Matteo Guidi. Cucinare in massima sicurezza
Dal 17 Settembre 2014 al 27 Settembre 2014
Bologna
Luogo: (galleria +) oltredimore
Indirizzo: via del Porto 48 a/b
Orari: martedì e mercoledì 14.30-19.30; giovedì e venerdì 12-20; sabato 11-19 e su appuntamento
Curatori: Gino Gianuizzi
Telefono per informazioni: +39 051 6449537
E-Mail info: info@oltredimore.it
Sito ufficiale: http://www.oltredimore.it
(galleria +) oltredimore ospita in occasione di Artelibro la decima tappa di Cucinare in massima sicurezza, mostra itinerante con disegni di Mario Trudu a cura di Gino Gianuizzi, nata a partire da un libro a cura di Matteo Guidi, edito da Stampa Alternativa/Nuovi Equilibri, e arricchita da materiali inediti.
CMS è più che un semplice ricettario di cucina. CMS è un libro che racconta la vita in prigione e in particolare il perpetuo trascorrere del tempo all’interno del carcere. I detenuti ricorrono ad idee e formule con cui cercano di ricreare una normalità a volte impossibile. Le pratiche elaborate ci insegnano in particolare a rivalutare il tempo che ognuno di noi ha a disposizione per lo svolgimento di quotidiane attività e la cura o pazienza che impieghiamo per attuarle.
“Ma l’impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale” Disperato Erotico Stomp, Lucio Dalla, 1977
Il libro, ideato e scritto con persone detenute nelle sezioni di Alta Sicurezza delle carceri italiane, e i disegni che illustrano ricette e utensili, spiegano i metodi usati nelle celle per cucinare con le poche risorse disponibili. In ogni ricetta, prima ancora della lista degli ingredienti, c’è quella degli strumenti per realizzarla. Gli utensili da cucina, che nei ricettari sono solitamente omessi, diventano qui il filo conduttore dell’intero lavoro, dove si descrive sia la loro costruzione che l’utilizzo. Oggetti semplici, che acquistano nuovo valore: un manico di scopa diventa un matterello, i lacci delle scarpe legano la pancetta arrotolata per la stagionatura, il televisore facilita la lievitazione del pane o della pizza, l’armadietto o lo sgabello sono trasformati in un buon forno. Nella cornice della cucina il libro e la mostra rileggono le difficoltà della vita da reclusi, ma anche le capacità e l’impegno spesi per migliorare la scoraggiante esperienza della detenzione, se non altrove, almeno a tavola.
I disegni del libro sono stati realizzati a penna a sfera nera su carta da Mario Trudu, mentre si trovava detenuto nella Casa di Reclusione di Spoleto. Mario Trudu, nato nel 1950 in Sardegna, prima della sua carcerazione era allevatore. Arrestato nel 1979, è detenuto da quasi 35 anni, interrotti da 10 mesi di latitanza a metà degli anni ottanta. Oggi si trova nella sezione di Alta Sicurezza del carcere di San Gimignano.
La mostra raccoglie le tavole originali dei disegni e alcuni materiali inediti sul lavoro svolto da Matteo Guidi, in un allestimento a cura di Gino Gianuizzi, curatore indipendente da sempre impegnato in progetti che indagano la questione dell’arte nel contesto pubblico. Il progetto espositivo nasce dalla volontà di presentare il libro anche fuori dal circuito delle librerie per dare visibilità alle doti nascoste dalle mura delle carceri.
Matteo Guidi è un artista con una formazione in etno-antropologia che focalizza la sua ricerca su azioni pratiche ordinarie osservate in ambienti che sono caratterizzati da alti livelli di controllo sulla persona (es. carceri di alta sorveglianza sicurezza, fabbriche e, più recentemente, campi profughi) pertanto considerati marginali o eccezionali, ma che in realtà, anticipano scenari più comuni. Il suo lavoro è mosso da un interesse ad indagare come gli individui o i gruppi di individui gestiscono i propri movimenti nella vita quotidiana che si svolge in sistemi sociali fortemente definiti che tendono invece a spersonalizzarli. La riflessione ricade quindi sui metodi, imprevedibili, di una resistenza quotidiana commista ad una certa dose di semplicità e ingenuità; l’attenzione di Guidi si concentra su contesti marginali o eccezionali ma che di fatto sono prologo di scenari molto più diffusi.
