Maria Cristina Carlini. Obelisco

Maria Cristina Carlini, Obelisco, 2015
Dal 21 June 2024 al 30 June 2024
Milano
Luogo: Piazza Berlinguer
Indirizzo: Piazza Berlinguer
Orari: Municipio 6, Spazio Seicentro da lunedì a venerdì 10-12.30 / 13.30-18, sabato e domenica 10.30-13.30 / 15-19
Curatori: Flaminio Gualdoni
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 02 8845 8600
E-Mail info: M.Municipio6@comune.milano.it
Maria Cristina Carlini, scultrice milanese di fama internazionale, dona alla città di Milano la sua scultura monumentale Obelisco, esposta in permanenza a partire dal 21 giugno 2024 in Piazza Berlinguer. Adiacente a via Savona e a pochi passi dallo studio dell’artista, questa zona, riqualificata nel tempo, è oggi polo di fermento culturale.
L’evento, patrocinato dal Comune di Milano – Municipio 6, curato da Flaminio Gualdoni, offre l’opportunità di approfondire la conoscenza della scultrice e arricchisce artisticamente e culturalmente la città.
La cerimonia di inaugurazione prevista per venerdì 21 giugno alle ore 18, alla presenza delle cariche istituzionali comunali e municipali, è accompagnata da una mostra, esposta fino al 30 giugno, allestita all’interno di Spazio Seicentro - Sala Arianna, sede culturale del Municipio 6, dove dieci pannelli fotografici si soffermano su alcuni momenti salienti del percorso artistico di Maria Cristina Carlini e sulle opere esposte in permanenza in tre continenti. Video e interviste proiettati in loop approfondiscono importanti tappe del lavoro della scultrice.
L’opera Obelisco (2015), caratterizzata da un forte slancio verticale con un’altezza che supera i 4 metri, è realizzata con legno di recupero e acciaio corten. L’anima in legno con fori, curvature e fratture che ne mostrano la longevità e il suo precedente impiego - parte di una vecchia struttura di una stalla -, è avvolta da un rivestimento in acciaio dalle linee essenziali. Si tratta di un accostamento di materiali molto diversi fra loro, ma che creano un profondo dialogo e un armonico equilibrio estetico.
Grazie al suo fare arte Maria Cristina Carlini dona una nuova vita ai materiali come al legno di recupero che impregnato della sua storia passata rivive nelle sculture un nuovo inizio e crea un nuovo racconto, attuale e contemporaneo.
La scelta di quest’opera si riconduce al significato dell’obelisco come elemento architettonico rappresentativo delle grandi celebrazioni, della storia e della tradizione. Quello della memoria è infatti un tema ricorrente nella poetica dell’artista, un elemento che caratterizza la nostra identità non solo per quanto concerne il passato, ma in quanto pone le basi per il futuro.
Afferma Flaminio Gualdoni: “La titolazione Obelisco rimanda alla celebrazione monumentale: ma qui dice di un omaggio alla ‘storia senza nomi’, quella fatta non da eroi ma da una comunità che si riconosce e si stringe attorno a un valore antico e condiviso”.
Nei pannelli fotografici esposti nella Sala Arianna emerge la propensione di Maria Cristina Carlini per le sculture monumentali, nelle quali trova maggiore realizzazione il suo creare opere. Molte di esse hanno fatto il giro del mondo e altre sono rimaste in permanenza in America, in Asia e in Europa. In particolare il legame rivolto a Milano appare molto evidente nell’osservare le immagini che ritraggono sculture come La porta della giustizia (2007), Vento (2013), La Nuova città che sale (2014), costantemente esposte all’interno del cortile della Corte dei Conti, nel Parco-Scultura dell’Idroscalo e presso la Fiera di Milano-Rho; contributi significativi che svelano la sensibilità dell’artista nel voler omaggiare la città di importanti opere.
La scultrice Maria Cristina Carlini inizia il suo percorso artistico con la lavorazione della ceramica nei primi anni Settanta a Palo Alto in California, per poi esprimersi con l’utilizzo di diversi materiali quali il grès, il ferro, l’acciaio corten e legno di recupero.
Espone in numerose mostre personali e collettive in diverse sedi pubbliche e private nazionali e internazionali, ottenendo premi e onorificenze.
Numerose pubblicazioni hanno punteggiato l’attività artistica della scultrice e hanno scritto di lei importanti critici quali: Paolo Campiglio, Luciano Caramel, Claudio Cerritelli, Vittoria Coen, Guo Xiao Chuan, Martina Corgnati, Gillo Dorfles, Carlo Franza, Maria Fratelli, Chiara Gatti, Flaminio Gualdoni, Yacouba Konaté, Frédérique Malaval, Laurence Pauliac, Elena Pontiggia, Cortney Stell.
Vive e lavora a Milano.
www.mariacristinacarlini.com
SCULTURE MONUMENTALI IN PERMANENZA
ITALIA: 2006 Roma, Archivio Centrale dello Stato; 2007 Milano, Corte dei Conti; 2008 Cosenza, Piazza dei Valdesi; 2009 Loreto, Giardini di Porta Marina; 2010 Reggio Calabria, Lungomare Falcomatà; 2013 Varese, villa Recalcati; 2014 Fieramilano Rho – Milano, Porta Sud; 2015 Milano, Parco dell’Arte all’Idroscalo; 2019 Portofino, Museo del Parco di Portofino.
