I segni del risveglio. Dalla morte all’Infinito
Dal 31 Ottobre 2014 al 05 Novembre 2014
Parma
Luogo: Galleria S. Andrea
Indirizzo: via Cavestro 6
Orari: 10-12 / 16-19; domenica 2 novembre 16-19
Curatori: Annalisa Mombelli
Telefono per informazioni: +39 0521 228136
E-Mail info: info@ucai-parma.it
Sito ufficiale: http://www.ucai-parma.it
Varie forme d'Arte daranno vita all'evento presso la Galleria S.Andrea, accolto all'interno dell'Ottava edizione del Festival “Il Rumore del Lutto”, caratterizzato da un ricco calendario di iniziative dedicate al tema dell' INFINITO.
La musica dal vivo del Dedalus Ensemble accompagnerà la performance inaugurale dei tre artisti in un cammino dal buio alla luce, in un risveglio delle capacità sensoriali e intellettive.
L'Arte ha infatti la possibilità di uscire dal mondo “finito” per raggiungere luoghi là dove il tempo cessa di esistere, in cui l'unico suono udibile è quello del Cuore.
La morte può essere considerata come perdita simbolica di una parte di sé o di qualcosa che ci lega “a terra”. Può diventare quindi un'occasione per mondare la propria interiorità spirituale fungendo da passaggio iniziatico dalla fine di un'era al principio di una nuova consapevolezza.
Da tale riflessione i tre giovani artisti emiliani, coinvolti nel progetto della mostra “I Segni del Risveglio”, sono stati ispirati per creare opere ex novo nelle diverse tecniche padroneggiate da ognuno, attraverso un lavoro di frammentazione e ricomposizione della materia scelta (legno, carta, tessuti...).
Paride Cevolani, moderno alchimista di chimere a collage illustrate a china e acquarello, ci guida in un percorso di metamorfosi interiore, creando quella congiunzione degli opposti necessaria alla comprensione e accettazione di sé stessi.
Rita Minelli, sublima il flusso emozionale di sofferenza e amore in un climax di paesaggi realizzati ad olio su legno dai colori intensi e dalle pennellate vorticose, immergendoci in scenari evocativi dal caos primordiale ad una ricomposizione di frammenti fluttuanti in scenari di pura luce.
Elena Sammarchi attraverso il “RicAmo”, inteso come "amore ricco", che si disperde negli affetti e negli amori infiniti di immagini fotografiche della propria vita, riscoperte ed impresse su carta telata, meticolosamente impreziosisce e personalizza le connessioni tra passato e presente, tra persone e cose.
Infine dal momento che il mondo circostante funge da specchio e catalizzatore di noi stessi, i tre artisti posizioneranno in centro alla Galleria un'installazione interattiva con il pubblico perché i visitatori possano sentirsi parte attiva di un Infinito Artistico.
La musica dal vivo del Dedalus Ensemble accompagnerà la performance inaugurale dei tre artisti in un cammino dal buio alla luce, in un risveglio delle capacità sensoriali e intellettive.
L'Arte ha infatti la possibilità di uscire dal mondo “finito” per raggiungere luoghi là dove il tempo cessa di esistere, in cui l'unico suono udibile è quello del Cuore.
La morte può essere considerata come perdita simbolica di una parte di sé o di qualcosa che ci lega “a terra”. Può diventare quindi un'occasione per mondare la propria interiorità spirituale fungendo da passaggio iniziatico dalla fine di un'era al principio di una nuova consapevolezza.
Da tale riflessione i tre giovani artisti emiliani, coinvolti nel progetto della mostra “I Segni del Risveglio”, sono stati ispirati per creare opere ex novo nelle diverse tecniche padroneggiate da ognuno, attraverso un lavoro di frammentazione e ricomposizione della materia scelta (legno, carta, tessuti...).
Paride Cevolani, moderno alchimista di chimere a collage illustrate a china e acquarello, ci guida in un percorso di metamorfosi interiore, creando quella congiunzione degli opposti necessaria alla comprensione e accettazione di sé stessi.
Rita Minelli, sublima il flusso emozionale di sofferenza e amore in un climax di paesaggi realizzati ad olio su legno dai colori intensi e dalle pennellate vorticose, immergendoci in scenari evocativi dal caos primordiale ad una ricomposizione di frammenti fluttuanti in scenari di pura luce.
Elena Sammarchi attraverso il “RicAmo”, inteso come "amore ricco", che si disperde negli affetti e negli amori infiniti di immagini fotografiche della propria vita, riscoperte ed impresse su carta telata, meticolosamente impreziosisce e personalizza le connessioni tra passato e presente, tra persone e cose.
Infine dal momento che il mondo circostante funge da specchio e catalizzatore di noi stessi, i tre artisti posizioneranno in centro alla Galleria un'installazione interattiva con il pubblico perché i visitatori possano sentirsi parte attiva di un Infinito Artistico.
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