Cenni biografici

Alfred Stieglitz
 

06/02/2002

Pur non essendosi mai considerato un professionista, Stieglitz è stato uno dei fotografi più influenti di tutta la storia della fotografia. Nel 1921 scrive una frase che permette di capire in poche parole la sua personalità e allo stesso tempo la sua carriera: “Sono nato a Hoboken. Sono americano. La fotografia è la mia passione. La ricerca della verità è la mia ossessione”. Nato nel 1864 in una famiglia di ricchi industriali di origine tedesca, Stieglitz studia prima negli Stati Uniti quindi in Europa. E’ proprio nel vecchio continente che inizia il suo interesse per la fotografia, attratto in specie dalle tecniche di sviluppo e di stampa. Su tali argomenti scrive articoli per riviste specializzate europee. La fotografia, inizialmente semplice passatempo e ottimo pretesto per viaggiare alla ricerca di soggetti pittoreschi, diviene sempre più importante nella vita di Stieglitz, che, di fatto, ne farà la sua professione. Nel 1887 dodici sue fotografie scattate in Italia gli permettono di vincere il primo premio al concorso Holiday Work indetto dalla rivista inglese specializzata “The Amateur Photographer”. Dal 1893 compie riflessioni tecniche ed estetiche che lo porteranno a dirigere varie riviste di fotografia. Prima tra queste è “The American Amateur Photographer” (1895-96), seguita da “Camera Notes” (1897-1903), organo ufficiale dei Foto-Secessionisti, i primi a sostenere le possibilità artistiche del nuovo mezzo di riproduzione. La terza grande rivista è “Camera Work” (1903-17), attraverso la quale Stieglitz continua a perorare le stesse cause, iniziando, inoltre, un proficuo scambio con le altre arti. In questi anni, infatti, il fotografo statunitense apre tre gallerie d’arte che diventano tra le più prestigiose di New York: “The Little Galleries – 291” (1904), “The Intimate Gallery” (1925) e “An American Place” (1929). In questi spazi espositivi vengono proposte le opere di alcuni amici fotografi, dei pittori americani John Marin, Arthur Dove, Pamela Coleman Smith, Georgia O’Keeffe, di quelli europei Henri Toulouse-Lautrec, Henri Matisse, Pablo Ricasso, Constantin Brancusi e Gino Severini, di scultori africani e degli artisti bambini. La fotografia di Stieglitz è fatta di scatti che si soffermano su paesaggi urbani, scorci newyorchesi rimasti nell’immaginario collettivo; celebri i suoi nudi e alcuni sofisticati ritratti. Notevoli gli esperimenti di sviluppo e stampa da lui condotti che si impongono come i più originali del suo tempo. Stieglitz è stato un intellettuale coraggioso, un artista consapevole e un mecenate instancabile: i quindici anni di “Camera Work” dimostrano in maniera esauriente tutte queste caratteristiche proprie del suo ideatore. Alfred Stieglitz si è spento nel luglio del 1946, all’età di 82 anni.

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