Bellezza e Eros. Forme dell’immaginario - Paesaggio dei sensi

Salvo Giordano, Le sorelle del bordello, 1930, terracotta

 

Dal 04 Novembre 2016 al 15 Gennaio 2017

Catania

Luogo: Museo galleria La Vite

Indirizzo: via Vittorio Emanuele II 102/108

Orari: mar.- sab. 10:00 -12:30 / 16:00-20:00; dom. 10:00 -13

Curatori: Sissi Aslan



Chi non ha mai guardato un kùros con desiderio di possedere la sua perfezione e la sua bellezza? Uomo o donna. Poco importa. E un kùros di marmo con gli occhi azzurri? Di quelli arcaici senza tempo con le treccine che scendono lungo il collo. Kùros d’Anavyssos di marmo pario. Il corpo nudo stante e possente come solo un giovane guerriero o un giovane atleta, futuro Apollo. Oggi calciatore pallanuotista o centometrista. E chi non ha mai guardato una kòre di marmo pario con gli occhi azzurri? Bella come la giovane Venere che poi diverrà. Kòre 682 dell’Acropoli di Atene. Volto ridente, capelli a treccine, stante e vestita, come una colonna del Partenone. Giovane donna, madre moglie, offerente. La bellezza è soggettiva, senza un canone, è una visione personale. Ma i Kùroi e le Kòrai sapevano bene che con loro nasceva l’archetipo del gusto estetico. Non erano artefatti. Ancora non classici. Erano. La loro bellezza non era solo perfezione della forma ma movimento anche solo accennato, gesto. L’atteggiamento della mano, il movimento della gamba, l’espressione del volto - scrive Sissi Aslan nel testo.

La mostra Bellezza e Eros, presso il Museo galleria La Vite di Catania, Via Vittorio Emanuele II 102/108, mostra la diversità dei concetti che vengono espressi attraverso le due categorie. Per questo le opere esposte si basano su visioni plurali, non focalizzandosi necessariamente ed esclusivamente sul corpo femminile, nudo o vestito, e/o sulla sessualità. Il sottotitolo Forme dell’immaginario - Paesaggio dei sensi, quindi, contiene il concetto primario ma anche il ventaglio di possibilità molteplici che tale titolo e il suo sottotitolo aprono alla lettura della mostra. Quindi nudi di donna e/o di uomo ma anche immagini simboliche della bellezza e/o dell’erotismo – una mano, un paesaggio, un vestito vuoto, un sorriso, una scarpa eccetera. Insomma la mostra presenta il detto e il conosciuto ma anche il non detto e l’immaginato.
Pensata secondo le categorie Moderno e Contemporaneo (Incisioni, Dipinti e Sculture dell’Ottocento e del Novecento/Duemila), ambedue le sezioni sono caratterizzate dal concetto di simbologia e metafora della Bellezza e dell’Erotismo. I nomi vanno da ia Goya a Picasso a Grosz, Guttuso, Bellmer, Bodini, Lazzaro, Loosli, Masci, Messina, Ziveri, Vespignani, Vacchi, Colagrossi, Santacroce, Levi, Greco, Guccione, Calabria, Pissarro, Besnard, Manzù, Magni e altri per circa 200 opere in totale. 
Ho la sensazione di ritrovare il sapore prezioso delle cose del passato trasfigurato di modernismo non brutale della realtà di immagini mitizzate dal ricordo di passioni lontane, incipit del gallerista Mauro Lombardo per il pannello che introduce l'esposizione. 

Inaugurazione Venerdì 4 novembre 2016 ore 18:30 
 

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