In libreria per le edizioni J-Pop
Un sogno a fumetti: I Gatti del Louvre di Taiyo Matsumoto
Taiyo Matsumoto, I Gatti del Louvre. Edizioni J-Pop
Francesca Grego
03/03/2020
Scrigno di storie, capolavori nascosti, sopravvivenze del passato, il museo non smette di esercitare su di noi un fascino misterioso. Film e romanzi ne hanno messo in scena le vite segrete, invisibili a chi ogni giorno, talvolta in modo un po’ meccanico, si fa strada tra la folla dei visitatori cercando bellezza o conoscenza. E se a condurci in questo oscuro mondo parallelo potesse essere un gatto? Un’idea insolita, specie se pensiamo ai sistemi di controllo e sicurezza che sono ormai un must di ogni museo che si rispetti. Ci vuole ben altro, tuttavia, a fermare l’immaginazione fervida e lieve di Taiyo Matsumoto, da tempo tra i più interessanti fumettisti e illustratori giapponesi.
In due volumi e 230 pagine si snoda la coinvolgente avventura di I Gatti del Louvre, appena uscita in Italia per le edizioni J-Pop: una surreale passeggiata a quattro zampe nell’arte, una fiaba per lettori di ogni età che percorre con occhio nuovo le sale del museo più famoso del mondo. Protagonista è la bella Cécile, una guida appassionata ma stanca degli stuoli di turisti che ogni giorno si incagliano invariabilmente davanti all’inflazionatissima Gioconda. Un giorno, proprio nella sala del capolavoro di Leonardo, la noia si scioglie lasciando il posto alla sorpresa: l’inspiegabile apparizione di un micino bianco in mezzo alla folla è solo il primo segnale che non tutto, al Louvre, è esattamente come appare. Il vecchio custode Marcel, che nutre la colonia di gatti del museo, racconta storie di persone entrate in un quadro e mai più viste. Ci sarà da credergli? Corridoi zeppi di opere, soffitte polverose e l’iconico ingresso con la piramide di vetro diventano il set di una storia immaginifica dove i disegni di Matsumoto e i colori di Isabelle Merlet dipingono con naturalezza anche ai voli più arditi della fantasia.
Noto in Italia soprattutto per Sunny e Tekkonkinkreet – Soli contro tutti, Matsumoto è il disegnatore di manga più vicino al fumetto d’autore occidentale, in particolare francese, a cui fin dagli esordi si ispira dando vita a uno stile sincero e incisivo. È un grande ammiratore di Moebius e ha collaborato con Nicolas de Crécy, mentre si muove tra scenari distopici, realismo e gusto del grottesco, tra la pulizia del segno e una esuberante vena narrativa: qualità che gli hanno permesso di sperimentare con un’ampia gamma di soggetti e di atmosfere, rendendo i suoi disegni straordinariamente popolari anche tra chi non si intende di fumetti. Provate a cercarli sui social e ve ne accorgerete.
In due volumi e 230 pagine si snoda la coinvolgente avventura di I Gatti del Louvre, appena uscita in Italia per le edizioni J-Pop: una surreale passeggiata a quattro zampe nell’arte, una fiaba per lettori di ogni età che percorre con occhio nuovo le sale del museo più famoso del mondo. Protagonista è la bella Cécile, una guida appassionata ma stanca degli stuoli di turisti che ogni giorno si incagliano invariabilmente davanti all’inflazionatissima Gioconda. Un giorno, proprio nella sala del capolavoro di Leonardo, la noia si scioglie lasciando il posto alla sorpresa: l’inspiegabile apparizione di un micino bianco in mezzo alla folla è solo il primo segnale che non tutto, al Louvre, è esattamente come appare. Il vecchio custode Marcel, che nutre la colonia di gatti del museo, racconta storie di persone entrate in un quadro e mai più viste. Ci sarà da credergli? Corridoi zeppi di opere, soffitte polverose e l’iconico ingresso con la piramide di vetro diventano il set di una storia immaginifica dove i disegni di Matsumoto e i colori di Isabelle Merlet dipingono con naturalezza anche ai voli più arditi della fantasia.
Noto in Italia soprattutto per Sunny e Tekkonkinkreet – Soli contro tutti, Matsumoto è il disegnatore di manga più vicino al fumetto d’autore occidentale, in particolare francese, a cui fin dagli esordi si ispira dando vita a uno stile sincero e incisivo. È un grande ammiratore di Moebius e ha collaborato con Nicolas de Crécy, mentre si muove tra scenari distopici, realismo e gusto del grottesco, tra la pulizia del segno e una esuberante vena narrativa: qualità che gli hanno permesso di sperimentare con un’ampia gamma di soggetti e di atmosfere, rendendo i suoi disegni straordinariamente popolari anche tra chi non si intende di fumetti. Provate a cercarli sui social e ve ne accorgerete.
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