Gran Kan. Racconti d'artista per viaggiatori
Dal 16 Maggio 2013 al 23 Giugno 2013
Roma
Luogo: Galleria Nazionale d'Arte Moderna e contemporanea/ Real Academia de España en Roma
Indirizzo: via Gramsci 73/ p.zza San Pietro in Montorio 3
Orari: da martedì a domenica 8.30-19.30
Curatori: Federica Forti
Telefono per informazioni: +39 06 32298221
Sito ufficiale: http://www.gnam.beniculturali.it/
A cura di Federica Forti – in collaborazione con qwatz (residenza per artisti a Roma), con il sostegno della Ambajada de España en Italia e dell’associazione culturale Ars Gratia Artis – il progetto propone un dialogo tra le sale ottocentesche della Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma e tre artisti contemporanei messi a confronto sul tema del viaggio.
Ispirato al dialogo tra Marco Polo e Kublai Kan*, che intramezza i racconti de Le città invisibili di Italo Calvino, il fulcro del progetto fa perno sulle città di Roma, Venezia e Firenze, principali mete del Grand Tour, colte nelle soggettive visioni di tre artisti contemporanei. Nati da un progetto di residenza svolta proprio in questi tre luoghi, i tre video di Chapela, Sala e Varela dialogano con i temi e le scelte stilistiche dei tre quadri di Cremona, Induno e Fragiacomo esposti nella collezione permanente del museo, realizzando una riflessione puntuale sul senso del viaggio culturale contemporaneo.
La tela di Tranquillo Cremona, Marco Polo davanti al Gran Khan dei Tartari del 1863 (sala 6), dialoga con l'opera Fake! di Pelayo Varela in cui l'artista spagnolo riflette sulla comunità cinese che risiede nella periferia di Firenze. Pietro Fragiacomo con Squeri a san Baseggio del 1886 (sala 4) è associato a Venezia di
Emilio Chapela, un lavoro dell'artista messicano sull'immagine di Venezia consumata in modo bulimico dal turismo di massa. Infine La Trasteverina uccisa da una bomba del 1850 di Gerolamo Induno (sala 5) viene associata al video Poetica de la fuga dello spagnolo Avelino Sala, una riflessione sulla guerra vista ora in
chiave risorgimentale ora in chiave antifascista attraverso la città di Roma.
Dal 15 al 23 maggio la Real Academia de España en Roma, dove Avelino Sala nel 2010 e Pelayo Varela nel 2011 sono stati borsisti, ospita altri lavori complementari dei tre artisti contemporanei in mostra alla GNAM.
Federica Forti collabora con le principali testate di settore, come Exibart (dal 2009 al 2011) e Artribune (dal 2011 ad oggi), con recensioni di rassegne e fiere d’arte italiane e internazionali.
Dopo la laurea in Museologia presso l’Università di Lettere e Filosofia di Firenze nel 2006, approfondisce i suoi studi sull’arte spagnola e latino-americana presso la Universidad de Arte di Siviglia e nel 2009 consegue la specializzazione in Museologia. Attualmente lavora come curatrice tra Roma e Carrara.
qwatz è un programma di residenza nato per sostenere artisti e curatori nello sviluppo della loro ricerca durante un periodo di permanenza a Roma. Grazie ad una costante attività di networking, mette a disposizione risorse e competenze per fornire ai residenti un supporto scientifico, i contatti con una rete di professionisti italiani e internazionali legati alle loro aree d’interesse, una serie di studio visit mirati e degli appartamenti/studio dove vivere e lavorare, per creare allo stesso tempo progetti di mostre, ricerche, pubblicazioni e incontri per sviluppare idee e promuoverle in un circuito di istituzioni, musei, imprese e altre associazioni.
* il titolo con la parola Kan priva di "h" si riferisce alla citazione del testo “Le città invisibili” di Italo
Ispirato al dialogo tra Marco Polo e Kublai Kan*, che intramezza i racconti de Le città invisibili di Italo Calvino, il fulcro del progetto fa perno sulle città di Roma, Venezia e Firenze, principali mete del Grand Tour, colte nelle soggettive visioni di tre artisti contemporanei. Nati da un progetto di residenza svolta proprio in questi tre luoghi, i tre video di Chapela, Sala e Varela dialogano con i temi e le scelte stilistiche dei tre quadri di Cremona, Induno e Fragiacomo esposti nella collezione permanente del museo, realizzando una riflessione puntuale sul senso del viaggio culturale contemporaneo.
La tela di Tranquillo Cremona, Marco Polo davanti al Gran Khan dei Tartari del 1863 (sala 6), dialoga con l'opera Fake! di Pelayo Varela in cui l'artista spagnolo riflette sulla comunità cinese che risiede nella periferia di Firenze. Pietro Fragiacomo con Squeri a san Baseggio del 1886 (sala 4) è associato a Venezia di
Emilio Chapela, un lavoro dell'artista messicano sull'immagine di Venezia consumata in modo bulimico dal turismo di massa. Infine La Trasteverina uccisa da una bomba del 1850 di Gerolamo Induno (sala 5) viene associata al video Poetica de la fuga dello spagnolo Avelino Sala, una riflessione sulla guerra vista ora in
chiave risorgimentale ora in chiave antifascista attraverso la città di Roma.
Dal 15 al 23 maggio la Real Academia de España en Roma, dove Avelino Sala nel 2010 e Pelayo Varela nel 2011 sono stati borsisti, ospita altri lavori complementari dei tre artisti contemporanei in mostra alla GNAM.
Federica Forti collabora con le principali testate di settore, come Exibart (dal 2009 al 2011) e Artribune (dal 2011 ad oggi), con recensioni di rassegne e fiere d’arte italiane e internazionali.
Dopo la laurea in Museologia presso l’Università di Lettere e Filosofia di Firenze nel 2006, approfondisce i suoi studi sull’arte spagnola e latino-americana presso la Universidad de Arte di Siviglia e nel 2009 consegue la specializzazione in Museologia. Attualmente lavora come curatrice tra Roma e Carrara.
qwatz è un programma di residenza nato per sostenere artisti e curatori nello sviluppo della loro ricerca durante un periodo di permanenza a Roma. Grazie ad una costante attività di networking, mette a disposizione risorse e competenze per fornire ai residenti un supporto scientifico, i contatti con una rete di professionisti italiani e internazionali legati alle loro aree d’interesse, una serie di studio visit mirati e degli appartamenti/studio dove vivere e lavorare, per creare allo stesso tempo progetti di mostre, ricerche, pubblicazioni e incontri per sviluppare idee e promuoverle in un circuito di istituzioni, musei, imprese e altre associazioni.
* il titolo con la parola Kan priva di "h" si riferisce alla citazione del testo “Le città invisibili” di Italo
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