Dal 26 febbraio all'11 marzo alla Mauritshuis dell'Aia
La Ragazza con l'orecchino di perla sotto i riflettori per svelare ai visitatori i suoi segreti
Johannes Vermeer, Ragazza con l’orecchino di perla, 1665 circa, L’Aia, Mauritshuis
Samantha De Martin
01/02/2018
Mondo - Da Ragazza con l’orecchino di perla a Ragazza sotto i riflettori. La fanciulla dall’espressione sfuggente, immortalata da Jan Vermeer con quella sua carica di innocente languidezza, si mette “a nudo" davanti ai visitatori della Pinacoteca Reale Mauritshuis dell’Aia, l’istituzione che dal 1902 la ospita come lascito testamentario del collezionista Arnoldus des Tombe, riuscito ad accaparrarsi l’opera all’asta per l’irrisoria cifra di 2 fiorini e 30 centesimi.
Il prossimo 26 febbraio la Mauritshuis lancerà The Girl in the Spotlight, un progetto ambizioso che prevede un approfondito esame scientifico su uno degli sguardi più celebri dell’arte, accogliendo per due settimane, uno dei centri di ricerca più avanzati al mondo.
In realtà il dipinto più famoso del museo - un tronie, tipo di ritratto molto utilizzato nella pittura olandese - era stato esaminato l'ultima volta nel 1994, nel corso di un trattamento di conservazione. Importanti progressi sono stati raggiunti negli ultimi 25 anni, grazie ad analisi tecniche non invasive. Ma, sebbene il capolavoro del pittore olandese non necessiti ancora di un ulteriore restauro, la Mauritshuis spera (e cerca) di scoprire di più su questo delicato gioiello dipinto intorno al 1665. Ad esempio, sul modo in cui l’artista abbia realizzato il proprio soggetto e su quali materiali abbia utilizzato nel rendere l’eccezionale gioco di luci del quadro.
Per condividere con il pubblico questa ricerca, che si avvarrà delle ultime tecnologie per le indagini sulla tela, sui pigmenti e sugli materiali utilizzati da Vermeer- oltre che per coinvolgere visitatori facendo letteralmente entrare nell’officina dell’arte turisti e appassionati - nella Golden Room del museo è stata realizzata una struttura in vetro che permetterà agli ospiti, anche con il contributo di materiale multimediale, di monitorare lo stato del progetto.
E così dal 26 febbraio all’11 marzo la Ragazza con l’orecchino di perla potrà essere scrutata 24 ore su 24 dai visitatori che riceveranno continui aggiornamenti sulle ultime novità della ricerca.
Nato per iniziativa della Mauritshuis, The Girl in the Spotlight si avvale di un team di fama internazionale composto da specialisti legati al Netherlands Institute for Conservation, Art and Science (NICAS) che conta tra i partners il Rijksmuseum Amsterdam, la Delft University of Technology, e il Cultural Heritage Agency of the Netherlands (RCE).
Dopo la studio “voyeurista” che la vedrà coinvolta per circa due settimane, e che interesserà diverse istituzioni - dalla Maastricht University, alla National Gallery of Art di Washington - la giovane di Vermeer, sarà, assicurano dall’Aia, «una delle opere d'arte più documentate al mondo».
Leggi anche:
• L'agenda dell'arte in Olanda tra mostre e musei
• La Ragazza con l'orecchino di perla per la prima volta in Italia
• Guernica "in tasca" grazie alla rivoluzione digitale del Reina Sofia
Il prossimo 26 febbraio la Mauritshuis lancerà The Girl in the Spotlight, un progetto ambizioso che prevede un approfondito esame scientifico su uno degli sguardi più celebri dell’arte, accogliendo per due settimane, uno dei centri di ricerca più avanzati al mondo.
In realtà il dipinto più famoso del museo - un tronie, tipo di ritratto molto utilizzato nella pittura olandese - era stato esaminato l'ultima volta nel 1994, nel corso di un trattamento di conservazione. Importanti progressi sono stati raggiunti negli ultimi 25 anni, grazie ad analisi tecniche non invasive. Ma, sebbene il capolavoro del pittore olandese non necessiti ancora di un ulteriore restauro, la Mauritshuis spera (e cerca) di scoprire di più su questo delicato gioiello dipinto intorno al 1665. Ad esempio, sul modo in cui l’artista abbia realizzato il proprio soggetto e su quali materiali abbia utilizzato nel rendere l’eccezionale gioco di luci del quadro.
Per condividere con il pubblico questa ricerca, che si avvarrà delle ultime tecnologie per le indagini sulla tela, sui pigmenti e sugli materiali utilizzati da Vermeer- oltre che per coinvolgere visitatori facendo letteralmente entrare nell’officina dell’arte turisti e appassionati - nella Golden Room del museo è stata realizzata una struttura in vetro che permetterà agli ospiti, anche con il contributo di materiale multimediale, di monitorare lo stato del progetto.
E così dal 26 febbraio all’11 marzo la Ragazza con l’orecchino di perla potrà essere scrutata 24 ore su 24 dai visitatori che riceveranno continui aggiornamenti sulle ultime novità della ricerca.
Nato per iniziativa della Mauritshuis, The Girl in the Spotlight si avvale di un team di fama internazionale composto da specialisti legati al Netherlands Institute for Conservation, Art and Science (NICAS) che conta tra i partners il Rijksmuseum Amsterdam, la Delft University of Technology, e il Cultural Heritage Agency of the Netherlands (RCE).
Dopo la studio “voyeurista” che la vedrà coinvolta per circa due settimane, e che interesserà diverse istituzioni - dalla Maastricht University, alla National Gallery of Art di Washington - la giovane di Vermeer, sarà, assicurano dall’Aia, «una delle opere d'arte più documentate al mondo».
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