The Creative Act: Performance, Processo, Presenza

Anish Kapoor, My Red Homeland, 2003 in esposizione nella mostra "The Creative Act: Performance, Processo, Presenza" della collezione del Guggenheim Abu Dhabi. FTP Edelman

 

Dal 07 Marzo 2017 al 29 Luglio 2017

Abu Dhabi |

Luogo: Guggenheim Abu Dhabi

Indirizzo: Isola Saadiyat

Curatori: Valerie Hillings


Con il patrocinio di Sua Altezza Sheikh Mohamed Bin Zayed Al Nahyan, Principe Ereditario di Abu Dhabi e Vice Comandante Supremo delle Forze Armate degli Emirati Arabi Uniti, l’Ente del Turismo e della Cultura di Abu Dhabi (TCA Abu Dhabi) ha celebrato lo scorso 6 marzo l'apertura di The creative Act: Performance, Processo, Presenza esposta a Manarat al Saadiyat sull'isola di Saadiyat ad Abu Dhabi.

Con opere di oltre 25 artisti di diverse nazionalità e generazioni, la mostra esplora i relativi temi di performance, di processo, e presenza attraverso una varietà di mezzi espressivi.  Aperta fino al 29 luglio 2017, The Creative Act è la seconda grande mostra di opere della collezione Guggenheim Abu Dhabi.

SE Saif Saeed Ghobash, Direttore Generale di TCA Abu Dhabi, ha commentato: "The Creative Act offre una prospettiva transculturale sulla prospettiva dell'arte contemporanea, mettendo in evidenza le interconnessioni tra gli artisti che lavorano in vari luoghi del mondo dal 1960. Le opere rivelano fonti comuni di ispirazione, linee di influenza e contributi distintivi. Due commissioni presenti in mostra riflettono l'impegno del Guggenheim Abu Dhabi a sostenere la produzione di nuove opere di artisti viventi. Questa mostra segna, non solo il passo successivo per il Guggenheim Abu Dhabi, ma anche l'istituzione del ruolo futuro del museo di incoraggiare, ispirare e informare. Solo attraverso l'interazione diretta con opere d'arte, temi, professionisti creativi e artisti possiamo fornire alle generazioni future un insieme a tutto tondo di strumenti attraverso i quali comprendere lo sviluppo dell’espressione artistica.”

I Tre temi della mostra, distinti ma interconnessi – performance, processo e presenza – forniscono un quadro che raggruppa molti artisti che esplorano più di un tema:
Le Performance possono essere rappresentate in diverse forme: in un dato momento e luogo e rimanere poi sotto forma di registrazioni e documenti, servendo essenzialmente da strumenti per la creazione di oggetti separati. The Creative Act presenta esempi che mettono in risalto l’atto della creazione, caratterizzato da fotografie, disegni, video, sculture e documenti archivistici che vivacizzano la metodologia, l’ispirazione e l’innovazione degli artisti coinvolti. Una selezione di fotografie documentano le performance degli anni ‘80 del celebre artista emiratino Hassan Sharif, realizzate sia a Londra che Dubai. La sua pratica concettuale, sperimentale e performativa ha fortemente influenzato le generazioni successive di artisti negli Emirati, come ad esempio Mohammed Kazem, presente in The Creative Act.

Molte delle opere d'arte all’interno permettono di comprendere il Processo con sui sono state realizzate.  Un'opera fondamentale all'interno di questa sezione è di Anish Kapoor My Red Homeland (2003), un'installazione scultorea monumentale composto da quasi venticinque tonnellate di cera rossa con un braccio meccanico che circumnaviga la piattaforma, alterando la superficie mentre lavora il materiale. Opere pionieristiche degli anni ’60 di artisti come Rasheed Araeen, Julio Le Parc, Niki de Saint Phalle, Jean Tinguely, Günther Uecker, e Jacques Villeglé, celebri per aver sviluppato approcci sperimentali che comportano l’uso di tecniche apparentemente distruttive e materiali della vita quotidiana per esprimere il loro punto di vista sulla società contemporanea.

Il tema della Presenza umana è evidenziato attraverso la partecipazione dell’artista o di altri soggetti nelle opere d’arte, ma anche dalle tracce visibili degli atti fisici compiuti per realizzarle. Dipinti di artisti affiliati alla Gutai Art Association (1954-1972) tra cui Motonaga Sadamasa, Shiraga Kazuo, e Tanaka Atsuko illustrano perfettamente questo aspetto. Le video installazioni di Susan Hefuna e Anri Sala analizzano le somiglianze tra la coreografia della danza e i movimenti quotidiani delle persone. Autobiography (03-07) (2007), una serie di quaranta fotografie e un video, rappresentano le performance dell'artista emiratino Ebtisam Abdulaziz nei vari spazi pubblici a Sharjah ed esamina il complesso rapporto tra identità sociali e personali.

Richard Armstrong, Direttore del Museo e della Fondazione Solomon R. Guggenheim, ha commentato: "The Creative Act mette in luce la complessità, la poesia e il potere dello spirito umano. La mostra riflette anche la nostra comprensione condivisa della necessità vitale di scambio globale, al centro del progetto Guggenheim Abu Dhabi. La Fondazione Solomon R. Guggenheim è orgogliosa di lavorare con Abu Dhabi Tourism & Culture Authority per realizzare questa mostra che celebra la considerevole conoscenza alla base della collezione Guggenheim Abu Dhabi e il potenziale catalizzatore del futuro come aggiunta vitale al paesaggio culturale della regione e del mondo."

In linea con l'impegno del Guggenheim Abu Dhabi di sostenere il lavoro originale degli artisti viventi, TCA Abu Dhabi ha commissionato artisti come Ramin Haerizadeh, Rokni Haerizadeh e Hesam Rahmanian per creare un'installazione ispirata ai temi centrali di The Creative Act. Another Happy Day (2016-17) è un’altra installazione immersiva con opere commissionate a vari artisti, che, come per la collezione Guggenheim Abu Dhabi, analizza la natura del processo artistico creativo, invitando i visitatori ad essere attivi e impegnati. Questo progetto, insieme alle fotografie di Tarek Al-Ghoussein, parte della collezione commissionata da TCA Abu Dhabi per Guggenheim Abu Dhabi, offre una connessione tra passato, presente e futuro nel nostro tempo.

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