Salvatore Zito. Mirabili Animali
Dal 20 Dicembre 2012 al 27 Gennaio 2013
Torino
Luogo: Museo Regionale di Scienze Naturali
Indirizzo: via Giolitti 36
Orari: 10-19; chiuso martedì
Costo del biglietto: interov€ 5, ridotto € 2.50
Telefono per informazioni: +39 011 4326354
E-Mail info: comunicazione.mrsn@regione.piemonte.it
Sito ufficiale: http://www.regione.piemonte.it/museoscienzenaturali/
Il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino presenta, dal 20 dicembre 2012 al 27 gennaio 2013, “Mirabili Animali” mostra personale del pittore Salvatore Zito con saggio critico di Gianni Vattimo.
Saranno esposte circa 25 opere dell'artista - pittore di formazione classica dalla tecnica spettacolare, apprezzato per la forza, l'ironia e per la lucida e raffinata interpretazione del reale - raffiguranti una visione onirica del mondo animale.
Le opere, principalmente di grande formato e dal forte impatto visivo, sono provenienti in parte da collezioni private e in parte inedite. Esse ritraggono magnifici esemplari appartenenti alle collezioni scientifiche del Museo, dove il talento dell'artista si è misurato con soggetti che solitamente non riescono ad uscire dalla consueta interpretazione iconografica.
La preziosità della pittura a olio e smalti esalta la bellezza intrinseca degli animali evidenziandone alcuni particolari, tra questi spiccano i mantelli delle tigri e dei leopardi o le scaglie serrate in argenti vividi dei serpenti.
L'uso sapiente dell'oro zecchino e dell'argento è utilizzato per evocare e concettualizzare il soggetto nei suoi elementi simbolici, come nel caso dell'opera "Rhinoceros", arricchita di elementi lignei volutamente posti fuori campo. Allo stesso modo le impronte in bassorilievo rimandano all'intreccio delle corna dell'alce come nell'opera "Alce in blu", in cui si avverte la primordiale forza ontologica degli animali.
Salvatore Zito, in questa collezione, narra come lasciarsi sedurre dalla bellezza mirabile del colore, un colore plasmato su una tavolozza sensuale, perlacea ed elegante, affinata nel tempo all'uso di pungenti ironie.
Riguardo alle opere esposte, Gianni Vattimo nel testo introduttivo della mostra, scrive: “Nel caso delle tigri e pantere di Zito c’è un sublime che diremmo ‘di solidarietà vitale’: ci compiace vedere queste bellissime creature, niente affatto addomesticate, con la loro forza altra da noi, ma a cui ci sentiamo vicini per l’ammirazione che ci provocano, e in fondo per la nostalgia che ci suscita il ricordo dell’Eden dove il lupo e l’agnello pascolavano insieme, e così il leone e la gazzella, e gli umani (allora davvero umani) con loro. L’esperienza di una verità troppo a lungo dimenticata e sempre ancora in attesa di una possibile redenzione”.
Saranno esposte circa 25 opere dell'artista - pittore di formazione classica dalla tecnica spettacolare, apprezzato per la forza, l'ironia e per la lucida e raffinata interpretazione del reale - raffiguranti una visione onirica del mondo animale.
Le opere, principalmente di grande formato e dal forte impatto visivo, sono provenienti in parte da collezioni private e in parte inedite. Esse ritraggono magnifici esemplari appartenenti alle collezioni scientifiche del Museo, dove il talento dell'artista si è misurato con soggetti che solitamente non riescono ad uscire dalla consueta interpretazione iconografica.
La preziosità della pittura a olio e smalti esalta la bellezza intrinseca degli animali evidenziandone alcuni particolari, tra questi spiccano i mantelli delle tigri e dei leopardi o le scaglie serrate in argenti vividi dei serpenti.
L'uso sapiente dell'oro zecchino e dell'argento è utilizzato per evocare e concettualizzare il soggetto nei suoi elementi simbolici, come nel caso dell'opera "Rhinoceros", arricchita di elementi lignei volutamente posti fuori campo. Allo stesso modo le impronte in bassorilievo rimandano all'intreccio delle corna dell'alce come nell'opera "Alce in blu", in cui si avverte la primordiale forza ontologica degli animali.
Salvatore Zito, in questa collezione, narra come lasciarsi sedurre dalla bellezza mirabile del colore, un colore plasmato su una tavolozza sensuale, perlacea ed elegante, affinata nel tempo all'uso di pungenti ironie.
Riguardo alle opere esposte, Gianni Vattimo nel testo introduttivo della mostra, scrive: “Nel caso delle tigri e pantere di Zito c’è un sublime che diremmo ‘di solidarietà vitale’: ci compiace vedere queste bellissime creature, niente affatto addomesticate, con la loro forza altra da noi, ma a cui ci sentiamo vicini per l’ammirazione che ci provocano, e in fondo per la nostalgia che ci suscita il ricordo dell’Eden dove il lupo e l’agnello pascolavano insieme, e così il leone e la gazzella, e gli umani (allora davvero umani) con loro. L’esperienza di una verità troppo a lungo dimenticata e sempre ancora in attesa di una possibile redenzione”.
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