Kenro Izu. Seduction

© Kenro Izu | Kenro Izu, Still Life #603, Callas Lilies, 1997

 

Dal 22 Marzo 2019 al 31 Luglio 2019

Bologna

Luogo: Spazio Damiani

Indirizzo: via dello Scalo 3/2 abc

Orari: dal lunedì al giovedì dalle 9.00 alle 18.00; venerdì dalle 9.00 alle 16.30, oppure su appuntamento

Telefono per informazioni: +39 051 4380747

E-Mail info: info@damianieditore.com

Sito ufficiale: http://www.spaziodamiani.it



Venerdì 22 marzo 2019 alle 18.30 Spazio Damiani inaugura Seduction, la personale del fotografo giapponese Kenro Izu. Fino al 31 luglio 2019 saranno esposti in mostra quindici scatti dalla serie Still Life, realizzati tra il 1991 e il 2017. 
 
Le opere selezionate per questa esposizione sono tratte dalle quattro sezioni in cui si articola la serie: FloraBodyBlue e Orchard. Eleganti e sinuosi, i soggetti degli scatti di Kenro Izu sono fiori, frutti, corpi umani e composizioni di oggetti dal sapore metafisico. Una menzione particolare meritano le due cianotipie tratte dalla sezione Blue, un omaggio dell’artista al Periodo Blu di Pablo Picasso. Grazie alla tecnica utilizzata della cianotipia su platino, un metodo unico sviluppato dall’autore, le forme astratte del corpo femminile emergono dal colore blu e dalle ombre profonde del platino.
 
Secondo Izu gli oggetti e i corpi sono dotati di un’intrinseca essenza spirituale; lo studio meditativo del soggetto attraverso l’estetica della natura morta consente all’artista di cogliere questa essenza. Un processo creativo, dunque, lento, che finisce inevitabilmente per innescare un atto di seduzione tra l’artista e il soggetto osservato.
 
L’estetica di Izu affonda le sue radici nella cultura tradizionale giapponese che, fra le molte peculiarità, assegna al fenomeno delle ombre un ruolo e un valore assai diversi rispetto alla cultura occidentale. Mentre qui è la luce ad incarnare il valore positivo e la sua assenza è una mancanza, in Giappone l’ombra è ciò che, al pari della luce, contribuisce a definire i corpi, gli oggetti e gli spazi. L’interesse e la fascinazione che le ombre esercitano su Kenro Izu è alla base della serie Still Life
 
Nel processo creativo dell’artista, anche la tecnica di stampa riveste un ruolo cruciale. Tredici delle quindici opere fotografiche che saranno esposte sono stampe al palladio, la più raffinata tra le tecniche di stampa in bianco e nero. Questa tecnica permette infatti di realizzare immagini dai toni ricchi in cui l’ampiezza delle sfumature è massima, consentendo così all’artista di dispiegare il gioco di luci e ombre in tutta la sua forza. 
 
La mostra Seduction è accompagnata da un’omonima monografia pubblicata da Damiani. Il libro sarà proposto anche in un’edizione limitata che include una stampa a pigmenti realizzata in 15 copie firmate e numerate dall’artista e intitolata Seduction #1045, 2016.
 
Kenro Izu è nato ad Osaka, in Giappone, nel 1949. Durante la sua formazione alla Art at Nippon University di Tokyo visita New York; vi si trasferisce nel 1974 dove tuttora vive e lavora.
 
A partire dal 1979 inizia a fotografare i luoghi sacri delle grandi civiltà antiche: le piramidi d’Egitto, quelle dei Maya e il sito neolitico di Stonehenge, in Inghilterra. Sacred Places, questo il nome della serie tutt’ora in corso, è il progetto più importante della sua carriera artistica. Scattata in formato 14x20, Sacred Places prende vita sotto forma di stampe al palladio. Dal 2013 al 2016 si dedica a Eternal Light, un progetto sulle persone ai margini della società indiana scattato in medio formato. Il progetto più recente, iniziato nel 2015 e intitolato Requiem, ruota intono alla vicenda della città di Pompei, distrutta dall’eruzione del Vesuvio quasi 2000 anni fa. Requiem costituisce il primo approccio di Kenro Izu alla fotografia digitale.
 
Nel 1993, durante un viaggio in Cambogia, Kenro Izu rimane fortemente impressionato dalle condizioni di povertà della popolazione e in particolare dalle carenze del sistema sanitario subite soprattutto dai bambini. Questa esperienza porta l’artista a fondare un’associazione no-profit, Friends Without A Border (Friends). Attraverso questa associazione nel 1999 Izu fonda a Siam Reap, in Cambogia, l’ospedale pediatrico Angkor Hospital for Children (AHC), che da allora ha curato oltre un milione e seicentomila bambini. Nel 2015 apre un secondo ospedale pediatrico a Luang Prabang, in Laos, il Lao Friends Hospital for Children (LFHC).
 
Izu ha pubblicato 14 volumi tra cui Sacred Places (Arena Editions), Bhutan sacred within (Nazraeli), Teritories of Spirits (Skira Books), Eternal Light (Steidle), Seduction (Damiani).
 
Kenro Izu ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti, tra i quali il National Endowment for Arts, il New York Foundation for Arts e la Guggenheim Fellowship.
 
Sue opere sono state esposte in molti musei e gallerie negli Stati Uniti, Europa e Asia tra cui: il Rubin Museum of Art di New York, l’Arthur M. Sackler Gallery di Washington, il Kiyosato Photographic Art Museum in Giappone, la Howard Greenberg Gallery di New York, la Persiehl & Heine ad Amburgo, la Serindia Gallery di Bangkok, la Galleria Forma a Milano e la Fondazione Fotografia di Modena.
 
 

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