Mattatoi. Pino Dal Gal - Mario Giacomelli
Dal 27 Giugno 2021 al 27 Luglio 2021
Senigallia | Ancona
Luogo: Spazio Piktart
Indirizzo: Via Mamiani 14
Orari: da Martedì a Domenica ore 18,00 - 20,00. Solo su prenotazione telefonando al 338.8048294
Curatori: Simona Guerra
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Sito ufficiale: http://www.pikta.it/piktart
Dal dal 27 giugno al 27 luglio 2021 presso lo Spazio Piktart a Senigallia, avrà luogo la mostra fotografica “Mattatoi”, a cura di Simona Guerra. Un momento di riflessione sullo stato dei luoghi degli allevamenti intensivi.
La curatrice, ospite di Photo Polis, ce ne parlerà in anteprima il 17 giugno in diretta online.
Questa mostra fotografica curata da Simona Guerra ci proietta all’interno dei moderni mattatoi. Le immagini sono state scattate da due diversi autori: Mario Giacomelli, che nel 1961 a Senigallia ha realizzato la sua serie Mattatoio, e Pino Dal Gal che nel 1976 in nord Italia ha realizzato Chicken story.
La parte finale della mostra, più cruenta, racconta di queste vite destinate alla catena di montaggio alimentare e lo fa senza veli e senza che mai gli autori vestano panni da obiettori di coscienza. Salta però agli occhi, sin dalle prime immagini, che chi lavora all’interno del mattatoio non considera più quegli animali come esseri viventi ma come semplice carne da macello. Bestie che oggi non sono più allevate ma “prodotte”, come si legge in più di un sito di grandi aziende del settore.
Le parole hanno un peso.
Due lavori complessi, molto diversi tra loro per stile e approccio che, come afferma Pino Dal Gal, si fanno “metafora di una faccia della realtà del vivere” risultando più che mai attuali e in grado di richiamare alla nostra mente molte situazioni politiche, sociali, ambientali con il più forte che sovrasta il più debole e indifeso secondo logiche sempre riconducibili ai propri interessi.
Il Mattatoio di Giacomelli è un lavoro poco conosciuto e pubblicato; in questa mostra viene esposto integralmente ed è una buona occasione per approfondire la conoscenza del “primo” Giacomelli.
Di Dal Gal rimaniamo scioccati, oltre che per la crudezza delle scene, anche per quel suo uso apparentemente incontrollato, psichedelico, del colore.
Una mostra attuale nei contenuti, oltre che nelle immagini, per il sempre più evidente legame che c’è fra gli allevamenti intensivi e la diffusione di virus letali come l’influenza aviaria e suina.
Dichiara Pino Dal Gal:
“L’argomento scelto dalla curatrice, Simona Guerra, è coraggioso, inevitabilmente duro. Parla di una realtà che non può lasciare indifferente chi la osserva. Io hovoluto farne una metafora della vita umana, in un mondo dove ogni giorno sofferenza, soprusi, violenza ed ogni forma di ingiustizia viene inflitta auomini, donne e bambini. Per tenere gli occhi aperti.”
“Questo racconto mi ha appassionato da subito anche se non è stato facile realizzarlo. Anche dal punto di vista tecnico c’erano delle difficoltà per via della luce inadeguata, degli spazi. Dovevo stare attento a come mi muovevo ma anche a non dare l’idea di ciò che volevo realmente documentare.
Ho cercato di seguire un senso nel racconto. Da quando i polli arrivano nelle gabbie fino alle successive azioni che accadono. Quelle gabbie mi facevano pensare ai condomini delle grandi città, dove i palazzi sembrano gabbie strette in cui sopravvivere. Nonostante questo penso che la mia fotografia, come negli altri casi, sia un lavoro che ha come soggetto la vita.”
“Mi gratifica e onora esporre in questa mostra insieme a Mario Giacomelli, il poeta dell’immagine che ho sempre molto ammirato e avuto il piacere di conoscere negli anni ’60, quelli del mio inizio, ai tempi dei concorsi e del merito.”
In mostra 35 opere fotografiche originali scattate da due diversi autori: Mario Giacomelli, che nel 1961 a Senigallia ha realizzato la sua serie Mattatoio,presso il mattatoio comunale, e Pino Dal Gal che nel 1976 ha realizzato Chicken story in nord Italia presso una grossa azienda dove viene praticato l’allevamento intensivo.
