Tom Poelmans. The Hidden History / Danilo Stojanović. Mourning the Red Cactus
Dal 07 Marzo 2021 al 21 Aprile 2021
Roma
Luogo: Andrea Festa Fine Art
Indirizzo: Lungotevere degli Altoviti 1
Curatori: Domenico de Chirico
Sito ufficiale: http://www.andreafestafineart.com
Tom Poelmans. The Hidden History
Andrea Festa è lieto di inaugurare la prima personale in Italia di Tom Poelmans (b.1984 – Belgio) dal titolo “The Hidden History” curata da Domenico de Chirico.
Ogni volta che Tom Poelmans comincia a dipingere, lo pervade il pensiero piuttosto innocente e spontaneo secondo cui, mediante il volo librato del pennello sulla tela, egli può dipingere liberamente tutto ciò che vuole. Ogni dipinto che Poelmans realizza si traduce inevitabilmente in un confronto con quell'illusione di libero arbitrio che egli stesso si regala. Il dipinto finale è indubbiamente il risultato di questa lotta. Si tratta di un processo odeporico caratterizzato da infinite possibilità, un procedimento che inizia con un disegno e termina con un'immagine pittorica decisamente imprevedibile. Di vocazione onirica e carico di simboli, allegorie e metafore, il suo lavoro mostra una eterogeneità eccezionale e intricata, caratterizzata sia da composizioni precise sia da pennellate sicure e materiche, coprendo ogni centimetro delle superfici utilizzate. Poelmans si fa narratore onnisciente, personificando metaforicamente una sorta di crasi tra “Il visconte dimezzato”, “Il barone rampante” e “Il cavaliere inesistente” calviniani che narra di immagini fantasiose ed empatiche, protagoniste di storie senza tempo: ed è così che nasce “The Hidden History”. Svolgendo un percorso di ricerca personale e coerente e costruendosi a poco a poco una dimensione quotidiana personale, determinata dal gusto dell'ironia, Poelmans si è arrampicato su un albero del giardino di casa dichiarando di non voler scendere da esso per il resto della vita. L'impianto creativo è ormai totalmente abbandonato al fiabesco, i ricordi appaiono come occasione di conoscenza del mondo e la narrazione procede secondo due livelli di lettura: quello di immediata fruizione e quello allegoricosimbolico, in cui sono presenti numerosi spunti di riflessione che vacillano tra realtà e illusione, tra ideologia ed etica, e così via.
Tom Poelmans: (b.1984) Anversa, Belgio. Ha studiato al Royal Academy of Fine Arts ad Anversa (2010). Vive e lavora ad Anversa.
Mostre corali: Rodolphe Janssen, Brussels(2020);Jack Barrett Gallery, New York (2020); Tatjana Pieters, Gand (2019); Arti, Amsterdam (2019); De Studio, Anversa (2018); De Ruimte, Gand (2018-2016); Veilinghuis Bernaerts, Anversa (2018); Souterrain, Anversa (2018); Het Bos, Anversa (2017); Base Alpha Galerie, Anversa (2017-2016-2015); Jean-Francois Kaiser Galerie, Strasburgo (2016); CC, Maasmechelen’ (2016); Ecole Supérieure d’Art du Nord-Pas- de-Calais, Tourcoing (2015).
Mostre personali: Rodolphe Janssen, Brussels (2020); White Whale Gallery, Anversa (2019); The Cabin, Los Angeles (2019); SecondRoom, Anversa (2019); DE GARAGE, Malines (2018); Kusseneers Gallery, Brussels (2018); DMW-Artspace, Anversa (2017); Base Alpha Galerie, Anversa (2016-2014-2013); Stadslimiet, Anversa (2014); Souterrain, Anversa (2012); CJK, Gand (2011); Gallery Crenation, Bruges (2010).
Danilo Stojanović. Mourning the Red Cactus
Andrea Festa è lieto di inaugurare la prima personale in Italia di Danilo Stojanović (b.1989 – Croazia) dal titolo “Mourning the Red Cactus” curata da Domenico de Chirico.
L'esperienza liminale del doppio che permea l'esistenza e soprattutto la coscienza nei suoi aspetti più reconditi è sicuramente un punto cruciale nella ricerca artistica di
Danilo Stojanović. Questa centralità acquista tuttavia delle movenze trasversali simili a delle vere e proprie conturbanze rettili le quali sussurrano allo sconosciuto anelato, al desiderio ancestrale, all'ambiguità fluttuante della metafisica partecipando alla danza dialettica di impulso di vita e di morte.
