Giusy Lauriola. Svanire

Opera di Giusy Lauriola, 2024
Dal 10 Maggio 2025 al 06 Giugno 2025
Roma
Luogo: Spazio espositivo La Vaccheria
Indirizzo: Via Giovanni l'Eltore 35
Orari: martedì, mercoledì e giovedì dalle 9:00 alle 13:00 venerdì, sabato e domenica dalle 9:00 alle 19:00, chiuso il lunedì
Curatori: Carlo Ercoli
Inaugurerà il prossimo sabato 10 maggio alle ore 18.00 nello spazio espositivo La Vaccheria di Roma, la personale dell’artista romana Giusy Lauriola, dal titolo “Svanire”, a cura di Carlo Ercoli, con il patrocinio del Municipio IX, Roma Eur e la collaborazione di Intesa Sanpaolo per la realizzazione del catalogo che accompagna la mostra.
Circa una trentina le opere in mostra suddivise tra formati imponenti e piccoli formati, in acrilico, smalto e resina, il segno distintivo dell’artista, dove il colore e i contrasti creano un gioco di chiari e scuri nelle tele dalle quali sbocciano elementi floreali policromi, più o meno accentuati. Da sempre la natura, è considerata parte essenziale della nostra esistenza, Giusy Lauriola ci invita, con le sue opere, a ristabilire con essa un legame armonioso.
Il dialogo tra fluidità e architettura compositiva si manifesta nell’interazione tra resina, acrilico e smalto. Questo confronto materico genera un dualismo tra forze opposte, che si fondono per dare vita a dimensioni sospese e immateriali
Come dichiara il curatore Carlo Ercoli: “Che fosse video, foto o tela, la poetica artistica di Lauriola non ha mai tradito quella profonda volontà di guardare il mondo come un luogo migliore di quanto non appaia a primo impatto, cercando di afferrare quelle emozioni sospese che spesso rimangono compresse e sbiadite nelle pieghe del quotidiano. Questo mantra accompagna da sempre il suo percorso artistico, indagando di volta in volta quegli aspetti più manifesti, legati a problematiche sociali, e altri più nascosti e profondi, dove emozioni e fragilità si celano dietro le maschere di convenzioni e silenzi”.
Un’esposizione che non è accompagnata da nessun testo esplicativo, perché come la stessa artista dichiara: “Non ho voluto accompagnare questo nuovo ciclo pittorico con un testo esplicativo, perché credo profondamente che la pittura abbia in sé una capacità unica di suscitare reazioni spontanee e di continuare a meravigliare. È un mio atto di amore verso questo mezzo espressivo che, nonostante la sua antica storia, conserva una giovinezza intrinseca, proprio come la scrittura: un linguaggio millenario che, ancora oggi, riesce a sorprenderci con nuove forme e possibilità. La pittura continua a entusiasmarmi, incuriosirmi e spingermi a esplorare suoi lati ancora nascosti, rivelazioni che aspettano di essere scoperte, grazie anche al contatto fisico con la tela, con i colori. Desidero, inoltre, lasciare l’opera libera di parlare a chi la osserva, permettendogli di vivere un’esperienza personale e autentica, senza vincoli imposti da spiegazioni che potrebbero condizionarne il pensiero. Per me, è fondamentale che ciascuno si riappropri del proprio diritto di apprezzare, godere o persino non comprendere un’opera d’arte, se la sente tale.”
Proprio per questa scelta artistica, all’ingresso del percorso espositivo sarà consegnato un volantino con il seguente messaggio, da un lato, da parte di Giusy Lauriola, che dovrà essere riconsegnato al termine della mostra:
Lascia il tuo segno. L’arte parla. A volte sussurra, altre volte grida. Qui non troverai spiegazioni a guidarti: le opere vogliono dialogare direttamente con te.
Usa il foglio che hai in mano: capovolgilo e scrivi sul retro le tue impressioni, emozioni, suggestioni - positive o negative - e lascialo nella scatola dedicata.
Colori, forme, materia diventano strumenti di dialogo. Ogni colore suscita sensazioni diverse: sicurezza, energia, nostalgia. La figurazione leggera, quasi astratta, lascia spazio alla tua interpretazione: cosa vedi? Cosa senti?
Se potessi portare con te un’opera, quale sceglieresti? E soprattutto, perché?