Mario Giacomelli è nato a Senigallia (1925-2000) ed è uno dei più riconosciuti e apprezzati artisti della fotografia del Novecento. La sua opera è esposta e pubblicata in oggi parte del mondo e innumerevoli sono i riconoscimenti ottenuti.
Dopo i primissimi anni della sua attività fotografica, vissuta accanto alla figura di Giuseppe Cavalli e ai fotografi del gruppo Misa, a Senigallia, intraprende un percorso di ricerca interiore, attraverso la fotografia, dapprima muovendosi nel reale e più avanti attuando un lungo discorso (mai interrotto) con la poesia. Tra le sue serie fotografiche più note, per citarne solo alcune, troviamo Vita d’ospizio (1955-1957) Scanno (1957-1959), Io non ho mani che mi accarezzino il volto (1961-1963) più noto come Pretini, e naturalmente i suoi inconfondibili Paesaggi (dal 1954).
Info: www.mariogiacomelli.it
Pino Dal Gal è nato a Verona nel 1936. Sin da giovane ha studiato tecniche di ripresa e laboratorio a Milano e in Piemonte, presso lo studio di Riccardo Gariglio, dove ha completato la sua preparazione. Con il rientro a Verona, sin dai primi anni ‘60 si dedica alla foto di costume e reportage, lavorando per i servizi editoriali della Arnoldo Mondadori Editore. Dal 1970 al 2008 dirige la sua agenzia di pubblicità e marketing, la Dal Gal & Co a Verona, realizzando importanti campagne nazionali.
Dopo la prima grande mostra personale al Museo di Castelvecchio di Verona (1976) e i successivi riconoscimenti ad Arles nel 1977, incontra lo storico Helmut Gernsheim che acquisisce 40 sue opere per la collezione permanente del Museo della Fotografia di Austin (Texas) e successivamente le espone nel nuovo spazio espositivo Guggenheim ai Magazzini del Sale a Venezia.
Numerose le mostre a lui dedicate sino ad oggi. Tra queste la mostra retrospettiva tenutasi alla Galleria Internazionale Scavi Scaligeri a Verona e alla Keith De Lellis Gallery a New York (2000). Da molti anni si dedica esclusivamente alla fotografia creativa, libera dagli schemi, alla ricerca di soggetti e sequenze che caratterizzano la sua cifra stilistica.
La curatrice, ospite di Photo Polis, ce ne parlerà in anteprima il 17 giugno in diretta online.
Questa mostra fotografica curata da Simona Guerra ci proietta all’interno dei moderni mattatoi. Le immagini sono state scattate da due diversi autori: Mario Giacomelli, che nel 1961 a Senigallia ha realizzato la sua serie Mattatoio, e Pino Dal Gal che nel 1976 in nord Italia ha realizzato Chicken story.
La parte finale della mostra, più cruenta, racconta di queste vite destinate alla catena di montaggio alimentare e lo fa senza veli e senza che mai gli autori vestano panni da obiettori di coscienza. Salta però agli occhi, sin dalle prime immagini, che chi lavora all’interno del mattatoio non considera più quegli animali come esseri viventi ma come semplice carne da macello. Bestie che oggi non sono più allevate ma “prodotte”, come si legge in più di un sito di grandi aziende del settore.
Le parole hanno un peso.
Due lavori complessi, molto diversi tra loro per stile e approccio che, come afferma Pino Dal Gal, si fanno “metafora di una faccia della realtà del vivere” risultando più che mai attuali e in grado di richiamare alla nostra mente molte situazioni politiche, sociali, ambientali con il più forte che sovrasta il più debole e indifeso secondo logiche sempre riconducibili ai propri interessi.
Il Mattatoio di Giacomelli è un lavoro poco conosciuto e pubblicato; in questa mostra viene esposto integralmente ed è una buona occasione per approfondire la conoscenza del “primo” Giacomelli.
Di Dal Gal rimaniamo scioccati, oltre che per la crudezza delle scene, anche per quel suo uso apparentemente incontrollato, psichedelico, del colore.