Ecco che, assecondando un tale ritmo, la materia dipinta acquista una complessità relazionale tra gli elementi in scena i quali appaiono nella loro fluidità così come la
realtà appare alla coscienza. Si potrebbe dire che tali forme costituiscono la membrana trasparente che si posiziona, nel processo esperienziale del soggetto, prima della
formazione del, così definito dal neurologo e saggista portoghese António Rosa Damásio, marcatore somatico il quale si basa sull’associazione da parte del soggetto fra certe situazioni complesse e le risposte somantiche viscero-emozionali associate a quelle situazioni. Il concetto di perturbante di stampo freudiano riveste all'interno della
dinamicità di tale processo una funzione estremamente importante. Esso descrive essenzialmente la sensazione di spaesamento e di estraniamento. È il non nascosto, è
tutto ciò che non dovrebbe essere rappresentato e che dovrebbe restare segreto, latente, intimo ma che invece è riaffiorato, riemerso, costituisce l’estraneo segretamente familiare che ci conturba, ci immette in uno stato di incertezza e di inquietudine. Tale estraneità è ciò che di più familiare esiste, corrisponde al concepire come alterità il lato oscuro e più radicato della nostra soggettività. Da qui la nascita del Doppio, di cui sopra, essenza a due teste che parlano il medesimo logos, reciprocamente concependosi come altro e tuttavia intrecciate fin nel midollo. È così che si erge la succulenta presenza le cui spine sono state sostituite dal colore del sangue. Esso vien fuori dalle ferite, effetto dell'esposizione delle inquietudini dell'inconscio in un cordoglio fatto di piacere e sofferenza, volte alla ricerca della più profonda essenza dell'essere umano, delle vene che lo connettono alla terra e dell'interazione inevitabile col mondo a cui appartiene.
Danilo Stojanović: (b.1989) Pola, Croazia. Dopo aver compiuto gli studi presso la Scuola d’Arti Applicate e Design (2004/08, indirizzo Pittura) dal 2009 frequenta il corso di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia dove nel 2013 consegue il diploma equivalente alla laurea di primo livello. Nel 2018 ottiene la laurea di secondo livello in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo indirizzo Pittura. Vive e lavora a Venezia.
Mostre corali: Super Dutchess, New York (2020);MARGINEdi R. Santillo, Pordenone, IT (2019); Ravnikar Gallery Space, Lubiana, SLO (2019);Museo Santa Maria della Scala, Siena, IT (2018); Villa Brandolini, Pieve di Soligo, IT (2018); Dumbo Docks, Marghera, Venezia, IT (2018); Swansea College of Art, Swansea, Galles, UK (2018); Monitor Gallery, Roma, IT (2018); Studio Tommaseo, Trieste, IT (2018); Spazio Buonasera, Torino, IT (2017); Parallel Vienna, Vienna, AT (2017); Studì Festival, Milano, IT (2017).
Mostre personali: U10 Art Space, Belgrado, RS (2019); Karas Gallery, Zagabria, HR (2019); Poola Gallery, Pola, HR (2019); MMC Luka, Pola, HR (2018); On-line gallery, Instagram, (2018); Finestra Illuminata, Venezia, IT (2016).
Opening 07.03.21 – 12.00/20.00
Andrea Festa è lieto di inaugurare la prima personale in Italia di Tom Poelmans (b.1984 – Belgio) dal titolo “The Hidden History” curata da Domenico de Chirico.
Ogni volta che Tom Poelmans comincia a dipingere, lo pervade il pensiero piuttosto innocente e spontaneo secondo cui, mediante il volo librato del pennello sulla tela, egli può dipingere liberamente tutto ciò che vuole. Ogni dipinto che Poelmans realizza si traduce inevitabilmente in un confronto con quell'illusione di libero arbitrio che egli stesso si regala. Il dipinto finale è indubbiamente il risultato di questa lotta. Si tratta di un processo odeporico caratterizzato da infinite possibilità, un procedimento che inizia con un disegno e termina con un'immagine pittorica decisamente imprevedibile. Di vocazione onirica e carico di simboli, allegorie e metafore, il suo lavoro mostra una eterogeneità eccezionale e intricata, caratterizzata sia da composizioni precise sia da pennellate sicure e materiche, coprendo ogni centimetro delle superfici utilizzate. Poelmans si fa narratore onnisciente, personificando metaforicamente una sorta di crasi tra “Il visconte dimezzato”, “Il barone rampante” e “Il cavaliere inesistente” calviniani che narra di immagini fantasiose ed empatiche, protagoniste di storie senza tempo: ed è così che nasce “The Hidden History”. Svolgendo un percorso di ricerca personale e coerente e costruendosi a poco a poco una dimensione quotidiana personale, determinata dal gusto dell'ironia, Poelmans si è arrampicato su un albero del giardino di casa dichiarando di non voler scendere da esso per il resto della vita. L'impianto creativo è ormai totalmente abbandonato al fiabesco, i ricordi appaiono come occasione di conoscenza del mondo e la narrazione procede secondo due livelli di lettura: quello di immediata fruizione e quello allegoricosimbolico, in cui sono presenti numerosi spunti di riflessione che vacillano tra realtà e illusione, tra ideologia ed etica, e così via.
Tom Poelmans: (b.1984) Anversa, Belgio. Ha studiato al Royal Academy of Fine Arts ad Anversa (2010). Vive e lavora ad Anversa.
