scenografie della produzione, tre ritratti di Picasso di Cocteau e l'unica raffigurazione conosciuta di Antigone, su un vaso greco del 390-380 a.C. circa in prestito dal British Museum. D’altronde fu durante il suo primo viaggio a Londra, a maggio del 1919, che Picasso studiò attentamente le opere d'arte classiche esposte in quel museo. Anche Chanel guardò alla Grecia arcaica per creare costumi in spessa stoffa di lana scozzese nei toni del marrone con tocchi di rosso mattone che ben si intonavano al set e alla gamma di colori scelta da Picasso.
Così l'esposizione comprende vari modelli di chiara ispirazione classica, in particolare abiti da sera.
Gabrielle Chanel, Ensemble, 1926-1928, Crêpe de Chine | Eredità di Chanel, Parigi © CHANEL
Le Train Bleu, titolo del balletto prodotto da Diaghilev nel 1924, su libretto di Cocteau, ispirato alla moda sportiva e balneare, segna anche la seconda e ultima collaborazione professionale tra i due. La quarta e ultima sezione della mostra è dedicata proprio a questo balletto presentato in anteprima a giugno al Théâtre des Champs-Élysées di Parigi. L’idea era quella di creare un'opera moderna e divertente, ispirata ad attività che andavano di moda nei primi anni Venti, come prendere il sole e fare sport, coinvolgendo personaggi cosmopoliti come coloro che salivano regolarmente a bordo delTrain bleu, il lussuoso treno notturno che collegava Parigi con la Costa Azzurra e che ha dato il nome al balletto.
Chanel, appassionata sportiva, aveva disegnato i costumi per i ballerini, ispirandosi agli abiti sportivi creati da lei per sé e per i suoi clienti. Diaghilev si era imbattuto nel gouache Due donne che corrono sulla spiaggia nello studio di Picasso e aveva chiesto all’artista se avrebbe potuto utilizzarlo per il sipario. Picasso accettò. Accanto a quell’iconico dipinto la mostra sciorina opere correlate come Donna in riva al mare (1922) e Donna seduta in camicia (1924), così come I bagnanti (1918), un piccolo capolavoro in cui Picasso raffigurò donne moderne che indossano costumi da bagno molto simili a quelli che Chanel avrebbe usato anni dopo per i ballerini di questa produzione. I costumi esposti nella mostra sono riproduzioni degli originali, realizzati dall'Opéra de Paris per la produzione del 1992 di Le Train Bleu.
Il percorso, che vuole anche celebrare Picasso, nel cinquantenario della morte (che ricorre l’8 aprile del 2023) sarà aperto dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19, sabato dalle 10 alle 21.
LA MAPPA
NOTIZIE
VEDI ANCHE
-
Roma | Dal 31 ottobre al 26 gennaio a Roma
Guercino ospite d'onore alle Scuderie del Quirinale
-
I programmi da non perdere dal 4 al 10 novembre
La settimana dell’arte in tv, da Tutankhamon a Enrico Baj
-
Milano | Aperte le prenotazioni per due weekend di visite gratuite
Un Picasso sulla Torre PwC: tutto quello che c’è da sapere sull’opera in mostra
-
Roma | Fino al 23 marzo al Museo di Roma a Palazzo Braschi
Roma riscopre le "sue" pittrici con oltre 130 opere in mostra a Palazzo Braschi
-
I programmi da non perdere dal 28 ottobre al 3 novembre
La settimana dell’arte in tv, da Tiziano a Boccioni
-
Mondo | Un anno di mostre a Basilea
Tra Yayoi Kusama e i surrealisti, il 2025 alla Fondation Beyeler