Molto ricercato dai maggiori collezionisti napoletani del tempo, fu inizialmente un affermato pittore di genere e di battaglie e favorì la diffusione della “Bambocciata”, un genere che ebbe importanti maestri anche a Napoli, alcuni dei quali, come Domenico Gargiulo, formatisi proprio nella bottega di Falcone. Fu probabilmente allievo di Ribera. Questa tesi è rafforzata dall’orientamento della sua arte in senso strettamente naturalista,almeno fino al quinto decennio del XVII secolo, quando si registra una sensibile virata verso il classicismo romano-bolognese. Negli stessi anni sembrò anche avvicinarsi alla corrente neo-veneta giunta a Napoli con le opere di Nicolas Poussin e del Grechetto. Significativa in questo senso la Fuga in Egitto conservata presso la sagrestia del Duomo di Napoli, nella quale l’artista dimostra di saper fondere con successo l’originaria matrice realista con le nuove tendenza della cultura figurativa europea. Tra le opere più importanti si ricordano la Cacciata dei mercanti dal Tempio del Prado (1640-45) e gli affreschi nella sacrestia del Gesù Nuovo a Napoli (1652).
Biografia
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Michelangelo Merisi