Mostre corali: Rodolphe Janssen, Brussels(2020);Jack Barrett Gallery, New York (2020); Tatjana Pieters, Gand (2019); Arti, Amsterdam (2019); De Studio, Anversa (2018); De Ruimte, Gand (2018-2016); Veilinghuis Bernaerts, Anversa (2018); Souterrain, Anversa (2018); Het Bos, Anversa (2017); Base Alpha Galerie, Anversa (2017-2016-2015); Jean-Francois Kaiser Galerie, Strasburgo (2016); CC, Maasmechelen’ (2016); Ecole Supérieure d’Art du Nord-Pas- de-Calais, Tourcoing (2015).
Mostre personali: Rodolphe Janssen, Brussels (2020); White Whale Gallery, Anversa (2019); The Cabin, Los Angeles (2019); SecondRoom, Anversa (2019); DE GARAGE, Malines (2018); Kusseneers Gallery, Brussels (2018); DMW-Artspace, Anversa (2017); Base Alpha Galerie, Anversa (2016-2014-2013); Stadslimiet, Anversa (2014); Souterrain, Anversa (2012); CJK, Gand (2011); Gallery Crenation, Bruges (2010).
Danilo Stojanović. Mourning the Red Cactus
Andrea Festa è lieto di inaugurare la prima personale in Italia di Danilo Stojanović (b.1989 – Croazia) dal titolo “Mourning the Red Cactus” curata da Domenico de Chirico.
L'esperienza liminale del doppio che permea l'esistenza e soprattutto la coscienza nei suoi aspetti più reconditi è sicuramente un punto cruciale nella ricerca artistica di
Danilo Stojanović. Questa centralità acquista tuttavia delle movenze trasversali simili a delle vere e proprie conturbanze rettili le quali sussurrano allo sconosciuto anelato, al desiderio ancestrale, all'ambiguità fluttuante della metafisica partecipando alla danza dialettica di impulso di vita e di morte.
Ecco che, assecondando un tale ritmo, la materia dipinta acquista una complessità relazionale tra gli elementi in scena i quali appaiono nella loro fluidità così come la
realtà appare alla coscienza. Si potrebbe dire che tali forme costituiscono la membrana trasparente che si posiziona, nel processo esperienziale del soggetto, prima della
formazione del, così definito dal neurologo e saggista portoghese António Rosa Damásio, marcatore somatico il quale si basa sull’associazione da parte del soggetto fra certe situazioni complesse e le risposte somantiche viscero-emozionali associate a quelle situazioni. Il concetto di perturbante di stampo freudiano riveste all'interno della
dinamicità di tale processo una funzione estremamente importante. Esso descrive essenzialmente la sensazione di spaesamento e di estraniamento. È il non nascosto, è
tutto ciò che non dovrebbe essere rappresentato e che dovrebbe restare segreto, latente, intimo ma che invece è riaffiorato, riemerso, costituisce l’estraneo segretamente familiare che ci conturba, ci immette in uno stato di incertezza e di inquietudine. Tale estraneità è ciò che di più familiare esiste, corrisponde al concepire come alterità il lato oscuro e più radicato della nostra soggettività. Da qui la nascita del Doppio, di cui sopra, essenza a due teste che parlano il medesimo logos, reciprocamente concependosi come altro e tuttavia intrecciate fin nel midollo. È così che si erge la succulenta presenza le cui spine sono state sostituite dal colore del sangue. Esso vien fuori dalle ferite, effetto dell'esposizione delle inquietudini dell'inconscio in un cordoglio fatto di piacere e sofferenza, volte alla ricerca della più profonda essenza dell'essere umano, delle vene che lo connettono alla terra e dell'interazione inevitabile col mondo a cui appartiene.
Danilo Stojanović: (b.1989) Pola, Croazia. Dopo aver compiuto gli studi presso la Scuola d’Arti Applicate e Design (2004/08, indirizzo Pittura) dal 2009 frequenta il corso di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia dove nel 2013 consegue il diploma equivalente alla laurea di primo livello. Nel 2018 ottiene la laurea di secondo livello in Arti Visive e Discipline dello Spettacolo indirizzo Pittura. Vive e lavora a Venezia.
Mostre corali: Super Dutchess, New York (2020);MARGINEdi R. Santillo, Pordenone, IT (2019); Ravnikar Gallery Space, Lubiana, SLO (2019);Museo Santa Maria della Scala, Siena, IT (2018); Villa Brandolini, Pieve di Soligo, IT (2018); Dumbo Docks, Marghera, Venezia, IT (2018); Swansea College of Art, Swansea, Galles, UK (2018); Monitor Gallery, Roma, IT (2018); Studio Tommaseo, Trieste, IT (2018); Spazio Buonasera, Torino, IT (2017); Parallel Vienna, Vienna, AT (2017); Studì Festival, Milano, IT (2017).
Mostre personali: U10 Art Space, Belgrado, RS (2019); Karas Gallery, Zagabria, HR (2019); Poola Gallery, Pola, HR (2019); MMC Luka, Pola, HR (2018); On-line gallery, Instagram, (2018); Finestra Illuminata, Venezia, IT (2016).
Opening 07.03.21 – 12.00/20.00
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