The mystery of Zed
The mystery of Zed
Dal 21 January 2017 al 21 February 2017
San Lazzaro di Savena | Bologna
Luogo: GuySpace factory
Indirizzo: via Commenda 50
Telefono per informazioni: +39 337 675873
E-Mail info: vittoriogui@gmail.com
Sito ufficiale: http://www.alessandrobulgarini.it
Sabato 21 gennaio alle ore 18.00 inaugura a San Lazzaro di Savena (BO) il GuiSpace factory, art and meditation research, un capannone artigianale trasformato dall’artista Vittorio Gui in una spazio creativo di dibattito e sperimentazione culturale attorno ai temi della spiritualità e dello sviluppo dell’uomo.
La mostra d’esordio “ The mystery of Zed “ vede tre artisti, operanti con medium tra loro differenti, confrontarsi sull’antico significato ed il reale utilizzo dello Zed (o Djed), misteriosa torre contenuta nel cuore della Grande Piramide di Cheope, ma anche amuleto simbolo di “stabilità” e “presenza” nonché spina dorsale del dio Osiride, re dell'oltretomba.
Alessandro Bulgarini, Lina Damiani e Vittorio Gui, presentano una serie di opere che indagano questo ed alcuni altri aspetti dell’iconografia e della simbologia di una delle più straordinarie e complesse Civiltà della storia.
Alessandro Bulgarini è un pittore filosofale operativo da una decina d’anni in Italia ed all’estero, indaga da tempo in maniera sincretica e trasversale l’iconografia del sacro delle più importanti culture Tradizionali, perseguendo con la pittura ad olio una figurazione psicologica ed icastica, densa di significati e di rimandi esoterici che siano di stimolo all’uomo affinché s’interroghi su sé stesso e sulla vera natura del suo essere.
In mostra presenta in anteprima una serie di tavole dal titolo “Seven parts of the Self” dedicate alla concezione egizia dell’uomo e della loro complessa visione sull’anima e sullo spirito.
Lina Damiani è un’artista internazionale specializzatasi nel mosaico ravennate con tecnica diretta su supporto definitivo. Pregiati marmi e vetri Tiffany si combinano sapientemente in cromie dall'esito necessariamente contemporaneo, ma in dialogo aperto coi “classici” simbolici del mosaico antico.
Vittorio Gui nasce come fotografo artista negli anni 90 e in poco tempo espone in importanti gallerie di tutta Europa; inizia poi a produrre opere in ferro e in altri materiali come il rame a cui affianca anche una produzione di quadri a tecnica mista. Il suo lavoro s’ispira e gravita intorno alla pratica meditativa Taoista appresa da un maestro cinese di Qi Gong; in mostra presenta alcuni lavori realizzati in varie tecniche dalla pittura alla scultura in ferro e rame ;
Taoismo, simbolismo archetipico e cosmogonie Egizie s’intrecciano in un confronto filosofico atemporale di sicuro impatto emotivo.
La mostra sarà visitabile dal 21 gennaio al 21 febbraio tutti i pomeriggi su appuntamento.
INAUGURAZIONE sabato 21 gennaio 2017 dalle 18
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