Botero
Dal 12 Ottobre 2019 al 26 Gennaio 2020
Bologna
Luogo: Palazzo Pallavicini
Indirizzo: Via San Felice 24
Orari: Gio - Dom 11 - 20 |La biglietteria chiude 1 ora prima (ore 19 ultimo ingresso). Aperture straordinarie: 1 e 2 novembre 2019; 8,23,26,30 dicembre 2019; 31 dicembre 2019 (dalle 11.00 fino alle 17.00); 1,6,7,8 gennaio 2020
Curatori: Francesca Bogliolo
Enti promotori:
- Gruppo Pallavicini S.r.l.
- Con il patrocinio di:
- Comune di BolognaAmbasciata Colombiana in Italia
Prolungata: Al 26 gennaio 2020
Costo del biglietto: Intero 13 € | Ridotto 11 € | Scuole 5 € | Gratuito bambini sotto i 6 anni, disabili con certificato. Biglietto Open: € 16 | Biglietto con prenotazione senza vincoli di orario e data valido fino a fine mostra
Telefono per informazioni: +39 331 3471504
E-Mail info: info@palazzopallavicini.com
Sito ufficiale: http://www.palazzopallavicini.com
A Bologna dal 12 ottobre 2019 al 26 gennaio 2020 le suggestive sale di Palazzo Pallavicini in Via San Felice 24, a pochi passi dalle Due Torri e da Piazza Maggiore, ospiteranno un’importante esposizione dedicata all’artista colombiano FERNANDO BOTERO. La mostra a cura di Francesca Bogliolo in collaborazione con l’artista, è promossa da Pallavicini S.r.l., composto da Chiara Campagnoli, Deborah Petroni e Rubens Fogacci ed è patrocinata dal Comune di Bologna e dall’Ambasciata Colombiana in Italia.
LA MOSTRA
Il corpus della mostra è costituito da 50 opere uniche mai viste prima nel capoluogo emiliano, comprendenti una serie di disegni realizzati a tecnica mista e un pregiato insieme di acquerelli a colori su tela. L’esposizione, articolata in sette sezioni, rispetta i temi cari all’artista e pone la sua attenzione all’occhio poetico che questi è capace di posare sul mondo, regalando una bellezza fatta di volumi abbondanti, colori avvolgenti e iconografie originali. Un visionario inno all’esistenza che approfondisce il disegno inteso come fondamento della forma, primario e imprescindibile strumento di bellezza. Tra i soggetti selezionati compaiono personaggi legati alla tauromachia e al circo, silenti ed equilibrate nature morte, delicati nudi, personalità religiose, individui colti nella propria quotidianità: una rassegna visiva che tiene conto dell’intensa ricerca visiva di Botero, tesa all’affermazione del suo caratteristico linguaggio.
Tra le opere esposte si nascondono i segreti della vita, celati sotto presenze dai volumi corpulenti, persone o oggetti in attesa di un movimento casuale o volontario. In perfetto equilibrio tra ironia e nostalgia, atmosfere oniriche e realtà fiabesca, classicità italiana e cultura sudamericana, l’arte di Botero risulta creatrice e portatrice di uno stile figurativo e personale, capace senza indugio anche in questa occasione di coinvolgere e affascinare chi guarda.
Libertà creativa e monumentalità rappresentano il fil rouge dell’esposizione, il cui allestimento è stato progettato con l’Accademia di Belle Arti di Bologna diretta dal Prof. Enrico Fornaroli e realizzato in collaborazione con il Biennio specialistico in Scenografia e allestimenti degli spazi espositivi e museali grazie al Prof. Enrico Aceti, alla Prof.ssa Rosanna Fioravanti, al Prof. Michele Chiari e al Dott. Erasmo Masetti insieme agli studenti Larissa Candido Bergamaschi, Cecilia Giovine, Esther Grigoli, Rossella Pisani, Elena Romagnani.
FERNANDO BOTERO
Nato nel 1932 a Medellín in Colombia, è considerato l’icona dell’arte sudamericana ed è apprezzato in tutto il mondo per il suo personalissimo stile con cui trasforma ogni aspetto della realtà, aumentando “le qualità fisiche” delle figure e esaltando la pienezza delle forme. Inizia a dipingere da adolescente, ispirandosi all’arte coloniale precolombiana e spagnola. Si trasferisce a Bogotà e entra in contatto con il lavoro degli artisti della scuola muralista messicana, tra cui le opere di Orozco, che eserciterà su di lui una profonda influenza. Viaggia per l’Europa e giunto in Italia si reca ad Arezzo per vedere Piero della Francesca, poi a Ravenna e a Venezia. Nel 1960 si trasferisce a New York e trascorre gli anni successivi anche tra la Colombia e l’Europa. Nel 1973 si trasferisce a Parigi, realizza a Bogotà la sua prima grande antologica e inizia a lavorare alle sue celebri sculture. E’ protagonista di importanti mostre in Europa, Stati Uniti, Giappone, Russia. A partire dagli anni ottanta il boterismo si afferma a livello internazionale e l’artista diventa una personalità chiave del panorama contemporaneo. Riportando le parole dell’Ambasciata Colombiana in Italia, Botero è “uno dei più grandi artisti della nostra storia, un pittore e uno scultore che ha fatto del suo talento un esempio chiaro della creatività che c’è in Colombia”.
PALAZZO PALLAVICINI
Originario del XV secolo e appartenuto a diverse famiglie nobiliari, si sviluppa su una superficie di circa 2000 mq. Ornato da incredibili affreschi e splendidi stucchi, fu ristrutturato nel 1680 e presenta uno scalone monumentale d’ingresso progettato “nei modi dell’architettura senatoria” perfettamente conservato.
E’ stato un’importante corte europea e la dimora del Conte Gian Luca Pallavicini, condottiero e ministro di Carlo VI d’Asburgo e di sua figlia, l’imperatrice Maria Teresa d’Austria, madre di Maria Antonietta. Nella Sala della Musica, il 26 Marzo del 1770, si esibì un giovanissimo Wolfgang Amadeus Mozart.
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