Robert Bosisio. Bewohnt / Rudy Cremonini. Limbo
Dal 15 Dicembre 2018 al 28 Febbraio 2019
Ortisei | Bolzano
Luogo: Galleria Doris Ghetta
Indirizzo: Pontives Sud 8
Curatori: Sabine Gamper
Telefono per informazioni: +39 366 150 0243
E-Mail info: info@galleriaghetta.com
Sito ufficiale: http://dorisghetta.com
Robert Bosisio. Bewohnt
La Galleria Doris Ghetta espone l’ultimo ciclo di opere di Robert Bosisio, realizzate nel 2018. Gli approcci pittorici impiegati e i soggetti rappresentati si diversificano maggiormente rispetto ai lavori precedenti, ma allo stesso tempo si ritrovano in queste opere anche motivi che ben conosciamo. Troviamo ritratti e rappresentazioni di nuvole, così come stanze viste attraverso l’apertura di una porta, presenti anche in questa nuova serie. Ma l’atmosfera evocata da queste immagini è più inusuale, maggiormente narrativa. Citazioni dalla pittura metafisica caratterizzano alcune delle nuove opere. Il mezzo fotografico gioca un ruolo più evidente, in quanto Bosisio va oltre il lavoro puro sulla base di immagini fotografiche, già praticato in passato, realizzando superfici che in parte sembrano essere state cambiate nel colore per mezzo di filtri fotografici. Una certa densità atmosferica caratterizza ancora questi lavori, conferendo alle immagini un'aura vibrante. Le tonalità di colore si trasformano qui parzialmente dal noto grigio chiaro ad un blu e verde più scuro. Si ripresenta anche l’elemento della sfocatura, causata da un uso leggermente più espressivo della pittura e delle pennellate. In questi lavori Bosisio è meno interessato a mostrare al fruitore la luce brillante di mondi trascendenti , catturando piuttosto il nostro sguardo con morbide superfici corporee e abissi inquietanti. Aperture e orifizi corporei si rivelano sotto forma di occhi neri e irritanti, o di bitorzolute forme astratte. La tematica dell'apertura del corpo è già stata trattata nei lavori di Bosisio, ma in queste ultime opere il contesto si trasforma da romantico ad inquietante. L'apertura nello spazio va intesa nel senso di un superamento metafisico del reale, inclusa la sua costruzione geometrica. Bosisio presenta anche questi lavori più recenti come campi pieni di colori pulsanti che si espandono in superfici vibranti fino a creare corpi e spazi trascendenti. Anche qui al centro delle preoccupazioni dell'artista si ritrovano elementi come la gestione del reale e del magico, il concreto e l'effimero, l'esperienza spaziale e la percezione che sfugge allo sguardo. La pittura di Bosisio non si coagula in una linea in nessun punto del quadro, ma si presenta come una moltitudine di piccoli punti e tratti multicolori che l'occhio assembla in superfici omogenee e fenomeni cromatici; essi conferiscono alle sue rappresentazioni oggettività e profondità, astrazione e la superficie. La luminosità molto forte, ma a volte anche l'oscurità profonda, sono le caratteristiche eccezionali di queste opere altrimenti delicate. Come fruitori, dovremmo sempre muoverci di fronte ai dipinti di Robert Bosisio, perché ognuno di essi richiede una diversa distanza per poter essere osservato, e la maggior parte di essi può essere sperimentata da lontano e da vicino, in una percezione che varia in base allo spazio che intercorre fra noi e l’opera. Più ci avviciniamo all'immagine, più essa si dissolve davanti ai nostri occhi e diventa una superficie astratta. Con le sue opere Bosisio ci invita ad una visione più consapevole, aggiungendo in alcune immagini anche delle griglie. E in realtà, ogni immersione nell'opera di Robert Bosisio va sempre intesa come un'immersione nella profondità iridescente, chiara o scura della pittura. (Sabine Gamper)
Rudy Cremonini. Limbo
Dopo l'ultima personale del 2016, Rudy Cremonini presenta ora presso la Galleria Doris Ghetta una selezione delle sue ultime opere, quasi tutte realizzate nel 2018. Cremonini nasce nel 1981 a Bologna, dove studia all'Accademia delle Belle Arti. Appartiene ad una generazione di artisti più giovani, interamente dediti al mezzo pittorico, che praticano in modo fresco, senza pretese ma incondizionatamente. Nonostante l’aspetto figurativo l'arte di Cremonini non è caratterizzata da un approccio pittorico di stampo accademico, bensì da una impostazione molto libera, persino audace e generosa, con la quale egli descrive un mondo sospeso tra realtà e sogno, ma anche tra figurazione ed astrazione. Prendendo in considerazione gli ultimi due anni di produzione, si osserva che i dipinti di Cremonini hanno raggiunto un’incredibile densità di significato, grazie alle pennellate generose, alla scelta monocromatica della tavolozza e alla volontà di riduzione del soggetto. Ciò che colpisce di più in questi nuovi lavori è certamente la pennellata audace con cui l'artista descrive i suoi soggetti, facendo uso di poche linee vibranti e commoventi disegnate con una selezione ristretta di colori pastosi. I dettagli si dissolvono ovunque in campi di colore, mentre i corpi, gli oggetti e la natura sono descritti con precisione attraverso movimenti e forme generosamente accennati. I soggetti di Cremonini sembrano dissolversi nel colore, fondersi in esso, e allo stesso tempo sono definiti dal colore stesso. La scelta cromatica non varia molto all'interno di un quadro, dal momento che l’artista opta piuttosto per ampi sfondi per lo più monocromi, davanti ai quali le persone, gli animali o le piante raffigurate si stagliano in una tavolozza di colori altrettanto parsimoniosa, costituita da poche sfumature. Solo attraverso linee o superfici più chiare o più scure, con cui Cremonini accentua i bordi esterni di una figura o di singole parti del corpo, l'artista riesce a cogliere e riprodurre con precisione il carattere di una situazione. I soggetti selezionati da Rudy Cremonini per le opere in mostra sono nudi, seduti su divani o poltrone, la cui postura, posizione degli arti e di altre parti del corpo rivelano il proprio stato emotivo o uno stato d'animo molto particolare. Vi si trovano anche raffigurazioni di grandi piante selvatiche, che occupano intere stanze e crescono rigogliosamente nello spazio. In altri quadri l’artista accenna la rappresentazione di animali esotici, che si stagliano sullo sfondo di paesaggi: un paio di scimmie, dei pinguini, tigri cinesi, un cane da guardia. Nella saletta sul retro della mostra sono esposti dei dipinti in bianco e nero che riprendono nell'insieme gli stessi soggetti. Questa serie tuttavia è ampliata dalla volontà di raccontare il tema delle sculture classiche nel contesto di ambienti romantici, come le statue su piedistalli o in giardini romantici. Le scene rappresentate da Cremonini si contraddistinguono sempre per l’aspetto malinconico, persino inquietante, e sembrano solo accennare ad una realtà da cui non sembrano provenire. Le rappresentazioni di Cremonini ricordano piuttosto il mondo dei sogni, dei ricordi o delle paure, rimandando a immagini che emergono dal profondo della nostra immaginazione invece che rappresentare il mondo reale. Il titolo della mostra, " Limbo ", fa riferimento ad uno spazio di mezzo, ad un indefinibile mondo dell'anima sospeso su più livelli, che non appartiene alla realtà della vita quotidiana ma descrive piuttosto i nostri sentimenti e i nostri ricordi.
(Sabine Gamper)
Inaugurazione, venerdí 14.12.2018 alle ore 19–21
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