I colori dell’arcobaleno. Ceramiche di Serafino Mattucci della Fondazione Tercas
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I colori dell’arcobaleno. Ceramiche di Serafino Mattucci della Fondazione Tercas
Dal 11 Agosto 2013 al 30 Ottobre 2013
Castelli | Teramo
Luogo: Liceo Artistico 'F.A. Grue'
Indirizzo: via Convento 1
Orari: 9-19
Curatori: Lucia Arbace
Enti promotori:
- Carla Marotta
- Fondazione Tercas
- Comune di Castelli
- Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 0862 4874297
E-Mail info: sbsae-abr@beniculturali.it
Sito ufficiale: http://www.sbsae-aq.beniculturali.it/
Pluripremiato alle principali mostre di rilevanza nazionale negli Anni Cinquanta, osannato dalla critica contemporanea, Serafino Mattucci è un protagonista dell’Arte del Novecento tutto da riscoprire. Dall’Istituto dove Mattucci apprese i rudimenti dell’arte ceramica e operò da docente e da direttore, riparte oggi la valorizzazione del suo magistero d’altissimo livello, tecnico e artistico, grazie all’esposizione dell’intero corpus delle sue straordinarie ceramiche di proprietà della Fondazione Tercas, proposto in mostra per la prima volta. Sarà per gli estimatori dell’artista anche un occasione per riascoltare la voce di Mattucci, scomparso ultranovantenne nel 2004, mentre per altri visitatori si rivelerà una emozionante sorpresa che si aggiunge alle tante altre testimonianze dell’Arte del Novecento custodite nel Liceo Artistico Statale "F.A Grue" di Castelli.
Non a torto giudicato il più importante ceramista vivente in occasione dell’ultima mostra a lui dedicata, il Maestro ha tutti i numeri per riconquistare i favori di un pubblico più ampio, contribuendo al rilancio di Castelli dove nacquero tra le altre, sotto la sua guida, opere complesse ancora oggi assai ammirate: il Presepe monumentale e il Terzo Cielo.
Apprezzata da Giò Ponti per le felicissime creazioni formali, intrise di significati simbolici talora sfuggenti, un altro aspetto sorprendente della produzione di Mattucci è l’evidenza cromatica, espressa in termini ben più ampi rispetto alla tradizionale tavolozza pentatonica della maiolica a gran fuoco, che l’artista declina in audaci accostamenti resi brillanti dalla cristallina di sua invenzione.
In omaggio al gusto e alla sensibilità del colore, trasmessegli dai suoi primi maestri, Virgilio Guidi e Giorgio Morandi, e alla continua conquista d’iridescenze inedite, nel solco della sperimentazione faentina, è scaturito il riferimento all’arcobaleno, evocato anche in senso beneaugurale per una pacifica rinascita di Castelli e della sua illustre tradizione ceramica, che ancora con le esperienze del Novecento volge verso orizzonti internazionali.
A cura di Lucia Arbace, la mostra è promossa da Carla Marotta, dirigente Scolastico del Liceo Artistico Statale "F.A Grue" di Castelli. Realizzata con il contributo della Fondazione Tercas e del Comune di Castelli, è allestita dalla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo. Comunicazioni multimediali a cura di Nicola Dell’Aquila. Booklet a cura di Lucia Arbace con testi di Giulia D’Ignazio.
Non a torto giudicato il più importante ceramista vivente in occasione dell’ultima mostra a lui dedicata, il Maestro ha tutti i numeri per riconquistare i favori di un pubblico più ampio, contribuendo al rilancio di Castelli dove nacquero tra le altre, sotto la sua guida, opere complesse ancora oggi assai ammirate: il Presepe monumentale e il Terzo Cielo.
Apprezzata da Giò Ponti per le felicissime creazioni formali, intrise di significati simbolici talora sfuggenti, un altro aspetto sorprendente della produzione di Mattucci è l’evidenza cromatica, espressa in termini ben più ampi rispetto alla tradizionale tavolozza pentatonica della maiolica a gran fuoco, che l’artista declina in audaci accostamenti resi brillanti dalla cristallina di sua invenzione.
In omaggio al gusto e alla sensibilità del colore, trasmessegli dai suoi primi maestri, Virgilio Guidi e Giorgio Morandi, e alla continua conquista d’iridescenze inedite, nel solco della sperimentazione faentina, è scaturito il riferimento all’arcobaleno, evocato anche in senso beneaugurale per una pacifica rinascita di Castelli e della sua illustre tradizione ceramica, che ancora con le esperienze del Novecento volge verso orizzonti internazionali.
A cura di Lucia Arbace, la mostra è promossa da Carla Marotta, dirigente Scolastico del Liceo Artistico Statale "F.A Grue" di Castelli. Realizzata con il contributo della Fondazione Tercas e del Comune di Castelli, è allestita dalla Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo. Comunicazioni multimediali a cura di Nicola Dell’Aquila. Booklet a cura di Lucia Arbace con testi di Giulia D’Ignazio.
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