CALIPTRA
![Alex Luisi, <em>Rappresentazione del pianto</em> (<em>libro d’artista</em>), 2023, Acrilico, pastelli ad olio su carta15 × 30 cm | Courtesy Alex Luisi<br /> Alex Luisi, <em>Rappresentazione del pianto</em> (<em>libro d’artista</em>), 2023, Acrilico, pastelli ad olio su carta15 × 30 cm | Courtesy Alex Luisi<br />](http://www.arte.it/foto/600x450/fd/144657-Caliptra_Courtesy_Alex_Luisi.jpg)
Alex Luisi, Rappresentazione del pianto (libro d’artista), 2023, Acrilico, pastelli ad olio su carta15 × 30 cm | Courtesy Alex Luisi
Dal 04 Novembre 2023 al 12 Novembre 2023
Nizza Monferrato | Asti
Luogo: Cascina la Barbatella
Indirizzo: Strada Annunziata 55
Orari: Lun - Ven su richiestaINAUGURAZIONE: 4 Nov 11.30 | 14 - 18.30 | Sab - Dom 10 - 12 / 14 - 18.30
Curatori: Pietro Coppi
E-Mail info: labarbatella@labarbatella.com
Sito ufficiale: http://https://www.labarbatella.com
CALIPTRA
Esposizione di cinque artisti emergenti.
Cascina la Barbatella è lieta di presentare Caliptra una mostra collettiva di Giacomo Deppieri, Andrea Fais, Simone Grava, Alex Luisi e Emanuele Perego, allestita nei vari ambienti della cascina e negli spazi del comune di Nizza Monferrato. A cura di Pietro Coppi.
Il nome barbatella deriva da un tralcio di vite che emette le “barbe”, vale a dire, le radici. Si ottiene da una pianta adulta a cui viene tagliato un piccolo tralcio che successivamente viene interrato in particolari casse, dette di “forzatura”, contenenti terreno e sabbia. Dall’estremità tagliata nascono le radici, la “barba”. A questo punto la barbatella può essere messa a dimora nella vigna e iniziare la sua trasformazione. Quel piccolo sarmento genererà la meravigliosa vite.
La vite come altre piante ha la capacità di rigenerarsi: il tralcio diventa autonomamente, grazie alla cura dell’uomo, una nuova pianta. Il suo crescere sarà una cura quasi bellicosa, nella quale la piccola pianta verrà guidata, costretta, distorta. Azioni che paradossalmente la renderanno una vite dai buoni frutti. Le sue radici scaveranno nella profondità della terra cercando l’acqua di cui la pianta ha bisogno per sostentarsi. La pianta si adatterà eroicamente alle condizioni atmosferiche, mai da sola ma sempre accompagnata dal vignaiolo.
Questi cinque artisti emergenti, si interrogano sul processo creativo dei loro stessi lavori, intravvedendo una relazione tra la crescita della barbatella e lo sviluppo dell’opera d’arte.
L’artista come il vignaiolo costringe, interroga e attende che l’opera possa essere conclusa. Non si tratta quindi di una creazione dal nulla, ma di un’operazione che scaturisce dalla realtà. Il materiale grezzo non è lasciato a sé stesso ma vigilato dall’artista che, costringendolo, potrà renderlo libero. È da questa riflessione che nasce il titolo dell’esposizione: Caliptra che, in botanica, è un rivestimento a dito di guanto che protegge l’estremo apice delle radici o delle corolle. Allora l’artista, come la caliptra, proteggendo il fiore permette la sua nascita.
La mostra si sviluppa nei vari spazi dell’azienda. Ogni ambiente, come per la stessa produzione del vino, ha uno scopo, una finalità. L’operato degli artisti dialoga con questi spazi parlando, nella barricaia, di opere a sedimentazione lenta e silenziosa con dimensioni ridotte mentre, nella cantina di produzione, la sala è stata riempita di lavori di grande formato, il luogo dove l’artista imprime il proprio gesto creativo e guida la nascita del progetto artistico. Il percorso si conclude in un ambiente più asettico, senza distrazioni per far riposare gli occhi: una piccola sala interamente bianca dove le opere, una volta costrette, possono ritenersi concluse e manifestarsi nella loro piena libertà.
Esposizione di cinque artisti emergenti.
Cascina la Barbatella è lieta di presentare Caliptra una mostra collettiva di Giacomo Deppieri, Andrea Fais, Simone Grava, Alex Luisi e Emanuele Perego, allestita nei vari ambienti della cascina e negli spazi del comune di Nizza Monferrato. A cura di Pietro Coppi.
Il nome barbatella deriva da un tralcio di vite che emette le “barbe”, vale a dire, le radici. Si ottiene da una pianta adulta a cui viene tagliato un piccolo tralcio che successivamente viene interrato in particolari casse, dette di “forzatura”, contenenti terreno e sabbia. Dall’estremità tagliata nascono le radici, la “barba”. A questo punto la barbatella può essere messa a dimora nella vigna e iniziare la sua trasformazione. Quel piccolo sarmento genererà la meravigliosa vite.
La vite come altre piante ha la capacità di rigenerarsi: il tralcio diventa autonomamente, grazie alla cura dell’uomo, una nuova pianta. Il suo crescere sarà una cura quasi bellicosa, nella quale la piccola pianta verrà guidata, costretta, distorta. Azioni che paradossalmente la renderanno una vite dai buoni frutti. Le sue radici scaveranno nella profondità della terra cercando l’acqua di cui la pianta ha bisogno per sostentarsi. La pianta si adatterà eroicamente alle condizioni atmosferiche, mai da sola ma sempre accompagnata dal vignaiolo.
Questi cinque artisti emergenti, si interrogano sul processo creativo dei loro stessi lavori, intravvedendo una relazione tra la crescita della barbatella e lo sviluppo dell’opera d’arte.
L’artista come il vignaiolo costringe, interroga e attende che l’opera possa essere conclusa. Non si tratta quindi di una creazione dal nulla, ma di un’operazione che scaturisce dalla realtà. Il materiale grezzo non è lasciato a sé stesso ma vigilato dall’artista che, costringendolo, potrà renderlo libero. È da questa riflessione che nasce il titolo dell’esposizione: Caliptra che, in botanica, è un rivestimento a dito di guanto che protegge l’estremo apice delle radici o delle corolle. Allora l’artista, come la caliptra, proteggendo il fiore permette la sua nascita.
La mostra si sviluppa nei vari spazi dell’azienda. Ogni ambiente, come per la stessa produzione del vino, ha uno scopo, una finalità. L’operato degli artisti dialoga con questi spazi parlando, nella barricaia, di opere a sedimentazione lenta e silenziosa con dimensioni ridotte mentre, nella cantina di produzione, la sala è stata riempita di lavori di grande formato, il luogo dove l’artista imprime il proprio gesto creativo e guida la nascita del progetto artistico. Il percorso si conclude in un ambiente più asettico, senza distrazioni per far riposare gli occhi: una piccola sala interamente bianca dove le opere, una volta costrette, possono ritenersi concluse e manifestarsi nella loro piena libertà.
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