The Transformative Power of Art and Ideas

The Transformative Power of Art and Ideas

 

Dal 26 Aprile 2017 al 18 Giugno 2017

Firenze

Luogo: Villa La Pietra

Indirizzo: via Bolognese 120

Orari: su appuntamento

Telefono per informazioni: +39 055 5007 210

E-Mail info: lapietra.reply@nyu.edu

Sito ufficiale: http://lapietradialogues.org



La mostra The Transformative Power of Art and Ideas, organizzata da La Pietra Dialogues, New York University Florence, sarà inaugurata il prossimo 26 aprile a Villa La Pietra (Via Bolognese 120) e rimarrà aperta fino al 18 giugno 2017 (su prenotazione a lapietra.reply@nyu.edu). 

La prima sezione della mostra allestita nella Limonaia di Villa La Pietra rende omaggio a nove artisti e intellettuali che hanno messo il loro talento visionario e creativo al servizio della giustizia sociale, dell’uguaglianza e della dignità: Maya Angelou (USA), Joan Baez (USA),Jiddu Krishnamurti (India), Gong Li (Cina), Miriam Makeba (Sud Africa), Edgar Morin (Francia), Sebastiao Salgado (Brasile), Wole Soyinka (Nigeria), Malala Yousafzai (Pakistan).

Secondo Fabrizio Ruggiero l’antico linguaggio pittorico dell’affresco “rappresenta il medium ideale per ritrarre il volto umano”. Ogni ritratto diventa una mappa che guida l’osservatore nel paesaggio profondo dell’anima. Gli strati sovrapposti di sabbia e tinted anno una tessitura tridimensionale alle opera che Ruggiero ama chiamare “effigi”. La parola effigie, dal latino   effingere  “rappresentare in rilievo”, evoca una dimensione sacrale dell’immagine. 

Questi ritratti sono stati esposti per la prima volta nel giugno del 2015, all’interno della campagna “Time for Global Action” nel palazzo  del quartier generale delle Nazioni Unite a New York per celebrare il settantesimo anniversario della firma della Carta delle Nazioni Unite.

La seconda sezione della mostra all’interno di Villa Sassetti è centrata sull’impatto di due artisti, Marcel Duchamp e Vasilij Kandinskij, che, all’inizio del ventesimo secolo, hanno influenzato in modo decisivo l’arte che si definirà moderna. I due ritratti si fronteggiano in dialogo l’uno con l’altro e con gli altri ritratti di Ruggiero esposti nella Limonaia.

Fabrizio Ruggiero si è ispirato alle opposte visioni dell’impulso creativo, mentre Duchamp fu il pioniere e il precursore dell’arte concettuale, Kandinskij aprì la porta all’arte astratta e alla pittura analitica. 

Nelle parole di Plinio il Vecchio, “l’arte della pittura nacque dal tracciare i contorni dell’ombra della figura umana, che è la linea di confine fra luce e ombra, fra conosciuto e sconosciuto, fra ordine e caos”. Per Ruggiero l’arte di dipingere è un processo per sviluppare  consapevolezza della realtà che ci circonda di-segnando la linea di confine fra gli opposti. Dipingere è un middle path nella ricerca di equilibrio tra arte concettuale e astratta, tra Duchamp e Kandinskij. 

Nel corso del semestre, gli studenti della New York University di Firenze Angy Aguilar, Delaney Beem, Josefina Dumay Neder, Yuming Lu, Samantha Sofia Sneider, e Allegra Venturi hanno lavorato con Fabrizio Ruggiero al fine di comprendere meglio i criteri da lui utilizzati per scegliere i soggetti rappresentati negli affreschi, così come il suo coinvolgimento artistico con il pubblico in un dialogo sulle loro idee. Gli studenti hanno poi riflettuto su chi siano i propri leader e su quali criteri utilizzare per individuarli.

Il progetto Ideas, People, Change di cui la mostra fa parte è stato coordinato da Davide Lombardo, NYU Florence.

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