Attivo a Roma tra il 1550 e il 1555 al seguito del Vignola e poi di Taddeo Zuccari (1555 - 1560), Bartolomeo si stabilisce a Bologna nel 1560 e vi esegue tra il 1564 e il 1565 una pala con la Madonna in trono e santi per la chiesa di San Giacomo Maggiore. Influenzato soprattutto dallo stile di Correggio, Parmigianino e Nicolò dell’Abate, non disdegnò nella sua fase più tarda ad avvicinarsi ai modelli formali di Giorgio Vasari e Prospero Fontana, come ben testimoniano l’Adorazione dei Magi per il Palazzo Arcivescovile, la Madonna in gloria con i santi Petronio e Pietro martire per la Basilica di San Petronio (ca. 1570), e la Presentazione di Maria al Tempio (1583), oggi alla Pinacoteca Nazionale di Bologna. Interessato anche al ritratto, alla caricatura e alla pittura di nature morte, trasformò la sua casa un museo di curiosità, secondo il modello di conoscenza scientifico-enciclopedica praticato al tempo dal naturalista bolognese Ulisse Aldrovandi, col quale Bartolomeo fu in contatto.
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