Cucinare in massima sicurezza è una mostra itinerante realizzata con il contributo di Biondi Ricambi.
CMS è più che un semplice ricettario di cucina. CMS è un libro che racconta la vita in prigione e in particolare il perpetuo trascorrere del tempo all’interno del carcere. I detenuti ricorrono ad idee e formule con cui cercano di ricreare una normalità a volte impossibile. Le pratiche elaborate ci insegnano in particolare a rivalutare il tempo che ognuno di noi ha a disposizione per lo svolgimento di quotidiane attività e la cura o pazienza che impieghiamo per attuarle.
“Ma l’impresa eccezionale, dammi retta, è essere normale” Disperato Erotico Stomp, Lucio Dalla, 1977
Il libro, ideato e scritto con persone detenute nelle sezioni di Alta Sicurezza delle carceri italiane, e i disegni che illustrano ricette e utensili, spiegano i metodi usati nelle celle per cucinare con le poche risorse disponibili. In ogni ricetta, prima ancora della lista degli ingredienti, c’è quella degli strumenti per realizzarla. Gli utensili da cucina, che nei ricettari sono solitamente omessi, diventano qui il filo conduttore dell’intero lavoro, dove si descrive sia la loro costruzione che l’utilizzo. Oggetti semplici, che acquistano nuovo valore: un manico di scopa diventa un matterello, i lacci delle scarpe legano la pancetta arrotolata per la stagionatura, il televisore facilita la lievitazione del pane o della pizza, l’armadietto o lo sgabello sono trasformati in un buon forno. Nella cornice della cucina il libro e la mostra rileggono le difficoltà della vita da reclusi, ma anche le capacità e l’impegno spesi per migliorare la scoraggiante esperienza della detenzione, se non altrove, almeno a tavola.
I disegni del libro sono stati realizzati a penna a sfera nera su carta da Mario Trudu, mentre si trovava detenuto nella Casa di Reclusione di Spoleto. Mario Trudu, nato nel 1950 in Sardegna, prima della sua carcerazione era allevatore. Arrestato nel 1979, è detenuto da quasi 35 anni, interrotti da 10 mesi di latitanza a metà degli anni ottanta. Oggi si trova nella sezione di Alta Sicurezza del carcere di San Gimignano.
La mostra raccoglie le tavole originali dei disegni e alcuni materiali inediti sul lavoro svolto da Matteo Guidi, in un allestimento a cura di Gino Gianuizzi, curatore indipendente da sempre impegnato in progetti che indagano la questione dell’arte nel contesto pubblico. Il progetto espositivo nasce dalla volontà di presentare il libro anche fuori dal circuito delle librerie per dare visibilità alle doti nascoste dalle mura delle carceri.
Matteo Guidi è un artista con una formazione in etno-antropologia che focalizza la sua ricerca su azioni pratiche ordinarie osservate in ambienti che sono caratterizzati da alti livelli di controllo sulla persona (es. carceri di alta sorveglianza sicurezza, fabbriche e, più recentemente, campi profughi) pertanto considerati marginali o eccezionali, ma che in realtà, anticipano scenari più comuni. Il suo lavoro è mosso da un interesse ad indagare come gli individui o i gruppi di individui gestiscono i propri movimenti nella vita quotidiana che si svolge in sistemi sociali fortemente definiti che tendono invece a spersonalizzarli. La riflessione ricade quindi sui metodi, imprevedibili, di una resistenza quotidiana commista ad una certa dose di semplicità e ingenuità; l’attenzione di Guidi si concentra su contesti marginali o eccezionali ma che di fatto sono prologo di scenari molto più diffusi.
Cucinare in massima sicurezza è una mostra itinerante realizzata con il contributo di Biondi Ricambi.
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