Battaglie satellitari

lapresse | Satellite
 

23/06/2009

Il Sig. Bosco, falegname in un paesino montano del Piemonte, è un appassionato di “Forum”, la trasmissione in onda su Rete4 dal 1985, che vede praticamente sin dalla prima puntata. Oggi, la piccola e vecchiotta tv che tiene nel suo laboratorio, sembra ancora più decrepita, nonostante accanto ci sia un decoder nuovo fiammante e il Sig. Bosco abbia amorevolmente costruito una mensola più larga per i due apparecchi. Un mistero, un caso irrisolvibile: Rete4 è sparita!

I sogni pop di Francesca, 17enne sarda, nutriti dall’adorata trasmissione “X Factor” , assomigliano più a incubi e l’umore è nero come lo schermo della tv quando sintonizzata su Raidue: ha persino  implorato zio Gianni, che aggiusta sempre tutto, di salire sul tetto di casa, ma niente, Raidue e soprattutto X Factor sono un ricordo.

In un paesello nel mezzo di una valle trentina, abitano Andrea e Alice, appassionati di cinema, che da poco hanno preso casa insieme. Qui c’è un’unica sala e la connessione Internet è a singhiozzo: per loro l’unico modo per gustarsi un bel film è il videonoleggio: gli hanno tolto persino i Bellissimi di Rete4. Eppure, hanno installato il decoder a regola d’arte.

Che succede alle tv di monti, valli o, più in generale, zone “difficili”? Semplice e tragico, non captano il segnale del digitale terrestre perché non ne sono coperte. Per loro, quindi, lo switch-over è stata pressappoco una fregatura, almeno per ora.

Infatti, i grandi gruppi televisivi, consci di non poter trattare male abbonati e telespettatori, si sono per una volta coalizzati nel consorzio Tivù S.r.l. (in quote al 48% Rai e Mediaset e il restante 4% a Telecom Italia Media, proprietaria de La7 e MTV Italia), lanciando Tivù Sat piattaforma televisiva gratuita per la televisione digitale satellitare. http://www.tivu.tv/index.aspx

Tivù Sat dovrebbe essere la soluzione a tutti i problemi di ricezione delle trasmissioni che si sono avuti fino ad oggi.

Ecco la buona notizia, e non solo per chi abita in zone “scomode”, ma per tutti: infatti a partire dal 31 Luglio 2009 e gratuitamente (serve solamente il solito decoder), saranno trasmessi tutti i canali in chiaro a cui siamo da sempre abituati, più moltissime e ghiotte novità.

Vediamo nel dettaglio quali superpoteri avranno i telecomandi: per quanto riguarda la Rai vedremo oltre a RaiUno, RaiDue, RaiTre, anche Rai4, Rai Gulp, Rai Gulp +1, Rai Sport +, RaiNews24, Rai Storia, Rai Edu 1. Per Mediaset ci saranno Canale5, Rete4, Italia1, Iris, Boing, Boing +1 e Mediashopping. Non mancheranno La7, MTV Italia e Sat2000.

Mica male, ma ciò che incuriosisce più di tutto è forse sapere che con Tivù Sat si vedranno anche alcuni canali stranieri. Per esempio Al Jazeera, la tv di stato francese, spagnola e tedesca, Euronews e Bbc.

Con Tivù Sat tra Rai e Mediaset pace è fatta? Più o meno, in effetti diventano ufficialmente competitori alleati, ma è con Sky che ora si apre il contenzioso sui diritti di trasmissione. Fino ad ora, infatti, Rai e Mediaset per alcuni eventi (soprattutto calcio e Formula 1), posseggono i diritti di trasmissione solo all’interno del territorio italiano. Rai ha un accordo con Sky: i clienti italiani di Sky possono vedere questi eventi tranquillamente senza criptaggio. Ma il contratto è in scadenza e la tv di Stato sta pensando di non rinnovarlo. Se così fosse, gli oltre 4 milioni di utenti Sky si ritroverebbero alcuni canali Rai criptati, visibili solamente grazie a Tivù Sat. Per Mediaset la situazione è leggermente diversa: alcuni eventi sono già criptati anche su Sky.

Insomma, se nei cieli i satelliti funzionano, ma non per tutti, anche in terra è battaglia: per Sky, il cui 80% di share viene dai 3 canali Rai più Rete4, Canale5 e Italia1, togliere dal suo bouquet i canali di viale Mazzini e di Cologno Monzese sarebbe suicidio.

Comunque andrà la trattativa, la questione si risolverà nelle stanze dei bottoni, e a noi pubblico rimane il diritto di telecomando. L’importante è che tutti i telespettatori come il Sig. Bosco, Giulia, Alice e Andrea, non ne siano delusi, né tantomeno esclusi. Quel che succederà lo sapremo prossimamente sugli stessi (nostri) schermi.


 
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