L’Arte in Abruzzo al tempo di Margherita d’Austria

L’Arte in Abruzzo al tempo di Margherita d’Austria, Palazzo Farnese, Ortona

 

Dal 04 Agosto 2012 al 31 Ottobre 2012

Ortona | Chieti

Luogo: Palazzo Farnese

Indirizzo: Passeggiata orientale

Orari: mar giov sab 10-13/ 17-20; dom 17-20

Curatori: Lucia Arbace, Ivana Di Nardo

Enti promotori:

  • Comune di Ortona
  • Banca di Lanciano e Sulmona
  • Soprintendenza BSAE dell’Abruzzo

Costo del biglietto: ingresso gratuito

Telefono per informazioni: +39 0872 44614/ 085 90571

E-Mail info: sbsae-abr@beniculturali.it

Sito ufficiale: http://www.sbsae-aq.beniculturali.it/


Nella splendida cornice del Palazzo Farnese di Ortona dal 4 agosto al 31 ottobre 2012 entra nel vivo il ricco e avvincente percorso dedicato a Margherita d'Austria, personalità di rilievo che ha segnato in modo significativo la vita politica, economica e amministrativa degli antichi Abruzzi, proiettandoli nella grande storia nazionale ed europea. 
Annunciato nel corso della Settimana della Cultura 2012 con due conferenze del prof. Giuseppe Bertini, studioso dell'arte e del collezionismo farnesiano, a L'Aquila e a Ortona, il progetto prosegue con la mostra L'arte in Abruzzo al tempo di Margherita d'Austria, a cura di Lucia Arbace e Ivana Di Nardo. Realizzato con il contributo del Comune di Ortona e della Banca di Lanciano e Sulmona, dalla Soprintendenza BSAE dell’Abruzzo, l'evento permetterà di proporre, in collaborazione con le Università di Parma e dell’Aquila, l’Istituto Superiore per il restauro e la conservazione (ISCR) di Roma, l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze (OPD) e le ditte interessate, numerose e pregevoli opere del Museo Nazionale d’Abruzzo danneggiate dal sisma e sottoposte ad accurati restauri negli ultimi tre anni. 
Capolavori della pittura e della scultura – di artisti tutti da riscoprire come Pompeo Cesura, Aert Mijtens e Giovanni Paolo Cardone -, preziose oreficerie aquilane e raffinati oggetti di arredo saranno le prove tangibili dell'attiva e qualificata partecipazione dell'Abruzzo alla temperie culturale di un'epoca straordinaria in cui la gran dama, figlia dell’imperatore Carlo V, ha assunto un ruolo mediatico di grande rilevanza. Inoltre, all'interno della mostra, saranno situate alcune postazioni video con i reportage del restauro, e allestito un 'cantiere all'aperto' che rappresenta un'occasione eccezionale per seguire da vicino l'affascinante recupero opere d'arte che il sisma sembrava aver condannato alla distruzione. Un’attenzione particolare viene anche dedicata all’apparato didattico che permetterà di avvicinare a temi specifici dell’arte un più ampio pubblico. 
L’itinerario alla riscoperta di una pagina importante della nostra storia potrebbe culminare a distanza di un anno con una mostra più complessa e ambiziosa, dedicata a I Tesori d’arte di Margherita d’Austria, ideata al fine di riunire e riportare almeno per un periodo breve in Abruzzo quanto resta di un patrimonio d’inestimabile valore oggi custodito in collezioni pubbliche e private di mezza Europa, comprendente tra l’altro due rarissimi arazzi oggi al Quirinale e la straordinaria Tazza Farnese, uno dei reperti più preziosi di tutta l’antichità classica. 
La Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici dell’Abruzzo ha promosso questo progetto con l'intento di sviluppare, in sinergia con diverse Università e Comuni abruzzesi legati storicamente all’illustre personaggio, con gli sponsor istituzionali e privati che vorranno concorrere, un intenso e variegato percorso di studi e iniziative che permetteranno di riportare alla luce i segni dell'influenza di Margherita nei vari ambiti delle arti figurative e del costume e di valorizzare altresì le tracce ancora oggi tangibili di questa straordinaria figura femminile che ha attraversato la storia europea con il passo di un’autentica protagonista. 
La prima azione è stata la pubblicazione integrale dell'inventario dei beni di Margherita - che alla sua scomparsa nel 1586 erano custoditi nei palazzi di Ortona e dell’Aquila -, in un’elegante edizione stampata in sole 250 copie dall'editore Umberto Allemandi di Torino, a cura di Giuseppe Bertini con un testo di Silvia Mantini.

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