Una mostra attuale nei contenuti, oltre che nelle immagini, per il sempre più evidente legame che c’è fra gli allevamenti intensivi e la diffusione di virus letali come l’influenza aviaria e suina.
Dichiara Pino Dal Gal:
“L’argomento scelto dalla curatrice, Simona Guerra, è coraggioso, inevitabilmente duro. Parla di una realtà che non può lasciare indifferente chi la osserva. Io hovoluto farne una metafora della vita umana, in un mondo dove ogni giorno sofferenza, soprusi, violenza ed ogni forma di ingiustizia viene inflitta auomini, donne e bambini. Per tenere gli occhi aperti.”
“Questo racconto mi ha appassionato da subito anche se non è stato facile realizzarlo. Anche dal punto di vista tecnico c’erano delle difficoltà per via della luce inadeguata, degli spazi. Dovevo stare attento a come mi muovevo ma anche a non dare l’idea di ciò che volevo realmente documentare.
Ho cercato di seguire un senso nel racconto. Da quando i polli arrivano nelle gabbie fino alle successive azioni che accadono. Quelle gabbie mi facevano pensare ai condomini delle grandi città, dove i palazzi sembrano gabbie strette in cui sopravvivere. Nonostante questo penso che la mia fotografia, come negli altri casi, sia un lavoro che ha come soggetto la vita.”
“Mi gratifica e onora esporre in questa mostra insieme a Mario Giacomelli, il poeta dell’immagine che ho sempre molto ammirato e avuto il piacere di conoscere negli anni ’60, quelli del mio inizio, ai tempi dei concorsi e del merito.”
In mostra 35 opere fotografiche originali scattate da due diversi autori: Mario Giacomelli, che nel 1961 a Senigallia ha realizzato la sua serie Mattatoio,presso il mattatoio comunale, e Pino Dal Gal che nel 1976 ha realizzato Chicken story in nord Italia presso una grossa azienda dove viene praticato l’allevamento intensivo.
Mario Giacomelli è nato a Senigallia (1925-2000) ed è uno dei più riconosciuti e apprezzati artisti della fotografia del Novecento. La sua opera è esposta e pubblicata in oggi parte del mondo e innumerevoli sono i riconoscimenti ottenuti.
Dopo i primissimi anni della sua attività fotografica, vissuta accanto alla figura di Giuseppe Cavalli e ai fotografi del gruppo Misa, a Senigallia, intraprende un percorso di ricerca interiore, attraverso la fotografia, dapprima muovendosi nel reale e più avanti attuando un lungo discorso (mai interrotto) con la poesia. Tra le sue serie fotografiche più note, per citarne solo alcune, troviamo Vita d’ospizio (1955-1957) Scanno (1957-1959), Io non ho mani che mi accarezzino il volto (1961-1963) più noto come Pretini, e naturalmente i suoi inconfondibili Paesaggi (dal 1954).
Info: www.mariogiacomelli.it
Pino Dal Gal è nato a Verona nel 1936. Sin da giovane ha studiato tecniche di ripresa e laboratorio a Milano e in Piemonte, presso lo studio di Riccardo Gariglio, dove ha completato la sua preparazione. Con il rientro a Verona, sin dai primi anni ‘60 si dedica alla foto di costume e reportage, lavorando per i servizi editoriali della Arnoldo Mondadori Editore. Dal 1970 al 2008 dirige la sua agenzia di pubblicità e marketing, la Dal Gal & Co a Verona, realizzando importanti campagne nazionali.
Dopo la prima grande mostra personale al Museo di Castelvecchio di Verona (1976) e i successivi riconoscimenti ad Arles nel 1977, incontra lo storico Helmut Gernsheim che acquisisce 40 sue opere per la collezione permanente del Museo della Fotografia di Austin (Texas) e successivamente le espone nel nuovo spazio espositivo Guggenheim ai Magazzini del Sale a Venezia.
Numerose le mostre a lui dedicate sino ad oggi. Tra queste la mostra retrospettiva tenutasi alla Galleria Internazionale Scavi Scaligeri a Verona e alla Keith De Lellis Gallery a New York (2000). Da molti anni si dedica esclusivamente alla fotografia creativa, libera dagli schemi, alla ricerca di soggetti e sequenze che caratterizzano la sua cifra stilistica.
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