Fu il protagonista, insieme a Giovan Battista Benincasa, delle più importanti realizzazioni urbanistiche compiute a Napoli sotto Pedro Àlvarez de Toledo, marchese di Villafranca e viceré di Calo V d’Asburgo (1532-53). A lui si deve il progetto del nuovo tracciato delle mura cittadine con il conseguente collegamento tra  Castel Sant’Elmo, Castel dell’Ovo e il Maschio Angioino. Partecipò inoltre alla realizzazione di via Toledo, così chiamata per celebrare il viceré, che costituiva l’asse centrale dell’espansione urbanistica e allo stesso tempo univa le zone più antiche con le nuove e, soprattutto, con il centro militare costituito dai cosiddetti “quartieri spagnoli”, destinati alle truppe dell’imperatore di stanza a Napoli per la repressione di eventuali rivolte popolari. Tra le sue opere di edilizia religiosa si ricordano la chiesa, con l'ospedale, di Santa Maria dell'Annunziata e la chiesa di San Giacomo degli Spagnoli (1540).