Auschwitz 27 Gennaio 1945. Il lavoro rende liberi, mi chiamo 846296225
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Auschwitz 27 Gennaio 1945. Il lavoro rende liberi, mi chiamo 846296225
Dal 24 Gennaio 2014 al 31 Gennaio 2014
Roma
Luogo: Biblioteca Elsa Morante
Indirizzo: via Adolfo Cozza 7
Orari: lunedì 9-13/ 15-19; da martedì a venerdì 9-19; sabato 9-13
Curatori: Associazione culturale A.C.C.A.
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 06 45460481/ 339 8329429
E-Mail info: elsamorante@bibliotechediroma.it
Sito ufficiale: http://www.bibliotu.it
Taglio del nastro venerdì 24 gennaio per la mostra “Auschwitz 27 Gennaio 1945. Il lavoro rende liberi, mi chiamo 846296225”. Ad organizzare l’expo è l’associazione culturale ‘Acca’ in collaborazione con gli artisti dell’associazione ‘Spazi all’Arte’ in occasione della celebrazione internazionale del Giorno della Memoria. L’esposizione sarà aperta al pubblico fino a venerdì 31 gennaio alla Biblioteca Elsa Morante in via Adolfo Cozza 7, a Ostia. “Non perdiamo la memoria, non dimentichiamo ciò che l 'uomo è stato capace di fare dell'uomo”, disse lo scrittore Primo Levi, internato ad Auschwitz, a monito di quell’enorme tragedia che inghiottì le vite di 11 milioni di innocenti.
"Vuoti gli occhi e freddo il grembo" sono le voci che dai lager fanno eco alle parole di Primo Levi. L'alienazione imposta all'uomo dall'uomo vittima e carnefice, suona disperata, grottesca e lascia attoniti. Il viaggio da uomini liberi a prigionieri nell'inferno del lager spinge la cultura della memoria a creare un sapere collettivo condiviso sul passato. E' sul passato, sulla storia nella memoria, che si fonde e consolida la consapevolezza e cura dell' immagine di se stessi”, spiegano gli organizzatori della mostra.
Artisti in mostra: Vania Benini, Paolo Bernacca, Dalma Cimino, Paola Cinotti, Gianni Godi, Mino Gorgoni, Zlata Grgurevic, Sergio Guerrini, Egidio Manna, Paola Guia Muccioli, Germana Ponti, Mario Rosati, Marino Rossetti.
"Vuoti gli occhi e freddo il grembo" sono le voci che dai lager fanno eco alle parole di Primo Levi. L'alienazione imposta all'uomo dall'uomo vittima e carnefice, suona disperata, grottesca e lascia attoniti. Il viaggio da uomini liberi a prigionieri nell'inferno del lager spinge la cultura della memoria a creare un sapere collettivo condiviso sul passato. E' sul passato, sulla storia nella memoria, che si fonde e consolida la consapevolezza e cura dell' immagine di se stessi”, spiegano gli organizzatori della mostra.
Artisti in mostra: Vania Benini, Paolo Bernacca, Dalma Cimino, Paola Cinotti, Gianni Godi, Mino Gorgoni, Zlata Grgurevic, Sergio Guerrini, Egidio Manna, Paola Guia Muccioli, Germana Ponti, Mario Rosati, Marino Rossetti.
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