ELLIOTT ERWITT. ICONS
Fotografia, cm 40 x 50
Dal 24 Marzo 2012 al 24 Giugno 2012
Aosta
Luogo: Hôtel des États
Indirizzo: Piazza Chanoux 8
Orari: 9.30-12.30; 14.30-18.30; chiuso il lunedì
Enti promotori:
- Regione autonoma Valle d’Aosta
- Assessorato Istruzione e Cultura
Costo del biglietto: ingresso libero
Telefono per informazioni: +39 0165 274401
E-Mail info: u-mostre@regione.vda.it
Sito ufficiale: http://www.regione.vda.it
L’Assessorato Istruzione e Cultura della Regione autonoma Valle d’Aosta propone al pubblico, dal 24 marzo al 24 giugno 2012, presso la sede espositiva Hôtel des États, situata nel centro di Aosta, la mostra Elliot Erwitt. Icons. L’esposizione, organizzata dall’Assessorato in collaborazione con Sudest57 di Milano, ripercorre la carriera e i temi principali della poetica del grande fotografo e artista americano Elliott Erwitt, attraverso 42 scatti da lui stesso selezionati come i più rappresentativi, quale sintesi della sua arte. Saranno esposti per la prima volta alcuni autoritratti mai presentati prima in mostra, ma solo pubblicati in alcuni libri. Tali opere costituiscono un “evento nell’evento”, rendendo unica l’esposizione di Aosta. Tra gli autoritratti esposti anche quelli a colori in cui l’artista veste i panni di André S. Solidor, alter ego inventato per ironizzare sul mondo dell’arte contemporanea e sui suoi stereotipi. Grande autore Magnum, reclutato nel 1953 all’interno della celebre agenzia direttamente da Robert Capa, Elliott Erwitt ha firmato immagini diventate icone del Novecento. Tra queste, in mostra ad Aosta alcune delle più celebri: il bacio dei due innamorati nello specchietto retrovisore di un’automobile, una splendida Grace Kelly al ballo di fidanzamento, un’affranta Jacqueline Kennedy al funerale del marito, i ritratti di Che Guevara e Marilyn Monroe, alcune foto appartenenti alla serie di incontri tra i cani e i loro padroni, iniziata nel 1946. E ancora, gli scatti che Erwitt, reporter sempre in viaggio, ha raccolto per il mondo, a contatto con i grandi del Novecento ma anche con la gente comune. Tra le fotografie presentate vi sono, inoltre, i paesaggi, le metropoli e gli scatti di denuncia, che rivelano il suo sguardo di grande narratore e la capacità di cogliere, con ironia e leggerezza, i lati surreali e buffi anche nelle situazioni drammatiche. Nel catalogo della mostra, l’intervista di Biba Giacchetti a Elliott Erwitt. Elliott Erwitt è nato in Francia da una famiglia di emigrati russi, nel 1928. Passa i suoi primi anni in Italia. A 10 anni si trasferisce con la famiglia in Francia e da qui negli Stati Uniti nel 1939, stabilendosi dapprima a New York, poi, dopo due anni, a Los Angeles.Nei primi anni ‘50, Erwitt, dopo aver soggiornato a Pittsburg, in Germania e in Francia, si stabilisce a New York, città che elegge sua base operativa. Dotato di flessibilità e spirito di adattamento, Erwitt ha viaggiato in tutto il mondo. Durante i suoi studi alla Hollywood High School, Erwitt lavora in un laboratorio di fotografia sviluppando stampe “firmate” per i fan delle star di Hollywood. Nel 1949 torna in Europa, viaggiando e immortalando realtà e volti in Italia e Francia. Questi anni segnano l’inizio della sua carriera di fotografo professionista. Chiamato dall’esercito americano nel 1951 continua a lavorare per varie pubblicazioni e, contemporaneamente, anche per l’esercito americano stesso, mentre soggiorna in New Jersey, Germania e Francia.La grande opportunità gli viene offerta dall’incontro, durante le sue incursioni newyorchesi a caccia di lavoro, con personalità come Edward Steichen, Robert Capa e Roy Stryker che amano le sue fotografie al punto da diventare suoi mentori. Nel 1953 congedato dall’esercito, Elliott Erwitt viene invitato da Robert Capa, socio fondatore, ad unirsi a Magnum Photos, di cui diventa presidente nel 1968. Ancora oggi resta una delle figure leader nel competitivo mondo della fotografia. I libri di Erwitt, i saggi giornalistici, le illustrazioni e le sue campagne pubblicitarie sono apparse su pubblicazioni di tutto il mondo per oltre quarant’anni. Pur continuando il suo lavoro di fotografo Elliot Erwitt negli anni ‘70 comincia a girare dei film. Tra i suoi documentari si ricordano Beauty Knows No Pain (1971) Red White and Blue Glass (1973), premiato dall’American Film Institute e The Glass Makers of Heart (1997).Negli anni ‘80 Erwitt produce commedie televisive satiriche per la Home Box Office. Dagli anni ‘90 fino ad oggi continua a svolgere un’intensa vita professionale che tocca gli aspetti più disparati della fotografia. Queste le sedi espositive più prestigiose dove Erwitt ha presentato i suoi lavori: The Museum of Modern Art di New York, The Chicago Art Institute, The Smithsonian Institution di Washington D.C., The Museum of Modern Art di Parigi (Palais de Tokyo), The Kunsthaus di Zurigo, il Museo Reina Sofia di Madrid, The Barbican di Londra, The Royal Photografic Society di Bath, The Museum of Art del New South Wales a Sidney.
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