I tesori del Principe. Capolavori delle Collezioni del Principe del Liechtenstein.
tela, 113 x 71 cm. Sammlungen des Fürsten von und zu Liechtenstein, Vaduz-Wien
Dal 09 Dicembre 2011 al 31 Maggio 2012
Bard | Aosta
Luogo: Forte di Bard
Indirizzo: Bard (Aosta)
Orari: martedì/venerdì dalle 10.00 alle 18.00 – sabato/domenica e festivi dalle 10.00 alle 19.00
Curatori: Johann Kräftner, Gabriele Accornero
Enti promotori:
- Associazione Forte di Bard per la valorizzazione del turismo culturale del Forte di Bard
Costo del biglietto: Intero: € 9,00 Ridotto: € 6,00 Ragazzi: € 6,00
Telefono per informazioni: +39 0125 833811
E-Mail info: info@fortedibard.it
Sito ufficiale: http://www.fortedibard.it
Curata da Johann Kräftner, Direttore delle Collezioni del Principe del Liechtenstein e da Gabriele Accornero, Amministratore Delegato del Forte di Bard, la mostra porta in Italia una selezione di opere della più importante collezione d’arte privata esistente al mondo, arricchita da importanti capolavori della collezione Schönborn-Buchheim. I principi del Liechtenstein, una delle più antiche famiglie nobili austriache, sono collezionisti da cinque secoli con particolare attenzione per l’epoca barocca, il Classicismo e l’800. Oggi la collezione è raccolta nel Castello del Principe Hans-Adam II, a Vaduz, e in parte visitabile nel settecentesco Palazzo Liechtenstein a Vienna.
A partire dalla primavera 2012 la collezione Biedermeier sarà esposta nel restaurato palazzo di città della Bankgasse nel primo distretto di Vienna.
Al Forte di Bard sono esposte 80 opere, alcune di dimensioni monumentali: 75 oli, 3 sculture, 1 cabinet di pietre dure e 1 arazzo, in un percorso che attraversa sette sale negli spazi espositivi delle Cannoniere. L’esposizione presenta una straordinaria selezione di capolavori assoluti della storia dell’arte realizzati tra il 1500 e la seconda metà del XIXesimo secolo. Una sezione introduttiva dedicata alla storia della collezione e al casato è allestita nelle due sale del Corpo di Guardia corredata da immagini video e fotografiche.
Il percorso espositivo si articola per correnti stilistiche in analogia con il Palazzo in villa a Vienna, mentre all’interno delle sale la presentazione è esposta per autore. Un pannello di sala introduce la scuola e gli autori proposti mentre le didascalie sono arricchite da una breve descrizione trilingue delle opere, approfondibile con le audioguide.
Di seguito gli autori nelle rispettive sale.
· Sala 1. Rubens
· Sala 2. I Fiamminghi (Van Dick, Jan Brueghel Il Vecchio, Jan Brueghel Il Giovane, Hals, Jordaens, Balen, Van Loon)
· Sala 3. Cranach e gli Olandesi (Dou, Huysum, Momper, Kick, Berckheyde, Heem, Cranach il Vecchio, Rembrandt, Van Huysum)
· Sale 4 e 5. L’Italia (Berrettini, Pasinelli, Procaccini, Cantarini, Pietro da Cortona, Reni, Giambologna, Franceschini, Bellucci, Soldani-Benzi, Allori, Moroni, Maggiotto, Solimena, Hayez, Marinari)
· Sala 6. Vedutismo (Canaletto, Vernet, Ender, Pannini, Locatelli, Ghisolfi, Hubert, Rebell, Waldmuller)
· Sala 7. Classicismo e Biedermeier viennese (Amerling, Abel, Fuger, Petter, Makart, Schadow, Hayez, Angelica Kauffmann, Hackert)
La prima sala è un vero e proprio omaggio a Peter Paul Rubens di cui il Principe Hans-Adam II e il più grande collezionista privato al mondo. Spiccano per dimensione e qualità artistica le opere “Marte e Rea Silvia” di cui si può eccezionalmente ammirare il relativo studio e “Il Compianto di Cristo”, quest’ultima approfondita da un mirabile testo di Enzo Bianchi in catalogo.
Nella seconda sala, dedicata ai Fiamminghi non ci si può non soffermare sui ritratti di Anthonys Van Dick: “Ritratto di Johann VIII Conte di Nassau-Siegen” ma anche sul capolavoro di Frans Hals “Ritratto di uomo”, uno dei pezzi più rappresentativi della collezione. Rapiscono anche in modo straordinario i pezzi dei Brueghel con particolare riferimento all’opera “Paesaggio con il giovane Tobia” di Jan Brueghel il Vecchio; delicatissimo infine l’olio “Bouquet di fiori” di Jan Van Huysum.
