Carlo D'Orta. Beyond the lens
Dal 8 May 2015 al 14 June 2015
Venezia
Luogo: Officina delle Zattere
Indirizzo: Dorsoduro 947
Orari: da martedì a domenica 10-18
Curatori: Italo Bergantini, Gaia Conti
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 041 5234348
E-Mail info: info@arteeventi.com
Sito ufficiale: http://www.officinadellezattere.it
Venerdì 8 maggio alle ore 18 l’Officina delle Zattere presenta Beyond the lens, mostra personale di Carlo D’Orta.
L’esposizione, a cura di Italo Bergantini e Gaia Conti, raccoglie una selezione degli ultimi lavori del fotografo italiano tra grandi immagini, intriganti installazioni e delicate sculture di vetro.
Beyond the lens non è solo una mostra, è il racconto di un’evoluzione semantica che si realizza a partire dal mezzo fotografico. La parte prettamente visiva, ciò che si può definire il risultato oggettivo e tangibile, ne è solo una porzione. Ciò che compone il processo creativo, che sta dietro le lenti e al di là dell’obiettivo, è quello che connette l’artista intimamente ed intuitivamente con l’oggetto del suo lavoro.
La visione è sia all’interno che all’esterno della nostra mente e l’intuizione di Carlo, la sua visione, sta nel riuscire a creare una organicità nel suo modo di operare. Chiamo in causa il criterio della “contestualità organica”, espresso dal filosofo Galvano della Volpe, che limita un testo entro dei confini all’interno dei quali ogni nuovo elemento interagisce con gli altri arricchendoli di significato. Così nel lavoro di D’Orta ogni singolo elemento, a partire dai confini del foglio fotografico, ogni slittamento di significato, determina comunque l’unità formale della narrazione, qualunque sia il medium oggetto del suo lavoro.
Il racconto fotografico è il risultato di un lavoro di ricerca armonico, un’elaborazione astratta dell’ambiente urbano che ne trasfigura le relazioni spaziali. Uno sguardo che va oltre - beyond in inglese - e disorienta lo spettatore togliendogli ogni tipo di riferimento, trasformando le architetture in trame di forme e colori. Lo stesso principio che mette in atto anche nella serie di installazioni, le (S)composizioni, nelle quali rende indipendenti dal quadro fotografico le sue componenti, riversandole nello spazio tridimensionale. La stessa tridimensionalità, de-strutturata nella forma, che si fa infine scultura.
Un sistematico lavoro di astrazione, quindi, teso non a de-strutturare l’oggetto della sua indagine - l’architettura - ma a ri-strutturarlo alla ricerca di nuove percezioni. In sostanza i lavori di Carlo D’Orta attraversano in maniera trasversale il concetto canonico di fotografia. Raccontano storie visive con una continua (s)composizione della linea narrativa, si espandono in maniera fluida nell’ambiente circostante e aprono nuovi scenari di sperimentazione ad un artista che nel panorama italiano ha sicuramente, BEYOND THE LENS - oltre le lenti - trovato la sua voce.
L’esposizione, a cura di Italo Bergantini e Gaia Conti, raccoglie una selezione degli ultimi lavori del fotografo italiano tra grandi immagini, intriganti installazioni e delicate sculture di vetro.
Beyond the lens non è solo una mostra, è il racconto di un’evoluzione semantica che si realizza a partire dal mezzo fotografico. La parte prettamente visiva, ciò che si può definire il risultato oggettivo e tangibile, ne è solo una porzione. Ciò che compone il processo creativo, che sta dietro le lenti e al di là dell’obiettivo, è quello che connette l’artista intimamente ed intuitivamente con l’oggetto del suo lavoro.
La visione è sia all’interno che all’esterno della nostra mente e l’intuizione di Carlo, la sua visione, sta nel riuscire a creare una organicità nel suo modo di operare. Chiamo in causa il criterio della “contestualità organica”, espresso dal filosofo Galvano della Volpe, che limita un testo entro dei confini all’interno dei quali ogni nuovo elemento interagisce con gli altri arricchendoli di significato. Così nel lavoro di D’Orta ogni singolo elemento, a partire dai confini del foglio fotografico, ogni slittamento di significato, determina comunque l’unità formale della narrazione, qualunque sia il medium oggetto del suo lavoro.
Il racconto fotografico è il risultato di un lavoro di ricerca armonico, un’elaborazione astratta dell’ambiente urbano che ne trasfigura le relazioni spaziali. Uno sguardo che va oltre - beyond in inglese - e disorienta lo spettatore togliendogli ogni tipo di riferimento, trasformando le architetture in trame di forme e colori. Lo stesso principio che mette in atto anche nella serie di installazioni, le (S)composizioni, nelle quali rende indipendenti dal quadro fotografico le sue componenti, riversandole nello spazio tridimensionale. La stessa tridimensionalità, de-strutturata nella forma, che si fa infine scultura.
Un sistematico lavoro di astrazione, quindi, teso non a de-strutturare l’oggetto della sua indagine - l’architettura - ma a ri-strutturarlo alla ricerca di nuove percezioni. In sostanza i lavori di Carlo D’Orta attraversano in maniera trasversale il concetto canonico di fotografia. Raccontano storie visive con una continua (s)composizione della linea narrativa, si espandono in maniera fluida nell’ambiente circostante e aprono nuovi scenari di sperimentazione ad un artista che nel panorama italiano ha sicuramente, BEYOND THE LENS - oltre le lenti - trovato la sua voce.
SCARICA IL COMUNICATO IN PDF
COMMENTI
-
Dal 28 October 2025 al 15 February 2026
Brescia | Pinacoteca Tosio Martinengo
Peter Paul Rubens. Giovan Carlo Doria a cavallo
-
Dal 31 October 2025 al 21 March 2026
Rovereto | Mart Rovereto
Le sfide del corpo
-
Dal 31 October 2025 al 15 February 2026
Roma | Museo del Genio
Vivian Maier. The exhibition / Pop Air. Ugo Nespolo
-
Dal 30 October 2025 al 1 March 2026
Venezia | Centro Culturale Candiani
Munch e la rivoluzione espressionista
-
Dal 24 October 2025 al 1 March 2026
Saluzzo | La Castiglia
Ferdinando Scianna. La moda, la vita
-
Dal 22 October 2025 al 28 June 2026
Torino | MAO – Museo d'Arte Orientale
Chiharu Shiota. The Soul Trembles