Yumi Karasumaru. The Storyteller, Kataribe 2019 - Make yourself at home

© Yumi Karasumaru | Yumi Karasumaru, Durante una prova della performance “The Storyteller, Kataribe 2019 – Make yourself at home”

 

Dal 01 Febbraio 2019 al 03 Febbraio 2019

Bologna

Luogo: Casa-studio di Yumi Karasumaru

Indirizzo: via San Vitale

Orari: venerdì 1 febbraio ore 10.45-11.30-12.15-13 / 17-17.45-18.30-19.15-20; sabato 2 febbraio ore 10.45-11.30-12.15-13 / 20-20.45-21.30-22.15-23-23.45; domenica 3 febbraio ore 10.45-11.30-12.15-13 / 16-16.45-17.30-18.15-19-19.45

Curatori: Valerio Dehò

Enti promotori:

  • Mizuma Art Gallery Tokyo – New York – Singapore
  • Nell’ambito di ART CITY Segnala 2019 in occasione di Arte Fiera

Costo del biglietto: massimo di 5 persone alla volta, solo su prenotazione entro giovedì 31 gennaio all’indirizzo mail (l’indirizzo esatto del luogo sarà comunicato al momento della prenotazione). La performance dura circa 12 minuti in tutto con repliche ogni 45 minuti

E-Mail info: facinghistories@gmail.com

Sito ufficiale: http://www.karasumaru.net



Pittrice e performer, Yumi Karasumaru riesce sempre a sorprendere per l’intelligenza e l’ironia con cui riesce a raccontare il passato della propria terra, quel  Giappone che nel Novecento è stato un protagonista mondiale oltre che un enigma che ancora affascina l’Occidente. I suoi lavori  rispondono sempre coerentemente alla poetica di mettere insieme elementi storici tratti dal passato del Giappone con storie legate alla cultura popolare attuale o con leggende tradizionali. 
Precedentemente ha usato una tecnica performativa, che faceva diventare il proprio corpo un’unità inscindibile con le immagini proiettate di fotografie ponendosi poi in parallelo al lavoro pittorico che dalla metà degli anni novanta ci racconta storie provenienti dalle cronache e dalle tragedie del novecento nella sua terra d’origine. 
Oggi si propone come vera e propria storyteller, un’attrice che interpreta il ruolo di una vivace vecchietta che invita le persone invitate a scegliere tra una delle tre storie proposte che lei poi racconterà. I visitatori ricevono un tè e un mandarino, come se fossero andati a trovare un’anziana parente per una visita di cortesia. In questo clima domestico Yumi Karasumaru narra le sue storie diventando una figura fuori dal tempo, entrando e uscendo di scena come un’apparizione restituita al tempo attuale da una dimensione antica e da una cultura distante dalla nostra. E tutte le storie ci raccontano di dimensioni eterne, di un senso della disciplina e del dovere ai limiti della realtà, come quella di Onoda, militare giapponese per cui la Seconda guerra mondiale non era finita nel 1945 e continuò a combatterla da solo in un’isola delle Filippine finché nel 1974 non lo convinsero del contrario.  
Tutta l’arte di Yumi Karasumaru è narrativa, il suo è un grande romanzo attorno alla sua esperienza di vita e alla memoria personale oltre che  collettiva del popolo giapponese. Nelle performance, con la consueta grazia e seduzione, ci immerge in atmosfere sognanti seppure estremamente intrise di un realismo duro e concreto. Queste sue performance sempre ambientate nella sua casa-studio, la vedono agire in una dimensione più teatrale, in cui le immagini diventano dei luoghi mentali da abitare, sono le scene delle sue narrazioni, vere eppure al limite della credibilità.
 
Valerio Dehò

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