Passando alla terza sala spiccano i meravigliosi Cranach tra cui il “Sant’Eustachio” e naturalmente l’unico Rembrandt della collezione, il delicatissimo “Cupido con la bolla di sapone”. Tra le altre opere, di grande pregio e finitura “Il suonatore di violino” di Gerad Dou e la “Veduta del Municipio nella Piazza del Mercato di Haarlem” di Adriaensz Gerrit Berckheyde. Monumentale “Il Grande Paesaggio di Montagna” di Joos de Momper.
Le sale 4 e 5 sono dedicate agli Italiani, che in parte ritroveremo nella sala dedicata al Vedutismo. Qui incontriamo due deliziose sculture di Giambologna tra cui l’opera “Venere dopo il bagno” oltre al magistrale “Bacco” dell’allievo di Michelangelo Massimiliano Soldani-Benzi e al pregiatissimo Cabinet di Melchiorre Baumgartner, mobile in avorio e ebano impreziosito da mosaico fiorentino di pietre dure. Di grande valore l’opera “Ritratto di Prospero Alessandri” di Giovanni Battista Moroni e “La Punizione di Ercole” di Pietro da Cortona. Le sale sono ulteriormente corredate tra gli altri da capolavori di Franceschini, Bellucci e Reni.
Al Vedutismo e al tema dei paesaggi è dedicata la sala 6. Qui ritroviamo due opere di Canaletto tra cui “Venezia: Piazza San Marco con il campanile la Basilica”, ma anche la mirabile veduta romana di Giovanni Paolo Pannini, “Interno del Pantheon a Roma”, il “Capriccio con il Pantheon davanti al Porto di Ripetta” di Robert Hubert e le vedute di Waldmuller tra cui spicca “Lato di Vallata con rovine del Castello del Liechtenstein vicino a Mödling“.
La sala 7 affronta il tema del Classicismo e del movimento romantico del Biedermeier, declinati intorno al capolavoro di Hayez “Il consiglio della vendetta” e alla delicatissima serie di ritratti di Friedrich von Amerling tra cui spiccano le opere “Giovane donna con cappello a paglietta” e il delizioso “Ritratto della Principessa Marie Franziska von Liechtenstein (1834-1909) all’età di 2 anni”. Mirabili anche le opere di Angelica Kauffman tra cui “Studio per il Ritratto di Re Ferdinando IV di Sicilia (1751–1825) e della sua Famiglia, 1782-83” ma anche il monumentale “Nubiano” di Hans Makart e il romantico paesaggio “Nella valle di Roveto” di Jakob Philipp Hackert.
La passione dei Liechtenstein per il collezionismo nasce con il primo principe della famiglia, Karl I (1569-1627) che, spronato anche dall’imperatore Rudolf II, iniziò a raccogliere opere d’arte ma anche a commissionarne. Sappiamo che nella sua residenza di Praga, possedeva una significativa collezione di dipinti e oggetti, tipici di una “camera d’arte”. L’ampliamento dell’opera iniziata dal padre spettò al figlio Karl Eusebius von Liechtenstein (1611-1684) che, non occupando cariche pubbliche, poté dedicare tutte le sue attenzioni alla promozione della struttura che ospitava le collezioni. Fu anche il primo a servirsi sistematicamente del mercato dell’arte per acquistare dipinti e sculture. Il figlio Johann Adam Andreas I von Liechtenstein (1657-1712), seppe portare avanti l’attività avviata dal padre. Il momento economicamente favorevole, gli permise di edificare una miriade di castelli, decorarli ed arredarli, e diventando così il maggior committente di costruzioni barocche dell’Europa centrale.
I differenti interessi dei singoli principi si rispecchiano nei diversi punti cardine della collezione. Durante il suo soggiorno a Parigi, ad esempio, Joseph Wenzel von Liechtenstein (1696-1772) aveva conosciuto e apprezzato da vicino l’arte francese, commissionando sul posto anche le sue prime opere. Sotto il principe Johann I (1760-1836) avvenne nel 1806 il trasferimento delle collezioni nel Palazzo in villa a Vienna. Alla sua morte la galleria contava 1613 dipinti. Durante la reggenza di Johann II (1840-1929), venne pubblicato il primo catalogo illustrato della galleria che, sistematicamente riorganizzata, acquistò quella sua indipendenza e personalità che la distingueva da ogni altro museo. Ad una fase turbolenta durante la Seconda Guerra Mondiale, seguì un periodo di necessario consolidamento. E’ a partire dalla metà degli anni Settanta, che riparte l’attività collezionistica, e Hans-Adam II von Liechtenstein (nato nel 1945) si allinea ai grandi collezionisti che l’hanno preceduto. Prima del Forte di Bard la grande mostra al Metropolitan Museum di New York nel 1985 ha mostrato al mondo il significato che questa collezione possiede.
La mostra verrà inaugurata giovedì 8 dicembre 2011, alle ore 17.30, alla presenza di Sua Altezza Serenissima il Principe Hans-Adam II.
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