Transformazione

© Paul Sakolsky
Dal 2 December 2017 al 7 January 2018
Massa | Massa-Carrara
Luogo: Palazzo Ducale
Indirizzo: piazza Aranci 35
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 05854901
Sito ufficiale: http://www.comune.massa.ms.it/
Da sabato 2 dicembre – vernissage alle ore 17 – fino al 7 gennaio 2018 le sale del Palazzo Ducale di Massa (Ms), ospitano la mostra collettiva dal titolo “Transformazione”, settima mostra del ciclo “Art Now” sulla comunicazione dell’arte contemporanea promossa dal Comune di Massa con la direzione artistica di Mauro Daniele Lucchesi dell’Associazione Quattro Coronati.
Sono 13 gli artisti, provenienti dall’Italia e da altri paesi europei che si confrontano e indagano, secondo le proprie sensibilità e stili artistici, il tema dei cambiamenti profondi, non solo congiunturali e strutturali, che investono i valori fondamentali della società. Il percorso espositivo presenta 15 opere che spaziano dalla pittura alla scultura, alle installazioni, alla videoarte e alla fotografia. L’artista austriaco Paul Renner (Bludenz, 1957), è sicuramente uno dei nomi di punta nel contesto europeo dell’arte contemporanea. La sua arte si basa sull'idea del Gesamtkunsterk (arte totale), in particolare s’interessa all'arte come percezione sintetica. I suoi progetti espositivi culminano spesso in soirées teatrali nelle quali si fonde l'arte visiva con l'arte culinaria. Per esse lui disegna anche edifici, inscena dei festival e organizza club di viaggio. A Massa presenta un’installazione fatta di funghi che crescono sugli alberi, funghi sotto conserva e colla di coniglio… una metafora della trasformazione e dell’esplosione, una scultura sovversiva, in qualche modo “anarchica”, quasi a voler “macchiare” il Palazzo Ducale con il puzzo della putrefazione. L’artista e poeta inglese Paul Sakoilsky (Nortfolk, 1964), è conosciuto grazie al suo ampio lavoro The Dark Times, con al centro una grande collezione con centinaia di riviste dipinte e fatte a collage.
Una trasformazione artistica delle riviste gratuite distribuite a Londra che rimescola sottolineando utopie del consumismo e dell’ideologia dei mass media. Per Palazzo Ducale l’artista espone lavori da The Dark Time in una moltitudine di media, tra i quali il nuovo Dark Time Altar. Inoltre, appositamente per Massa, una nuova serie di immagini Vanitas come Stilled Life with Plastic Flowered Skull, Cannabis, Pomegranate and Pipe. Roberto Dolzanelli ( Gussago, 1957) che vive e opera a Brescia, arte e vita costituiscono un binomio inscindibile. E' dell'umanità che parlano le opere dell'artista, di fronte ai problemi di un mondo travagliato. Dolzanelli utilizza tutti i linguaggi della contemporaneità: video, fotografia, performance, installazioni per parlare delle fragilità umane che spesso sono inconsapevoli. Lo svizzero Alfio Antognetti ( Baden, 1965), presenta l’ultima sua opera, “Lo Scranno di Carlo Magno” che fa parte di un ciclo di opere – Hagia Sophia - che, dopo la presentazione nel 2007 all’Hourluope della Spezia è stato sviluppato ed esposto in numerose sedi. Sono molti gli elementi che si ritrovano nel suo lavoro: l’igiene, la contaminazione, la malattia, l’informazione, la frantumazione dell’io, l’ambiente domestico. L’ispirazione che lo guida nella sua ricerca espressiva si condensa su materiali che portano tracce di precarietà e di un destino inevitabile.
Gli altri artisti, che hanno realizzato opere specifiche per questa mostra sono gli austriaci Roland Adlassnigg (Vorarlberg, 1972) e Christian Thanhäuser ( Linz, 1956), Antonio Di Biase ( Pescara, 1994), Lorenzo Brivio ( Carate Brianza, 1993), Darinka Kmetova ( Slovacchia), Philipp Müller ( Svizzera, 1957), Luna De Rosa ( Lanciano, 1991, Dany Vescovi ( Milano, 1969) e Dania Zanotto ( Treviso, 1995).
“Il senso della mostra è quello di una società che non dà risposte sul senso della vita – spiega Mauro Daniele Lucchesi - ma chiede: efficienza, velocità e profitto. Il fine dell’agire non è più l’uomo, ma la ricchezza e il consumo. Lo stile di vita è consumistico anche in relazione ai sentimenti e ai valori dell’uomo. Nel vortice del progresso – prosegue - l'uomo vive immerso in una realtà in cui la soddisfazione immediata dei bisogni, la velocità dei mezzi di comunicazione, la realtà virtuale, l’immediatezza dei rapporti sociali, sono vissuti senza un progetto di vita a lungo o a medio termine ma nell’immediatezza; Assistiamo ad un soggettivismo esasperato - conclude Lucchesi - che rischia di far perdere il concetto di giusto e ingiusto, intrappolandolo nella morale dei desideri”.
Orario: da martedì a sabato dalle ore 16.30 alle 19.30
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