Sentipensare con l’Arno
Dal 25 Maggio 2023 al 23 Luglio 2023
Firenze
Luogo: MAD Murate Art District
Indirizzo: Piazza delle Murate
Curatori: Valentina Gensini e Renata Summo O’Connell
Telefono per informazioni: +39 055 2476873
E-Mail info: info.mad@musefirenze.it
Sito ufficiale: http://www.murateartdistrict.it
Quanto conta “mettersi in ascolto” della natura? Lo fanno gli scienziati che accendono campanelli d’allarme, lo fanno anche artisti e attivisti che, con la loro sensibilità, contribuiscono a suscitare nel pubblico riflessioni nuove. È il caso del collettivo A4C-ArtsForTheCommons, composto da Rosa Jijion - artista, attivista, mediatrice culturale, con all’attivo anche una partecipazione alla Biennale di Venezia - e Francesco Martone, attivista, fondatore di Greenpeace Italia e già senatore della Repubblica - che presentano negli spazi di MAD Murate Art District, il progetto “Sentipensare con l’Arno”, a cura di Valentina Gensini e Renata Summo O’Connell, nato a conclusione di una residenza realizzata su invito di MAD in collaborazione con Artegiro Contemporary Art, con il contributo di Fondazione CR Firenze nell’ambito del progetto Mapping the community.
Tracce e materiali raccolti durante sopralluoghi, “derive” e performance presso il fiume Arno, oltre a ricerche documentali e d’archivio, sono questi gli elementi in mostra nella project room di MAD Murate Art District dal 25 maggio al 23 luglio, uno spazio immersivo in grado di coinvolgere il visitatore sensorialmente ed emotivamente restituendo il flusso di un’esperienza collettiva tra installazioni e dispositivi.
“Da anni il nostro lavoro sull’importanza del fiume quale riserva di terzo paesaggio in area urbana ci portano a relazionarci non solo con artisti, ma anche con scienziati, biologi, architetti e progettisti – spiega Valentina Gensini, direttrice di MAD Murate Art District e curatrice della mostra -. Con A4C la riflessione si sposta in ambito giuridico e pertiene ad un’arte attiva e militante, capace di unirsi con le popolazioni indigene nella difesa dei territori. Ancora una volta lo sguardo e le azioni transnazionali conducono visioni e pratiche dal mondo a Firenze, per stimolare la cittadinanza verso una consapevolezza sempre più complessa e strutturata nello sguardo sul proprio territorio e sui fiumi, portatori del bene più prezioso e di interesse comune, quale è l’acqua”
La residenza di A4C-ArtsForTheCommons dedicata al progetto RIVA - palinsesto di incontri e interventi artistici sul fiume Arno a cura di Valentina Gensini -, ha previsto la formazione di un gruppo di lavoro di giovani artisti, curatori e mediatori culturali che ha affiancato la ricerca di Rosa Jijion e Francesco Martone sul territorio toscano improntata su tre tematiche principali: “Sentipensare con l’Arno” come modalità di connessione “sentimentale” e sensoriale con l’ecosistema fluviale, “io sono il fiume, il fiume è me” ispirato alla cultura ancestrale Maori, e “fiume come soggetto agente”, premessa essenziale per poter immaginare un percorso che riconosca i diritti dell’Arno come fiume e come ecosistema.
In varie parti del pianeta si moltiplicano iniziative e campagne per il riconoscimento dei diritti e della personalità giuridica dei fiumi, come strumento innovativo per la loro tutela e protezione. Comunità locali e indigene ispirate alla Dichiarazione dei diritti della Madre Terra, adottata a Cochabamba (Bolivia) nel 2011, stanno intensificando i loro sforzi a sostegno di un radicale cambio di paradigma dall’antropocentrismo al riconoscimento dei diritti di ogni forma del vivente. Condizione essenziale per affrontare la crisi di civiltà e dell’ambiente nella quale si dibatte oggi l’umanità. Una rete di iniziative, campagne, mobilitazioni che concorre a disegnare una mappa alternativa, una geografia critica dell’Antropocene, e che porta in sé possibili soluzioni. Al contempo a livello internazionale è stata lanciata la Dichiarazione Universale dei Diritti dei Fiumi, (rightsofrivers.org) al fine di coinvolgere l’opinione pubblica mondiale ed allargare la platea di chi oggi si mobilita per i diritti dei fiumi. Questo il contesto nel quale il collettivo A4C-ArtsForTheCommons ha partecipato con la sua opera “Vilcabamba-de iura fluminis et Terrae” alla 23esima Biennale di Sydney intitolata “Rīvus”, prodotta in collaborazione con un collettivo transnazionale di attivisti, artisti e accademici. A seguito di questa esperienza sono stati invitati a partecipare al Progetto RIVA.
