Tommaso Lillo. Il filo della vita

Tommaso Lillo. Il filo della vita, Galleria Civica d'Arte Contemporanea Montevergini, Siracusa

 

Dal 05 Maggio 2013 al 29 Maggio 2013

Siracusa

Luogo: Galleria Civica d'Arte Contemporanea Montevergini

Indirizzo: via S. Lucia alla Badia 1

Orari: da martedì a sabato 9-13/ 16-20; domenica 10-13/ 16-21

Telefono per informazioni: +39 0931 24902

E-Mail info: officemontevergini@libero.it

Sito ufficiale: http://www.comune.siracusa.it


Questo appuntamento culturale “il filo della vita” vuole suggerire al fruitore l’ambito di ricerca creativa e l’essenza culturale di Tommaso Lillo che lega tutto al continuo scandire del tempo che riesce a movimentare l’esistenza di ogni essere vivente, anche delle “cose” che apparentemente sembrano, alla percezione umana, statiche. 
Una antologia che si propone, quindi, di suggerire ai visitatori la lettura del suo passato attraverso fotogrammi che fungono da chiave interpretativa e da filo conduttore dell’essenza produttiva dell’artista. Nulla di tutto quello che forma l’attuale contesto privato o collettivo, la sua visione del mondo, ha motivo di esistere senza l’analisi, l’approfondimento, la comprensione di un gravoso viaggio a ritroso nel passato. Quindi tutto ruota attorno al tempo ed il “filo della vita” è il modo più semplice e nel contempo più efficace per non perdere il contatto con la realtà attuale. 
Lo stesso non crede che si possano attuare “tagli radicali”, ignorare il pregresso con l’obiettivo di fare qualcosa di nuovo, non lo crede semplicemente perché è contro natura, perché il nostro cervello è strutturato per conservare ed archiviare ed anche se si procede, per dirla con una terminologia cibernetica, al “risettaggio” non si fa altro che ritornare alla memoria base, alla scheda originaria che nel tempo si espande e si arricchisce di nuove conoscenze e di elaborati concetti. 
Partendo dal fatto che non esiste, in senso macrocosmico, alcuna staticità e che gli stessi principi regolano tutta la vita dell’esistenza in qualsiasi forma manifestata, anche la creatività, e nel caso specifico, l’arte non può non essere espressione di un continuo e febbrile bisogno di elaborazione creativa ma mai di “creazione”. Insomma in arte non si inventa mai nulla di nuovo….. 
Per questo motivo lo stesso mantiene, in senso creativo, il trend della eterogeneità nelle sue opere perché sostiene, andando forse controcorrente, che la creatività è e rimane l’unica zona cosiddetta “franca“ della vita che consente sempre di rimanere bambini e di sfogarsi esprimendosi con tutto quello che il suo habitat gli mette a disposizione facendo sempre i conti con il fatto che man mano che si ampliano le conoscenze stranamente tendiamo a razionalizzare e limitare il nostro modus operandi riducendo sempre di più la vulcanica creatività infantile.. 
Il processo temporale della creazione è volutamente limitata ed in alcuni casi schizoide quasi a fare omaggio al bisogno prorompente di partecipare al “ momento “, all’esserci per dire la propria, al carpe diem per cui occorre rispondere subito alle sollecitazioni mentali senza soffermarsi, senza che la “CONOSCENZA” sopravvenga alla “ ignoranza” senza che prenda il sopravvento del perfetto, dell’elaborato, dell’accademico sulla vera natura delle cose. All’artista piace definire gran parte della sua creazione come una sorta di “minimalismo artistico“ che gli permette di concentrare l’atto creativo in un contesto temporale ristretto al di fuori del quale non si ripete la stessa notazione grafica e pittorica anche perché cambiano i processi mentali legati alla osservazione cognitiva di quello che si è fatto che sarà sempre diverso rispetto alla percezione primigenia della “cosa”. 
Nella speranza che questo progetto di immediatezza creativa intesa non come espressione di superficialità e incompletezza lo stesso dichiara che questo suo modo di procedere è assolutamente spontaneo e condividendolo pienamente cita il concetto dello psicologo tedesco Wolfgang Köhler il quale sostiene che , “ la tendenza alla semplicità è diffusissima nella maggior parte dei sistemi viventi e non viventi e questo perché l’interazione tra le forze in gioco tende esplicitamente, in quasi tutti i contesti, a ricercare un equilibrio. La notazione grafica è spesso usata in diversi ambiti, basta pensare a quando schematizziamo un documento o quando prendiamo appunti, la nostra mente tende ad astrarre concetti che hanno una precisa rappresentazione per riproporli mediante segni grafici”. Concetto largamente applicato, con rigore scientifico, anche ai sistemi della didattica moderna che prima dell’approccio verbale predilige il mezzo grafico e cromatico per conoscere, in fase di scolarizzazione, il soggetto bambino, riuscendo a contestualizzarne la personalità, gli affetti e la geografia in cui cresce… 

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