Tra i primi viaggi in programma: la Germania e forse Londra.

La Cina restituisce il passaporto al dissidente Ai Weiwei

 

Ludovica Sanfelice

22/07/2015

Ai Weiwei ha riavuto indietro il suo passaporto. L’artista dissidente a cui il documento era stato sequestrato quattro anni fa dalla polizia ha pubblicato un’immagine sul suo profilo Instagram annunciando l’importante conquista.

In tutto questo tempo, la revoca del diritto di lasciare il paese in seguito ad un periodo di detenzione giustificato dalle autorità con un’accusa di evasione fiscale sempre respinta con forza, non ha impedito ad Ai Weiwei di far viaggiare la sua arte, accrescendo ulteriormente la sua fama e allargando la cerchia dei supporters e delle mobilitazioni per il ripristino delle sue libertà.

Che le autorità stessero allentando i lacci, si era già intuito con l'apertura di una mostra dell'attivista a Pechino lo scorso mese.

Interrogato sulle ragioni della restituzioni, Weiwei si è limitato a replicare: “Posso solo rispondere: perchè no? Il passaporto è mio e loro se lo sono tenuto troppo a lungo, quindi considero naturale che me lo rendano”.

Tra i primi possibili programmi, oltre ad una trasferta in Germania dove vive il figlio piccolo, figura Londra, dove a settembre, nelle sale della Royal Academy of Arts, inaugurerà la prima grande monografica a lui dedicata.