Bill Owens. Altamont. La fine di un’epoca
Dal 31 Gennaio 2019 al 31 Gennaio 2019
Bologna
Luogo: Spazio Labo’ | Photography
Indirizzo: Strada Maggiore 29
Curatori: Claudia Zanfi
Costo del biglietto: ingresso libero fino esaurimento posti
Telefono per informazioni: +39 328 3383634
E-Mail info: info@spaziolabo.it
A Cinquant’anni dalla grande rivoluzione di pensiero del ’68, il lavoro del noto fotografo americano BILL OWENS, è più che mai attuale. Le sue fotografie sottolineano una delle rivoluzioni culturali più importanti, caratterizzata da ribellione, da desiderio di cambiamento e di rinnovamento. Utilizzando la fotografia come mezzo di cronaca sociale, l’artista compie una vera e propria indagine antropologica della cultura americana e internazionale.
Attraverso le sue immagini, Owens documenta il sorgere dei movimenti di protesta nella città di San Francisco, racconta il desiderio degli studenti di far sentire la propria voce contro la guerra in Vietnam, contro la segregazione e le discriminazioni razziali, contro le autorità in genere. BILL OWENS è da sempre interessato agli aspetti sociali e antropologici della cultura statunitense, all’insorgere di movimenti collettivi o di critica verso il potere. Utilizzala fotografia come mezzo di cronaca sociale e traccia un nitido affresco della rivolta culturale e di pensiero che ha interessato l’America, e il mondo intero, negli anni Sessanta.
Un nuovo libro racconta quella storia. ALTAMONT 1969 (Damiani) raccoglie per la prima volta il mondo dei leggendari festival di quegli anni, fatto di giovani, libertà di costume, musica e inni contro la guerra. Altamont Free Concert si svolge in California il 6 Dicembre 1969. Resta nella storia per 4 morti, ma vede anche 4 nascite sul prato. Pochi mesi dopo il festival di Woodstock i Rolling Stones decisero di organizzare un festival gratuito sulla costa ovest degli Stati Uniti, che avrebbe concluso il loro tour americano. Al concerto presero parte Santana, i Jefferson Airplane, The Flying Burrito Brothers e Crosby, Stills, Nash & Young. Se Woodstock è universalmente riconosciuto come l'evento simbolo della generazione ‘Flower Power’, Altamont segnò la fine di quelle illusioni.
Scrive Claudia Zanfi nel testo di presentazione del libro: ‘Bill Owens era là. Con la sua Nikon è tra le poche testimonianze fotografiche rimaste. Grazie alla sua sapiente capacità di osservatore, Owens descrive quella folla immensa, riesce a ritrarre sia le singole persone (con zoomate magistrali), sia l’intera massa. Migliaia di corpi anonimi serrati insieme sulla collina, si trasformano in una ‘instant city’, una baraccopoli umana in declino. Immagini nitide, uniche, che dopo il sogno del ’68 contrassegnano la fine dell’epoca Peace & Love.’
I ritratti, gli abiti, gli accessori, persino le acconciature, rispecchiano l’appartenenza a quell’ ‘American way of life’, che ha reso Owens uno dei maggiori fotografi sul tema della società e delle periferie.
Il percorso fotografico di BILL OWENS è profondamente influente per tutti coloro che desiderano comprendere meglio la storia della nostra società contemporanea.
Evento speciale con anteprima mondiale del libro, proiezione di immagini da ALTAMONT FREE CONCERT, diretta via skype con BILL OWENS da San Francisco.
Introduce il giornalista de ‘La Repubblica’ Michele Smargiassi.
L’evento comprende la presentazione in anteprima mondiale della pubblicazione ALTAMONT 1969 (Damiani, 2019, pp. 100), con testi di Bill Owens, Sasha Frere-Jones (musicista, scrittore, contributor del New Yorker),Claudia Zanfi (Storica dell’arte, curatrice dell’Archivio Bill Owens Milano).
Possibilità di acquisto del libro a prezzo promozionale.
Bill Owens è nato nel 1938 a San Jose, California, vive e lavora a Hayward (USA).
È stato il primo fotografo a pubblicare una serie di immagini scattate durante il concerto dei Rolling Stones ad ALTAMONT (1969). Nello stesso periodo ha documentato il movimento culturale dell'Università di Berkeley (CA). Il suo libro SUBURBIA ha vinto il premio ‘Guggenheim Fellowship’ per la fotografia (nel 1973) e ha venduto più di un milione di copie. Il suo lavoro ha influenzato in modo ampio generazioni di altri autori come Martin Parr, Gabriele Basilico, ecc....
Le sue immagini hanno ispirato registi come Sofia Coppola, David Byrne e sono riprodotte su libri e pubblicazioni quali Rolling Stone, Bomb, Esquire, Life, New York Times, altri. Il suo lavoro è incluso nelle principali collezioni pubbliche e private, tra cui: MOMA (NYC); San Francisco Museum of Modern Art; Los Angeles County Art Museum; Moderna Museet, Stockholm; Bibliotheque Nationale in Paris, Getty Museum (LA).
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