Giuseppe Veneziano. Un artista contro
Dal 28 Dicembre 2014 al 06 Aprile 2015
Cortina d'Ampezzo | Belluno
Luogo: Galleria d’Arte Contini
Indirizzo: via Roma 2
Orari: 10-13 / 16-20
Telefono per informazioni: +39 0436 867512
E-Mail info: cortinaitalia2@continiarte.com
Sito ufficiale: http://continiarte.com
La Galleria d’arte Contini ha il piacere di presentare presso la sua sede di via Roma 2 a Cortina d’Ampezzo, la personale di Giuseppe Veneziano “Un artista contro…”.
Giuseppe Veneziano è un pittore appassionato di storia dell’arte e di cronaca moderna che, nelle sue creazioni artistiche, attraverso una narrazione trasversale e disincantata, ci mostra un modo nuovo di vedere la realtà.
L’artista siciliano reinterpreta episodi salienti della storia, modi di dire diffusi nel quotidiano ed immagini-icone dei nostri tempi, avvalendosi di una vivace ironia e di una predilezione per il paradosso, capace, ogni volta, di sorprendere ed incuriosire lo spettatore.
La sua è un’arte diretta, volta a veicolare delle informazioni di immediata comprensione che sottendono, spesso, tematiche di ampio dibattito.
Indiscussa è l’influenza della Pop-Art e del Classicismo greco-romano da cui riprende le modalità rappresentative ed alcune delle tematiche.
La sua tavolozza è caratterizzata da tonalità accese e decise, maturate durante la sua adolescenza ed influenzate dalla TV e dai fumetti; colori e cromie vive nei suoi dipinti calano lo spettatore in un mondo onirico e surreale.
E’ possibile cogliere la grande passione per la storia dell’arte, in particolar modo per quella rinascimentale e barocca, in opere come “La Madonna di Krypton”, “Susanna e i vecchioni”, dove Veneziano richiama l’iconografia sacra di alcuni capolavori indiscussi dell’arte italiana. Un modo, questo, del tutto personale di far rivivere i lustri dell’arte nel nostro tempo.
Il suo lavoro è apprezzato da molti critici ma è anche oggetto di polemiche, si pensi, ad esempio, allo scalpore suscitato nel 2006 con l’opera “Occidente, occidente”, in cui veniva ritratta la scrittrice Oriana Fallaci, nel 2009 con l’opera “Novecento” battezzata dalla critica “L’orgia del Cavaliere” e nel 2010 con la contestata tela “La Madonna del terzo Reich”, dove si vede una Madonna Rinascimentale con un bambino dalle sembianze di Hitler in braccio.
Giuseppe Veneziano non può essere definito come un pittore “sociale” in senso stretto, ma è piuttosto un narratore e testimone della realtà del nostro secolo, una realtà spesso trasfigurata nello spazio e nel tempo.
Dalla critica e dalle riviste di settore è riconosciuto come uno dei massimi esponenti della “New Pop italiana” e del gruppo “Italian Newbrow”.
Giuseppe Veneziano è nato a Mazzarino (CL) nel 1971. Laureato in architettura nel 1996, pittore “a tempo pieno” dal 2001, quando si è trasferito a Milano. Nel 2006 ha esordito nella galleria Luciano Inga Pin a Milano ed ha esposto in diverse gallerie e spazi pubblici. Nel 2007 ha partecipato alla VI Biennale di San Pietroburgo; nel 2009 alla IV Biennale di Praga; nel 2010 conosce Stefano Contini che da allora lo rappresenta in esclusiva; nel 2011 è al Padiglione Italia alla Biennale di Venezia. Hanno scritto di lui, tra gli altri: Luca Beatrice, Vittorio Sgarbi, Ivan Quaroni, Alessandro Riva, Chiara Canali, Giampiero Mughini e Andrea G. Pinketts.
Giuseppe Veneziano è un pittore appassionato di storia dell’arte e di cronaca moderna che, nelle sue creazioni artistiche, attraverso una narrazione trasversale e disincantata, ci mostra un modo nuovo di vedere la realtà.
L’artista siciliano reinterpreta episodi salienti della storia, modi di dire diffusi nel quotidiano ed immagini-icone dei nostri tempi, avvalendosi di una vivace ironia e di una predilezione per il paradosso, capace, ogni volta, di sorprendere ed incuriosire lo spettatore.
La sua è un’arte diretta, volta a veicolare delle informazioni di immediata comprensione che sottendono, spesso, tematiche di ampio dibattito.
Indiscussa è l’influenza della Pop-Art e del Classicismo greco-romano da cui riprende le modalità rappresentative ed alcune delle tematiche.
La sua tavolozza è caratterizzata da tonalità accese e decise, maturate durante la sua adolescenza ed influenzate dalla TV e dai fumetti; colori e cromie vive nei suoi dipinti calano lo spettatore in un mondo onirico e surreale.
E’ possibile cogliere la grande passione per la storia dell’arte, in particolar modo per quella rinascimentale e barocca, in opere come “La Madonna di Krypton”, “Susanna e i vecchioni”, dove Veneziano richiama l’iconografia sacra di alcuni capolavori indiscussi dell’arte italiana. Un modo, questo, del tutto personale di far rivivere i lustri dell’arte nel nostro tempo.
Il suo lavoro è apprezzato da molti critici ma è anche oggetto di polemiche, si pensi, ad esempio, allo scalpore suscitato nel 2006 con l’opera “Occidente, occidente”, in cui veniva ritratta la scrittrice Oriana Fallaci, nel 2009 con l’opera “Novecento” battezzata dalla critica “L’orgia del Cavaliere” e nel 2010 con la contestata tela “La Madonna del terzo Reich”, dove si vede una Madonna Rinascimentale con un bambino dalle sembianze di Hitler in braccio.
Giuseppe Veneziano non può essere definito come un pittore “sociale” in senso stretto, ma è piuttosto un narratore e testimone della realtà del nostro secolo, una realtà spesso trasfigurata nello spazio e nel tempo.
Dalla critica e dalle riviste di settore è riconosciuto come uno dei massimi esponenti della “New Pop italiana” e del gruppo “Italian Newbrow”.
Giuseppe Veneziano è nato a Mazzarino (CL) nel 1971. Laureato in architettura nel 1996, pittore “a tempo pieno” dal 2001, quando si è trasferito a Milano. Nel 2006 ha esordito nella galleria Luciano Inga Pin a Milano ed ha esposto in diverse gallerie e spazi pubblici. Nel 2007 ha partecipato alla VI Biennale di San Pietroburgo; nel 2009 alla IV Biennale di Praga; nel 2010 conosce Stefano Contini che da allora lo rappresenta in esclusiva; nel 2011 è al Padiglione Italia alla Biennale di Venezia. Hanno scritto di lui, tra gli altri: Luca Beatrice, Vittorio Sgarbi, Ivan Quaroni, Alessandro Riva, Chiara Canali, Giampiero Mughini e Andrea G. Pinketts.
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