USA: 2010 Denver, Auraria Campus; 2010 Denver, Rocky Mountain College of Art+Design; 2010 Miami, Dade College; 2011 Miami, Corpus Christi Catholic Church - Sculpture Park.
ASIA: 2010 Pechino, Ambasciata Italiana in Cina, 2010 Pechino, NAMOC - National Art Museum of China; 2010 Shanghai, Sculpture Park; 2010 Jinan, Shandong University of Art & Design; 2010 Tianjin, Istituto Italiano di Cultura; 2011 Rongcheng – Shandong.
L’evento, patrocinato dal Comune di Milano – Municipio 6, curato da Flaminio Gualdoni, offre l’opportunità di approfondire la conoscenza della scultrice e arricchisce artisticamente e culturalmente la città.
La cerimonia di inaugurazione prevista per venerdì 21 giugno alle ore 18, alla presenza delle cariche istituzionali comunali e municipali, è accompagnata da una mostra, esposta fino al 30 giugno, allestita all’interno di Spazio Seicentro - Sala Arianna, sede culturale del Municipio 6, dove dieci pannelli fotografici si soffermano su alcuni momenti salienti del percorso artistico di Maria Cristina Carlini e sulle opere esposte in permanenza in tre continenti. Video e interviste proiettati in loop approfondiscono importanti tappe del lavoro della scultrice.
L’opera Obelisco (2015), caratterizzata da un forte slancio verticale con un’altezza che supera i 4 metri, è realizzata con legno di recupero e acciaio corten. L’anima in legno con fori, curvature e fratture che ne mostrano la longevità e il suo precedente impiego - parte di una vecchia struttura di una stalla -, è avvolta da un rivestimento in acciaio dalle linee essenziali. Si tratta di un accostamento di materiali molto diversi fra loro, ma che creano un profondo dialogo e un armonico equilibrio estetico.
Grazie al suo fare arte Maria Cristina Carlini dona una nuova vita ai materiali come al legno di recupero che impregnato della sua storia passata rivive nelle sculture un nuovo inizio e crea un nuovo racconto, attuale e contemporaneo.
La scelta di quest’opera si riconduce al significato dell’obelisco come elemento architettonico rappresentativo delle grandi celebrazioni, della storia e della tradizione. Quello della memoria è infatti un tema ricorrente nella poetica dell’artista, un elemento che caratterizza la nostra identità non solo per quanto concerne il passato, ma in quanto pone le basi per il futuro.
Afferma Flaminio Gualdoni: “La titolazione Obelisco rimanda alla celebrazione monumentale: ma qui dice di un omaggio alla ‘storia senza nomi’, quella fatta non da eroi ma da una comunità che si riconosce e si stringe attorno a un valore antico e condiviso”.
Nei pannelli fotografici esposti nella Sala Arianna emerge la propensione di Maria Cristina Carlini per le sculture monumentali, nelle quali trova maggiore realizzazione il suo creare opere. Molte di esse hanno fatto il giro del mondo e altre sono rimaste in permanenza in America, in Asia e in Europa. In particolare il legame rivolto a Milano appare molto evidente nell’osservare le immagini che ritraggono sculture come La porta della giustizia (2007), Vento (2013), La Nuova città che sale (2014), costantemente esposte all’interno del cortile della Corte dei Conti, nel Parco-Scultura dell’Idroscalo e presso la Fiera di Milano-Rho; contributi significativi che svelano la sensibilità dell’artista nel voler omaggiare la città di importanti opere.
La scultrice Maria Cristina Carlini inizia il suo percorso artistico con la lavorazione della ceramica nei primi anni Settanta a Palo Alto in California, per poi esprimersi con l’utilizzo di diversi materiali quali il grès, il ferro, l’acciaio corten e legno di recupero.
Espone in numerose mostre personali e collettive in diverse sedi pubbliche e private nazionali e internazionali, ottenendo premi e onorificenze.
Numerose pubblicazioni hanno punteggiato l’attività artistica della scultrice e hanno scritto di lei importanti critici quali: Paolo Campiglio, Luciano Caramel, Claudio Cerritelli, Vittoria Coen, Guo Xiao Chuan, Martina Corgnati, Gillo Dorfles, Carlo Franza, Maria Fratelli, Chiara Gatti, Flaminio Gualdoni, Yacouba Konaté, Frédérique Malaval, Laurence Pauliac, Elena Pontiggia, Cortney Stell.
Vive e lavora a Milano.
www.mariacristinacarlini.com
SCULTURE MONUMENTALI IN PERMANENZA
ITALIA: 2006 Roma, Archivio Centrale dello Stato; 2007 Milano, Corte dei Conti; 2008 Cosenza, Piazza dei Valdesi; 2009 Loreto, Giardini di Porta Marina; 2010 Reggio Calabria, Lungomare Falcomatà; 2013 Varese, villa Recalcati; 2014 Fieramilano Rho – Milano, Porta Sud; 2015 Milano, Parco dell’Arte all’Idroscalo; 2019 Portofino, Museo del Parco di Portofino.
USA: 2010 Denver, Auraria Campus; 2010 Denver, Rocky Mountain College of Art+Design; 2010 Miami, Dade College; 2011 Miami, Corpus Christi Catholic Church - Sculpture Park.
ASIA: 2010 Pechino, Ambasciata Italiana in Cina, 2010 Pechino, NAMOC - National Art Museum of China; 2010 Shanghai, Sculpture Park; 2010 Jinan, Shandong University of Art & Design; 2010 Tianjin, Istituto Italiano di Cultura; 2011 Rongcheng – Shandong.
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