Il trasportatore sta informando i prestatori.

Il Tempo del Futurismo .. non sarà il 30 ottobre ?

Umberto Boccioni, Stati d'animo - Quelli che vanno, 1911, Olio su tela,  71 × 95.5 cm | Courtesy of Museo del Novecento, Milano
 

Piero Muscarà e Eleonora Zamparutti

27/09/2024

Roma - La mostra "Il Tempo del Futurismo" curata da Gabriele Simongini di cui è prevista l'apertura il prossimo 30 ottobre 2024 alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma potrebbe essere rimandata. E' quanto emerge da rumor sempre più insistenti nel mondo dell'arte italiano.
Secondo le fonti che ARTE.it ha avuto modo di consultare negli scorsi giorni, la società a cui sono stati affidati i trasporti "da chiodo a chiodo" delle opere che faranno parte della mostra dedicata al Futurismo avrebbe inviato a i prestatori delle opere delle comunicazioni inerenti lo spostamento della data di apertura della mostra, senza però aver precisato una nuova data di possibile apertura. Secondo le notizie che siamo stati in grado di raccogliere lo sostamento dell'inaugurazione potrebbe essere previsto tra il 25 novembre e il 2 dicembre prossimi. L'annuncio dovrebbe essere fatto la prossima settimana in una confernza stampa dal Ministro Alessandro Giuli.

Fonti interne al museo romano, guidato dalla direttrice Renata Cristina Mazzantini, confermano ufficiosamente che il tema sarebbe in discussione in queste ore e che al più tardi la prossima settimana si avrà conferma o meno della definitiva decisione in merito.

Il tema di un possibile slittamento della data di apertura potrebbe rispondere ad alcune osservazioni apparse su autorevoli media in cui diversi esperti avevano manifestato perplessità circa l'opportunità di procedere con il programma inizialmente ipotizzato quando il progetto poteva godere di un ampio sostegno da parte del MIC che aveva preso in mano direttamente - per tramite della direzione generale - molti degli aspetti organizzativi inerenti la mostra. Un certo scalpore, amplificato nella piccola comunità degli esperti di Futurismo in Italia, aveva destato il ridimensionamento operato dal progetto iniziale di una mostra "enciclopedica" a un progetto dove l'elemento cardine sembra essere la correlazione con le tematiche del modernismo scientifico e tecnologico e una collazione di gran parte delle opere presenti nei principali musei e istituzioni italiane.

Poco o nullo lo spazio per raccontare la dimensione internazionale dell'avanguardia artistica di Marinetti con un numero limitatissimo di opere provenienti dai grandi musei internazionali. Ne avevamo parlato esaustivamente in questo articolo. Aveva anche suscitato un certo imbarazzo la mancata chiarezza circa la composizione del comitato scientifico, che stando alle parole del Professor Massimo Duranti apparse su "Il Giornale dell'Arte", pare sia ancora in fase di definizione e di cui al momento gli unici membri confermati sembrerebbero essere Giovanni Lista e Günter Berghaus, mentre non si sa ancora chi stia curando i testi del catalogo che sarebbe stato affidato in via diretta alla Treccani di Massimo Bray (che tuttavia si occuperebbe solo dellla confezione, non del contenuto). Il progetto di allestimento era già stato reso noto e ne abbiamo parlato nei giorni scorsi in questo articolo. Speriamo a breve di avere maggiori informazioni.

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