Chiuderanno la residenza una conferenza internazionale sui diritti dei fiumi e della Natura con le due attiviste Léa Corbière dalla Francia e Zoe Lujic dalla Serbia, coordinatrici della sezione europea della GARN (Global Alliance on the Rights of Nature), che sostiene il progetto presentato a MAD.
Il 25 maggio alle 17.30 Rosa Jijón e Francesco Martone dialogano sui diritti dei fiumi con le attiviste Zoe Lujic e Léa Corbière.
Alle ore 18.30 è previsto l’opening della Project Room con esposizione del processo artistico adottato nei workshop.
Rosa Jijón, Quito
Artista, attivista e mediatrice culturale, ex direttore del CAC (Centro de Arte Contemporáneo de Quito). Ha partecipato a varie mostre internazionali (Biennale di Venezia, Biennale dell'Avana, Biennale di Cuenca, Bienal Poligráfica de San Juan, Porto Rico) e residenze artistiche internazionali tra cui ARTEA, Residencia Sur Antarctica e Q21 Vienna. Si occupa di mobilità umana e migrazione, cittadinanza, giustizia sociale e ambiente, e si è impegnata nella produzione artistica partecipativa con organizzazioni e comunità di base, dalle donne migranti, alle comunità Rom, alle popolazioni indigene e alle bande di strada. Già Segretaria Culturale dell'Organizzazione Internazionale Italo Latino-americana (IILA).
Francesco Martone, Roma
È membro del Tribunale internazionale sui diritti della natura e “associato” del Transnational Institute. Già Senatore della Repubblica Italiana, dal 1988 si occupa di questioni relative a foreste, cambiamenti climatici, diritti della Natura, diritti delle popolazioni indigene, difensori dell'ambiente e giustizia ambientale. Membro fondatore di Greenpeace Italia, è giurato e membro del Tribunale Permanente dei Popoli ed è stato consulente politico per ONG internazionali sui diritti dei popoli indigeni. Arts for
The Commons (A4C) è un esercizio collettivo inteso a fornire una piattaforma per artisti e attivisti che esplorano le connessioni e le sinergie tra la produzione visiva e le lotte di rivendicazione dei commons, per affrontare temi relativi alla migrazione umana, ai confini, alla giustizia sociale e ambientale. Hanno partecipato alla 23ma Biennale di Sydney e alla Biennale BAM di Palermo nel 2022.
Tracce e materiali raccolti durante sopralluoghi, “derive” e performance presso il fiume Arno, oltre a ricerche documentali e d’archivio, sono questi gli elementi in mostra nella project room di MAD Murate Art District dal 25 maggio al 23 luglio, uno spazio immersivo in grado di coinvolgere il visitatore sensorialmente ed emotivamente restituendo il flusso di un’esperienza collettiva tra installazioni e dispositivi.
“Da anni il nostro lavoro sull’importanza del fiume quale riserva di terzo paesaggio in area urbana ci portano a relazionarci non solo con artisti, ma anche con scienziati, biologi, architetti e progettisti – spiega Valentina Gensini, direttrice di MAD Murate Art District e curatrice della mostra -. Con A4C la riflessione si sposta in ambito giuridico e pertiene ad un’arte attiva e militante, capace di unirsi con le popolazioni indigene nella difesa dei territori. Ancora una volta lo sguardo e le azioni transnazionali conducono visioni e pratiche dal mondo a Firenze, per stimolare la cittadinanza verso una consapevolezza sempre più complessa e strutturata nello sguardo sul proprio territorio e sui fiumi, portatori del bene più prezioso e di interesse comune, quale è l’acqua”
La residenza di A4C-ArtsForTheCommons dedicata al progetto RIVA - palinsesto di incontri e interventi artistici sul fiume Arno a cura di Valentina Gensini -, ha previsto la formazione di un gruppo di lavoro di giovani artisti, curatori e mediatori culturali che ha affiancato la ricerca di Rosa Jijion e Francesco Martone sul territorio toscano improntata su tre tematiche principali: “Sentipensare con l’Arno” come modalità di connessione “sentimentale” e sensoriale con l’ecosistema fluviale, “io sono il fiume, il fiume è me” ispirato alla cultura ancestrale Maori, e “fiume come soggetto agente”, premessa essenziale per poter immaginare un percorso che riconosca i diritti dell’Arno come fiume e come ecosistema.
