A Palazzo Reale dal 21 gennaio al 18 maggio
Glamour e avanguardia. George Hoyningen-Huene, un maestro da riscoprire a Milano

George Hoyningen-Huene, Divers, Horst and Lee Miller, Swimwear by Izod 1930 © George Hoyningen-Huene Estate Archives
Francesca Grego
21/01/2025
Milano - "Un genio, il maestro di tutti noi”, ha detto di lui Richard Avedon. Eppure oggi chi non è un cultore della fotografia difficilmente sa chi sia George Hoyningen-Huene. Fino al prossimo 18 maggio avremo occasione di conoscerlo a Palazzo Reale, dove scopriremo che alcuni dei suoi scatti sono in realtà decisamente famosi. A cura di Susanna Brown, già curatrice del Victoria & Albert Museum di Londra, la mostra George Hoyningen-Huene. Glamour e avanguardia illustra con oltre 100 immagini perché il fotografo americano sia stato un grande innovatore e come abbia traghettato la fashion photography nel regno dell’arte.

George Hoyningen-Huene, Lee Miller and Agneta Fischer, 1932 © George Hoyningen-Huene Estate Archives
Nato a San Pietroburgo nel 1900 da un’americana e da un barone estone, il giovane George lascia la Russia con la famiglia subito dopo la Rivoluzione d’Ottobre, approdando prima a Londra e poi a Parigi, dove entra nella cerchia dei surrealisti: Man Ray, Dalì, Picasso, Cocteau sono tra le sue frequentazioni abituali, Lee Miller diverrà presto una delle sue muse preferite. Tra gli anni Venti e Trenta, Hoyningen-Huene lavorerà per le maison dell’haute couture parigina - Chanel, Balenciaga, Schiaparelli - e poi come capo fotografo di Vogue Francia, portando nella fotografia di moda un’estetica assolutamente nuova, influenzata dal Surrealismo ma anche dall’arte classica. Nel suo futuro c’è New York, dove collaborerà con Harper’s Bazar, e infine Hollywood, dove ritrarrà i divi del cinema e lavorerà come coordinatore del colore con registi come il premio Oscar George Cukor.

George Hoyningen-Huene, Portrait of the Dalís in L'Instant Sublime, 1939 © George Hoyningen-Huene Estate Archives
Un’avventura che la mostra milanese ricostruisce nelle sue numerose sfaccettature attraverso preziose stampe al platino-palladio concesse in prestito dall’Archivio Hoyningen-Huene di Stoccolma. “Nel 1968 - racconta la curatrice Susanna Brown - Huene lasciò in eredità il suo archivio al caro amico Horst P. Horst, che negli anni Ottanta, a partire dai negativi, iniziò a realizzare stampe al platino-palladio per musei e collezionisti. Queste stampe hanno una superficie lussureggiante e opaca e sono apprezzate per la loro raffinata qualità e la ricca gamma tonale. La mostra presenta molte delle stampe realizzate sotto la guida di Horst, insieme a nuove stampe al platino-palladio create dal 2020 negli archivi della George Hoyningen-Huene Estate”.

George Hoyningen-Huene, Serge Lifar and Olga Spessivtzeva as Bacchus and Ariadne, 1931 © George Hoyningen-Huene Estate Archives
In dieci capitoli, il percorso di Palazzo Reale attraversa i temi e i passaggi chiave della vita dell’artista. Dai teatri parigini - con i Ballets Russes di Diaghilev, Serge Lofar e Olga Spessivtzeva che danzano con i costumi di De Chirico e Josephine Baker che muove al ritmo del jazz - a Hollywood, dove il fotografo attinge alla storia dell’arte per i colori da portare sullo schermo (il rosso Tiziano, il verde Lotto, gli azzurri di Manet…) e diventa un caro amico di Sophia Loren. In mezzo, le suggestioni del Surrealismo e chiaroscuri dell’arte classica, il rapporto con Man Ray, i lavori per Chanel e Schiaparelli e i viaggi in Nord Africa, il nudo maschile e la ricerca del corpo ideale, dove i visitatori troveranno Divers, ovvero i fotografi Horst P. Horst e Lee Miller ritratti di spalle in uno dei più famosi scatti di moda di sempre.

Roger Schall, Ritratto di George Hoyningen-Huene, Parigi, 1937. Photo Roger Schall © Schall Collection

George Hoyningen-Huene, Lee Miller and Agneta Fischer, 1932 © George Hoyningen-Huene Estate Archives
Nato a San Pietroburgo nel 1900 da un’americana e da un barone estone, il giovane George lascia la Russia con la famiglia subito dopo la Rivoluzione d’Ottobre, approdando prima a Londra e poi a Parigi, dove entra nella cerchia dei surrealisti: Man Ray, Dalì, Picasso, Cocteau sono tra le sue frequentazioni abituali, Lee Miller diverrà presto una delle sue muse preferite. Tra gli anni Venti e Trenta, Hoyningen-Huene lavorerà per le maison dell’haute couture parigina - Chanel, Balenciaga, Schiaparelli - e poi come capo fotografo di Vogue Francia, portando nella fotografia di moda un’estetica assolutamente nuova, influenzata dal Surrealismo ma anche dall’arte classica. Nel suo futuro c’è New York, dove collaborerà con Harper’s Bazar, e infine Hollywood, dove ritrarrà i divi del cinema e lavorerà come coordinatore del colore con registi come il premio Oscar George Cukor.

George Hoyningen-Huene, Portrait of the Dalís in L'Instant Sublime, 1939 © George Hoyningen-Huene Estate Archives
Un’avventura che la mostra milanese ricostruisce nelle sue numerose sfaccettature attraverso preziose stampe al platino-palladio concesse in prestito dall’Archivio Hoyningen-Huene di Stoccolma. “Nel 1968 - racconta la curatrice Susanna Brown - Huene lasciò in eredità il suo archivio al caro amico Horst P. Horst, che negli anni Ottanta, a partire dai negativi, iniziò a realizzare stampe al platino-palladio per musei e collezionisti. Queste stampe hanno una superficie lussureggiante e opaca e sono apprezzate per la loro raffinata qualità e la ricca gamma tonale. La mostra presenta molte delle stampe realizzate sotto la guida di Horst, insieme a nuove stampe al platino-palladio create dal 2020 negli archivi della George Hoyningen-Huene Estate”.

George Hoyningen-Huene, Serge Lifar and Olga Spessivtzeva as Bacchus and Ariadne, 1931 © George Hoyningen-Huene Estate Archives
In dieci capitoli, il percorso di Palazzo Reale attraversa i temi e i passaggi chiave della vita dell’artista. Dai teatri parigini - con i Ballets Russes di Diaghilev, Serge Lofar e Olga Spessivtzeva che danzano con i costumi di De Chirico e Josephine Baker che muove al ritmo del jazz - a Hollywood, dove il fotografo attinge alla storia dell’arte per i colori da portare sullo schermo (il rosso Tiziano, il verde Lotto, gli azzurri di Manet…) e diventa un caro amico di Sophia Loren. In mezzo, le suggestioni del Surrealismo e chiaroscuri dell’arte classica, il rapporto con Man Ray, i lavori per Chanel e Schiaparelli e i viaggi in Nord Africa, il nudo maschile e la ricerca del corpo ideale, dove i visitatori troveranno Divers, ovvero i fotografi Horst P. Horst e Lee Miller ritratti di spalle in uno dei più famosi scatti di moda di sempre.

Roger Schall, Ritratto di George Hoyningen-Huene, Parigi, 1937. Photo Roger Schall © Schall Collection
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