Giusy Lauriola, nata a Roma, dove vive e lavora, sviluppa un linguaggio pittorico in equilibrio tra mondo esterno e universo interiore. Dopo un inizio segnato da temi sociali come la guerra e la città, il suo lavoro si è progressivamente orientato verso una dimensione più intima, centrata sull’identità femminile, le emozioni e la natura. Colore e resina diventano strumenti per evocare paesaggi sospesi, dove realtà e immaginazione si fondono. La sua pittura, intensa ed evocativa, unisce gesto istintivo e controllo formale, trasformando il segno in narrazione visiva.
Ispirata da Schifano e Schiele, Lauriola ha trasformato nel tempo anche il proprio approccio tecnico: dai collage fotografici e digitali su plexiglas e pvc è approdata alla pittura pura. Dal 2010, la resina è diventata cifra distintiva del suo lavoro, capace di donare alle superfici profondità tattile e forza visiva.
La sua carriera l’ha portata a esporre a livello internazionale come ospite d’onore all’International Photo Festival di Lodz (2006), nella Artemisia Art Gallery di Montecarlo (Principato di Monaco 2007), nella Domus Art Gallery di Atene (2014-2016-2018) e in sedi prestigiose come l’Istituto Italiano di Cultura di Damasco con una personale (2010) e di Tokyo (2024) in occasione della Giornata della Memoria. Tra le principali esposizioni in Italia: la mostra D.I.O. (2007), a cura di Gianluca Marziani al Frantoio di Capalbio; Domino/Domino Macro Museo d’arte Contemporanea e Apolidi, Palazzo Merulana, entrambe a Roma.
nel 2022 al Museo di San Salvatore in Lauro a Roma; nel 2023 all’Aranciera di San Sisto dell’Assessorato all’Ambiente; infine, nello spazio espositivo del IX Municipio di Roma La Vaccheria e nel Mausoleo di San Pancrazio a Tarquinia.
È stata finalista al Singulart International Women's Day Award 2025, al Premio Lupa 2020 e Premio Celeste 2007. Ha ricevuto il Premio Arbiter Fata Verde (2021) e vinto il concorso del Museo Pier Maria Rossi (2015). Le sue opere fanno parte di collezioni prestigiose, tra cui il Copelouzos Family Art Museum di Atene, la SanPaolo Invest Art Collection di Roma, la Pinacoteca Comunale Antonio Sapone di Gaeta e in due prestigiosi hotel di Roma The First Roma Arte e Abitart.
Nel 2020 è stata inclusa nell’Atlante dell’Arte Contemporanea De Agostini, una delle più autorevoli rassegne sugli artisti italiani dal 1950, e ha partecipato a numerose fiere d’arte contemporanea in Italia.
Circa una trentina le opere in mostra suddivise tra formati imponenti e piccoli formati, in acrilico, smalto e resina, il segno distintivo dell’artista, dove il colore e i contrasti creano un gioco di chiari e scuri nelle tele dalle quali sbocciano elementi floreali policromi, più o meno accentuati. Da sempre la natura, è considerata parte essenziale della nostra esistenza, Giusy Lauriola ci invita, con le sue opere, a ristabilire con essa un legame armonioso.
Il dialogo tra fluidità e architettura compositiva si manifesta nell’interazione tra resina, acrilico e smalto. Questo confronto materico genera un dualismo tra forze opposte, che si fondono per dare vita a dimensioni sospese e immateriali
Come dichiara il curatore Carlo Ercoli: “Che fosse video, foto o tela, la poetica artistica di Lauriola non ha mai tradito quella profonda volontà di guardare il mondo come un luogo migliore di quanto non appaia a primo impatto, cercando di afferrare quelle emozioni sospese che spesso rimangono compresse e sbiadite nelle pieghe del quotidiano. Questo mantra accompagna da sempre il suo percorso artistico, indagando di volta in volta quegli aspetti più manifesti, legati a problematiche sociali, e altri più nascosti e profondi, dove emozioni e fragilità si celano dietro le maschere di convenzioni e silenzi”.