In varie parti del pianeta si moltiplicano iniziative e campagne per il riconoscimento dei diritti e della personalità giuridica dei fiumi, come strumento innovativo per la loro tutela e protezione. Comunità locali e indigene ispirate alla Dichiarazione dei diritti della Madre Terra, adottata a Cochabamba (Bolivia) nel 2011, stanno intensificando i loro sforzi a sostegno di un radicale cambio di paradigma dall’antropocentrismo al riconoscimento dei diritti di ogni forma del vivente. Condizione essenziale per affrontare la crisi di civiltà e dell’ambiente nella quale si dibatte oggi l’umanità. Una rete di iniziative, campagne, mobilitazioni che concorre a disegnare una mappa alternativa, una geografia critica dell’Antropocene, e che porta in sé possibili soluzioni. Al contempo a livello internazionale è stata lanciata la Dichiarazione Universale dei Diritti dei Fiumi, (rightsofrivers.org) al fine di coinvolgere l’opinione pubblica mondiale ed allargare la platea di chi oggi si mobilita per i diritti dei fiumi. Questo il contesto nel quale il collettivo A4C-ArtsForTheCommons ha partecipato con la sua opera “Vilcabamba-de iura fluminis et Terrae” alla 23esima Biennale di Sydney intitolata “Rīvus”, prodotta in collaborazione con un collettivo transnazionale di attivisti, artisti e accademici. A seguito di questa esperienza sono stati invitati a partecipare al Progetto RIVA.
Chiuderanno la residenza una conferenza internazionale sui diritti dei fiumi e della Natura con le due attiviste Léa Corbière dalla Francia e Zoe Lujic dalla Serbia, coordinatrici della sezione europea della GARN (Global Alliance on the Rights of Nature), che sostiene il progetto presentato a MAD.
Il 25 maggio alle 17.30 Rosa Jijón e Francesco Martone dialogano sui diritti dei fiumi con le attiviste Zoe Lujic e Léa Corbière.
Alle ore 18.30 è previsto l’opening della Project Room con esposizione del processo artistico adottato nei workshop.
Rosa Jijón, Quito
Artista, attivista e mediatrice culturale, ex direttore del CAC (Centro de Arte Contemporáneo de Quito). Ha partecipato a varie mostre internazionali (Biennale di Venezia, Biennale dell'Avana, Biennale di Cuenca, Bienal Poligráfica de San Juan, Porto Rico) e residenze artistiche internazionali tra cui ARTEA, Residencia Sur Antarctica e Q21 Vienna. Si occupa di mobilità umana e migrazione, cittadinanza, giustizia sociale e ambiente, e si è impegnata nella produzione artistica partecipativa con organizzazioni e comunità di base, dalle donne migranti, alle comunità Rom, alle popolazioni indigene e alle bande di strada. Già Segretaria Culturale dell'Organizzazione Internazionale Italo Latino-americana (IILA).
Francesco Martone, Roma
È membro del Tribunale internazionale sui diritti della natura e “associato” del Transnational Institute. Già Senatore della Repubblica Italiana, dal 1988 si occupa di questioni relative a foreste, cambiamenti climatici, diritti della Natura, diritti delle popolazioni indigene, difensori dell'ambiente e giustizia ambientale. Membro fondatore di Greenpeace Italia, è giurato e membro del Tribunale Permanente dei Popoli ed è stato consulente politico per ONG internazionali sui diritti dei popoli indigeni. Arts for
The Commons (A4C) è un esercizio collettivo inteso a fornire una piattaforma per artisti e attivisti che esplorano le connessioni e le sinergie tra la produzione visiva e le lotte di rivendicazione dei commons, per affrontare temi relativi alla migrazione umana, ai confini, alla giustizia sociale e ambientale. Hanno partecipato alla 23ma Biennale di Sydney e alla Biennale BAM di Palermo nel 2022.
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