Caterina Arcuri. Transforma

Caterina Arcuri. Transforma, MARCA - Museo delle Arti di Catanzaro

 

Dal 15 Giugno 2017 al 30 Agosto 2017

Catanzaro

Luogo: MARCA - Museo delle Arti di Catanzaro

Indirizzo: via Alessandro Turco 63

Orari: tutti i giorni 9.30-13.00 / 16.30-21.00 (Lunedì chiuso)

Curatori: Massimo Bignardi

Enti promotori:

  • Amministrazione Provinciale di Catanzaro
  • Fondazione Rocco Guglielmo

Telefono per informazioni: +39 0961.746797

E-Mail info: info@museomarca.com

Sito ufficiale: http://www.museomarca.info



Il MARCA - Museo delle Arti di Catanzaro, dal 15 giugno al 30 agosto ospita la personale di Caterina Arcuri Transforma, a cura di Massimo Bignardi.
Transforma è il viaggio che Caterina Arcuri ci invita a compiere tra le opere che meglio documentano l’evoluzione della sua ricerca degli ultimi anni, durante i quali ha dato luogo e forma al concetto di attualità come “strato visibile della storia”. L’obiettivo che la mostra persegue è quello di coinvolgere il visitatore che può scegliere se sintonizzarsi con le intenzioni dell’artista o compiere un percorso autonomo che inizia (o si conclude) con un attimo di consapevolezza del sé, incontrato in una delle superfici specchianti che caratterizzano le opere. A tal proposito, nel testo in catalogo, Massimo Bignardi scrive: “... nel gioco dello specchio dettato dall’incontro fortuito con l’immagine, l’artista rende esplicita la linea evocativa che, fino ad oggi, aveva tenuta in disparte, se non proprio nascosta: lo fa concedendosi all’emotività sottilmente dichiarata. È la misura del desiderio di cedere alla sensazione dell’incontro che ha spinto l’artista a mettere in secondo piano, la scrupolosa resa dei materiali e la fredda geometria dei solidi, la loro propensione a ordinare lo spazio, volutamente asettico, neutrale a qualsiasi influenza emotiva, ancora presente in alcune opere del 2015...”.
La presenza dei visitatori è indispensabile alla vita delle opere in mostra che rimangono silenti quando le sale del Museo che le ospita si svuotano. Questi momenti di interazione rivelano il desiderio della Arcuri di aprire l’opera, nella quale lo spettatore diviene portatore di senso e presenza vivificante.
L’artista presenta quattro grandi, articolate installazioni e diverse sculture che illustrano la complessità concettuale della sua poetica e la continua evoluzione di una ricerca che la vede esplorare materiali, tecniche, tecnologie e proporre punti di vista sempre nuovi.
È un fil rouge tra le opere e il tempo che ci riporta sia al concetto di trasformazione, per cui vediamo le forme in momenti diversi del loro attraversare l’alambicco dell’artista, sia alla metafora del fiume/specchio: “... provo ad ascoltare a memoria il brusio dell’acqua – osserva ancora Bignardi – tra i sassi o il monocorde silenzio del grande fiume; ne scorgo la trasparenza della forma, con le sue ombre, disegnate come pause che delineano lo spazio; il riflesso della superficie che, scandendo il tempo, si dilata sino a disperdere la propria forma nell’impalpabile spazio dello specchio.”
Promossa e organizzata dall’Amministrazione Provinciale di Catanzaro e dalla Fondazione Rocco Guglielmo, la mostra sarà “vivibile, non solo visibile”, come dice Caterina Arcuri, dal 15 giugno al 30 agosto 2017.
L’esposizione è documentata da un catalogo bilingue edito da Silvana Editoriale, sesto volume della collana "Quaderni del MARCA", che contiene i contributi critici di Massimo Bignardi, Renato Barilli, Roberto Lacarbonara e un apparato bio-bibliografico sull'artista. Nel catalogo le immagini delle opere sono accompagnate da appunti e riflessioni della artista.

Caterina Arcuri
Docente di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Catanzaro. Opera nel campo della ricerca e della sperimentazione visiva ed espone dagli anni Novanta.
Pur esprimendosi attraverso il video, la fotografia e la performance, la sua ricerca attuale è riconducibile soprattutto all’installazione site specific e a quella ambientale.
Nelle sue installazioni − che nascono dalla sovrapposizione ed interazione dialogica di forme in acciaio, terracotta e legno essenzializzate in un progressivo itinerario di sublimazione − lo spettatore è coinvolto e, guidato da una minimale segnaletica, può scegliere se sintonizzarsi con le intenzioni dell’artista o compiere un percorso autonomo.
Esploratrice per vocazione, la sua ricerca è alimentata dall’energia e dalle suggestioni dei luoghi dei quali percepisce le stratificazioni geotemporali, rendendole spesso protagoniste della sua opera. Invitata a numerose rassegne in Italia e all’estero,  ha esposto in diverse sedi, tra le quali: Muspac dell’Aquila, Triennale di Milano, Palazzo delle Esposizioni di Roma, Museo di Capodimonte di Napoli, Museo Ars Aevi di Sarajevo, Goethe Institute di Porto Alegre, Brasile, Museo FRAC di Baronissi, Museo Mart di Rovereto, Museo MARCA di Catanzaro, Museo di Palaiopolis, Samothrace, Atene, Piantagione Paradise di Bolognano. Sue opere sono presenti in Musei, collezioni pubbliche e private.
Dal 2005 dirige il Centro per l’arte contemporanea Open Space, spazio per la didattica, la promozione, la ricerca e la sperimentazione delle arti visive contemporanee.

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