Un’esposizione che non è accompagnata da nessun testo esplicativo, perché come la stessa artista dichiara: “Non ho voluto accompagnare questo nuovo ciclo pittorico con un testo esplicativo, perché credo profondamente che la pittura abbia in sé una capacità unica di suscitare reazioni spontanee e di continuare a meravigliare. È un mio atto di amore verso questo mezzo espressivo che, nonostante la sua antica storia, conserva una giovinezza intrinseca, proprio come la scrittura: un linguaggio millenario che, ancora oggi, riesce a sorprenderci con nuove forme e possibilità. La pittura continua a entusiasmarmi, incuriosirmi e spingermi a esplorare suoi lati ancora nascosti, rivelazioni che aspettano di essere scoperte, grazie anche al contatto fisico con la tela, con i colori. Desidero, inoltre, lasciare l’opera libera di parlare a chi la osserva, permettendogli di vivere un’esperienza personale e autentica, senza vincoli imposti da spiegazioni che potrebbero condizionarne il pensiero. Per me, è fondamentale che ciascuno si riappropri del proprio diritto di apprezzare, godere o persino non comprendere un’opera d’arte, se la sente tale.”
Proprio per questa scelta artistica, all’ingresso del percorso espositivo sarà consegnato un volantino con il seguente messaggio, da un lato, da parte di Giusy Lauriola, che dovrà essere riconsegnato al termine della mostra:
Lascia il tuo segno. L’arte parla. A volte sussurra, altre volte grida. Qui non troverai spiegazioni a guidarti: le opere vogliono dialogare direttamente con te.
Usa il foglio che hai in mano: capovolgilo e scrivi sul retro le tue impressioni, emozioni, suggestioni - positive o negative - e lascialo nella scatola dedicata.
Colori, forme, materia diventano strumenti di dialogo. Ogni colore suscita sensazioni diverse: sicurezza, energia, nostalgia. La figurazione leggera, quasi astratta, lascia spazio alla tua interpretazione: cosa vedi? Cosa senti?
Se potessi portare con te un’opera, quale sceglieresti? E soprattutto, perché?
Giusy Lauriola, nata a Roma, dove vive e lavora, sviluppa un linguaggio pittorico in equilibrio tra mondo esterno e universo interiore. Dopo un inizio segnato da temi sociali come la guerra e la città, il suo lavoro si è progressivamente orientato verso una dimensione più intima, centrata sull’identità femminile, le emozioni e la natura. Colore e resina diventano strumenti per evocare paesaggi sospesi, dove realtà e immaginazione si fondono. La sua pittura, intensa ed evocativa, unisce gesto istintivo e controllo formale, trasformando il segno in narrazione visiva.
Ispirata da Schifano e Schiele, Lauriola ha trasformato nel tempo anche il proprio approccio tecnico: dai collage fotografici e digitali su plexiglas e pvc è approdata alla pittura pura. Dal 2010, la resina è diventata cifra distintiva del suo lavoro, capace di donare alle superfici profondità tattile e forza visiva.
La sua carriera l’ha portata a esporre a livello internazionale come ospite d’onore all’International Photo Festival di Lodz (2006), nella Artemisia Art Gallery di Montecarlo (Principato di Monaco 2007), nella Domus Art Gallery di Atene (2014-2016-2018) e in sedi prestigiose come l’Istituto Italiano di Cultura di Damasco con una personale (2010) e di Tokyo (2024) in occasione della Giornata della Memoria. Tra le principali esposizioni in Italia: la mostra D.I.O. (2007), a cura di Gianluca Marziani al Frantoio di Capalbio; Domino/Domino Macro Museo d’arte Contemporanea e Apolidi, Palazzo Merulana, entrambe a Roma.
nel 2022 al Museo di San Salvatore in Lauro a Roma; nel 2023 all’Aranciera di San Sisto dell’Assessorato all’Ambiente; infine, nello spazio espositivo del IX Municipio di Roma La Vaccheria e nel Mausoleo di San Pancrazio a Tarquinia.
È stata finalista al Singulart International Women's Day Award 2025, al Premio Lupa 2020 e Premio Celeste 2007. Ha ricevuto il Premio Arbiter Fata Verde (2021) e vinto il concorso del Museo Pier Maria Rossi (2015). Le sue opere fanno parte di collezioni prestigiose, tra cui il Copelouzos Family Art Museum di Atene, la SanPaolo Invest Art Collection di Roma, la Pinacoteca Comunale Antonio Sapone di Gaeta e in due prestigiosi hotel di Roma The First Roma Arte e Abitart.
Nel 2020 è stata inclusa nell’Atlante dell’Arte Contemporanea De Agostini, una delle più autorevoli rassegne sugli artisti italiani dal 1950, e ha partecipato a numerose fiere d’arte contemporanea in Italia.
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