I gioielli del Ruanda. Autonomia e imprenditorialità per le donne del Ruanda

I gioielli del Ruanda. Autonomia e imprenditorialità per le donne del Ruanda
Dal 26 March 2015 al 26 April 2015
Venezia
Luogo: Caffè Florian
Indirizzo: piazza San Marco
Orari: 9-24
Telefono per informazioni: +39 041 5205641
E-Mail info: info@caffeflorian.com
Sito ufficiale: http://www.caffeflorian.com/
Dal 26 marzo al 26 aprile la Sala delle Stagioni e la Sala Liberty del Caffè Florian di Venezia ospitano la mostra “I gioielli del Ruanda. Autonomia e imprenditorialità per le donne del Ruanda”. L’esposizione, organizzata in collaborazione con Soroptimist International d’Italia Club di Venezia, propone una sessantina di creazioni (anelli, bracciali, orecchini) realizzate in fibre naturali intrecciate e inserti in argento da artigiani e designer ruandesi e italiani.
La mostra fa parte del progetto Atelier Ruanda - curato da Geneviève Henrot Sostero, con la supervisione di Patrizia Salmoiraghi, coordinatrice nazionale Soroptimist dei progetti per l’Africa - che si propone di rinnovare e diversificare l’artigianato locale partendo dalle risorse umane, dai materiali, dalle usanze e dalle tecniche specifiche del territorio.
Atelier Ruanda nasce da un’idea della scultrice Bettina Scholl Sabbatini, che ha recuperato l’antica tecnica ruandese dell’agaseke, rivisitandola in chiave design. Il club Soroptimist di San Marino, insieme al club di Kigali, nel 2007 ha colto quest’idea e ha individuato dei designer interessati a promuovere ricerche fondate sull’uso delle fibre naturali, proponendo il gioiello come oggetto di studio. In Ruanda la vannerie d’art è l’arte di tessere e intrecciare fibre vegetali per foggiare oggetti e l’iniziativa di Atelier Ruanda ha come scopo primario proprio la salvaguardia e la valorizzazione di questo tipo di artigianato, un “saper fare” che al giorno d’oggi rappresenta un patrimonio da salvaguardare. Si tratta di un settore che nel corso del tempo ha risentito dell’impatto con la civiltà occidentale ma che può ancora giocare un ruolo socio-economico molto importante.
L’Unione Soroptimist d’Italia ha abbracciato con fiducia il progetto e il Club Soroptimist di Venezia si inserisce, con la mostra del Florian, in un fitto programma di conferenze, viaggi e campagne per raccolte fondi organizzate dall’Associazione.
Dal 2008, anno in cui si tenne la prima mostra dell’Atelier Ruanda, sono state moltissime le iniziative a livello nazionale e internazionale che hanno permesso lo scambio diretto e reciproco di conoscenze e competenze tra le artigiane ruandesi e gli studenti in design d’Italia, di San Marino e di altri paesi del mondo. Un unico obiettivo, innalzare un materiale povero ad un alto valore simbolico e commerciale, è sfociato nella creazione di gioielli diversissimi tra loro e dalla potente personalità.
Gli inserti in argento degli oggetti in mostra al Florian sono stati creati, sulla base di disegni realizzati da alcuni istituti italiani di design, da una cooperativa artigianale orafa di Vicenza, Primavera 85, con cui i club Soroptimist hanno recentemente avviato una collaborazione finalizzata all’occupazione dei diversamente abili e a garantire una lavorazione dei metalli di ottima qualità e finitura.
Alcuni degli oggetti presenti al Florian fanno parte della prima collezione esposta in una mostra a Firenze nel 2010 e oggi conservata a Palazzo Pitti.
La mostra fa parte del progetto Atelier Ruanda - curato da Geneviève Henrot Sostero, con la supervisione di Patrizia Salmoiraghi, coordinatrice nazionale Soroptimist dei progetti per l’Africa - che si propone di rinnovare e diversificare l’artigianato locale partendo dalle risorse umane, dai materiali, dalle usanze e dalle tecniche specifiche del territorio.
Atelier Ruanda nasce da un’idea della scultrice Bettina Scholl Sabbatini, che ha recuperato l’antica tecnica ruandese dell’agaseke, rivisitandola in chiave design. Il club Soroptimist di San Marino, insieme al club di Kigali, nel 2007 ha colto quest’idea e ha individuato dei designer interessati a promuovere ricerche fondate sull’uso delle fibre naturali, proponendo il gioiello come oggetto di studio. In Ruanda la vannerie d’art è l’arte di tessere e intrecciare fibre vegetali per foggiare oggetti e l’iniziativa di Atelier Ruanda ha come scopo primario proprio la salvaguardia e la valorizzazione di questo tipo di artigianato, un “saper fare” che al giorno d’oggi rappresenta un patrimonio da salvaguardare. Si tratta di un settore che nel corso del tempo ha risentito dell’impatto con la civiltà occidentale ma che può ancora giocare un ruolo socio-economico molto importante.
L’Unione Soroptimist d’Italia ha abbracciato con fiducia il progetto e il Club Soroptimist di Venezia si inserisce, con la mostra del Florian, in un fitto programma di conferenze, viaggi e campagne per raccolte fondi organizzate dall’Associazione.
Dal 2008, anno in cui si tenne la prima mostra dell’Atelier Ruanda, sono state moltissime le iniziative a livello nazionale e internazionale che hanno permesso lo scambio diretto e reciproco di conoscenze e competenze tra le artigiane ruandesi e gli studenti in design d’Italia, di San Marino e di altri paesi del mondo. Un unico obiettivo, innalzare un materiale povero ad un alto valore simbolico e commerciale, è sfociato nella creazione di gioielli diversissimi tra loro e dalla potente personalità.
Gli inserti in argento degli oggetti in mostra al Florian sono stati creati, sulla base di disegni realizzati da alcuni istituti italiani di design, da una cooperativa artigianale orafa di Vicenza, Primavera 85, con cui i club Soroptimist hanno recentemente avviato una collaborazione finalizzata all’occupazione dei diversamente abili e a garantire una lavorazione dei metalli di ottima qualità e finitura.
Alcuni degli oggetti presenti al Florian fanno parte della prima collezione esposta in una mostra a Firenze nel 2010 e oggi conservata a Palazzo Pitti.
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