Torino, restauro completo entro giugno per l’opera di Juvarra
Sarà come nuovo l’Appartamento del Re a Stupinigi
By Paolobon140 (Own work) [CC BY-SA 4.0 (http://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0)], via Wikimedia Commons |
Palazzina di Caccia di Stupinigi
Francesca Grego
31/01/2017
Torino - È una gemma incastonata nel gioiello della Palazzina di Caccia di Stupinigi l’Appartamento del Re, realizzato per Carlo Emanuele III di Savoia negli anni Trenta del Settecento e rimodernato già nella seconda metà del secolo per volere di Vittorio Amedeo III. Un tripudio di lacche, ori, dipinti, porcellane, stucchi, specchi, radiche, che giocano con le forme e con la luce.
In quattro mesi un intervento di restauro a 360 gradi riporterà ai fasti originari la camera da letto, l’anticamera, il salotto, la piccola galleria e il gabinetto da toletta riservati ai sovrani sabaudi che si recavano a caccia o in cerca di relax nella tenuta a Sud Ovest di Torino, oggi parco naturale.
L’operazione interesserà tutto il complesso apparato decorativo fisso degli ambienti rococò progettati da Filippo Juvarra e Giovanni Tommaso Prunotto, che nella Real Fabrica riunirono i migliori artisti del tempo: dagli arredi alle boiserie, dai dipinti murali alle sovrapporte istoriate, per arrivare a serramenti, camini e al seminato alla veneziana dei pavimenti. In particolare, a partire da giugno saranno visibili in tutta la loro magnificenza gli affreschi dei miti di Diana di Michele Antonio Milocco, il pregaddio del celebre ebanista Pietro Piffetti, le decorazioni a grottesche con intrecci vegetali, figure cinesi e putti di Giovanni Francesco Fariano e i trompe-l’oeil di Pietro Antonio Pozzo.
A finanziare i lavori per 19 milioni di euro, in collaborazione con la Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, sarà la Fondazione CRT, da anni il maggior sostenitore privato dei progetti di recupero riguardanti la residenza estiva sabauda, mentre gli interventi saranno realizzati dalla storica azienda piemontese Nicola Restauri e dal laboratorio Rinetti Barbara. Fra i rimedi contro i segni del tempo, micro iniezioni di materiali tecnici per migliorare l’aderenza delle pitture murali, trattamenti anti tarme e altri insetti xilofagi sulle ampie superfici delle boiserie e protezioni con filtri UV per schermare i raggi solari.
In quattro mesi un intervento di restauro a 360 gradi riporterà ai fasti originari la camera da letto, l’anticamera, il salotto, la piccola galleria e il gabinetto da toletta riservati ai sovrani sabaudi che si recavano a caccia o in cerca di relax nella tenuta a Sud Ovest di Torino, oggi parco naturale.
L’operazione interesserà tutto il complesso apparato decorativo fisso degli ambienti rococò progettati da Filippo Juvarra e Giovanni Tommaso Prunotto, che nella Real Fabrica riunirono i migliori artisti del tempo: dagli arredi alle boiserie, dai dipinti murali alle sovrapporte istoriate, per arrivare a serramenti, camini e al seminato alla veneziana dei pavimenti. In particolare, a partire da giugno saranno visibili in tutta la loro magnificenza gli affreschi dei miti di Diana di Michele Antonio Milocco, il pregaddio del celebre ebanista Pietro Piffetti, le decorazioni a grottesche con intrecci vegetali, figure cinesi e putti di Giovanni Francesco Fariano e i trompe-l’oeil di Pietro Antonio Pozzo.
A finanziare i lavori per 19 milioni di euro, in collaborazione con la Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, sarà la Fondazione CRT, da anni il maggior sostenitore privato dei progetti di recupero riguardanti la residenza estiva sabauda, mentre gli interventi saranno realizzati dalla storica azienda piemontese Nicola Restauri e dal laboratorio Rinetti Barbara. Fra i rimedi contro i segni del tempo, micro iniezioni di materiali tecnici per migliorare l’aderenza delle pitture murali, trattamenti anti tarme e altri insetti xilofagi sulle ampie superfici delle boiserie e protezioni con filtri UV per schermare i raggi solari.
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