Dal 25 luglio al Museo Gipsoteca Canova

L'arte di Canova mutilata dalla guerra

Paolina Bonaparte
 

Ludovica Sanfelice

17/07/2015

Treviso - Tranne l’immagine dei soldati francesi che giocano a calcio con la testa di Paolina Bonaparte scolpita dal Canova e decapitata dai cannoneggiamenti, che Stefano Serafin riuscì a immortalare solo nella mente, la galleria degli strazi subiti dalle opere d’arte conservate a Possagno durante la Grande Guerra è stata compilata dal fotografo con rigore e maestria. Così come anche le numerose azioni di salvataggio che sottrassero tesori alla furia del conflitto.

La testimonianza è conservata nelle lastre originali custodite al FAST Foto Archivio Storico Trevigiano che per la prima volta, dal 25 luglio al 18 febbraio 2016, saranno esposte insieme a quelle realizzate dal fratello Siro nella Gipsoteca Museo di Canova, laddove le fotografie furono scattate.

In occasione dell’esposizione, importanti reliquie usciranno per la prima volta dai depositi per riunirsi in una sezione del percorso, ambientate in accordo con i documenti fotografici. E per una di esse, la magnifica Ebe, coppiera degli dei, il progetto prevede anche l’esecuzione e la presentazione al pubblico di una ricostruzione parziale effettuata con tecnologie digitali di stampa 3d.

A completare l'allestimento: una rilettura fotografica dei gessi mutilati di Canova in chiave contemporanea realizzata dai fotografi Guido Guidi e Gian Luca Eulisse.

La mostra, intitolata “Antonio Canova. L’arte mutilata nella grande guerra”, promossa dalla Provincia di Treviso e dalla Fondazione Canova, gode del contributo dell’Assessorato alla Cultura della Regione Veneto che ha inserito il programma tra le iniziative di punta delle Commemorazioni per il Centenario della Grande Guerra.

Nelle immagini, si specchiano con drammatica attualità le distruzioni e i saccheggi che le guerre infliggono al patrimonio artistico, oggi al centro di un assalto frontale da parte di gruppi estremisti di diversa matrice.