Stéphane Deguilhen - Miriam Feuilloley - Frédérique Malinverno
Dal 14 Agosto 2015 al 03 Settembre 2015
Tremezzo | Como
Luogo: Villa Carlotta
Indirizzo: via Regina 2
Telefono per informazioni: +39 0344 40405
E-Mail info: segreteria@villacarlotta.it
Sito ufficiale: http://www.villacarlotta.it
Originario delle montagne corse, Stéphane Deguilhen inizia la sua carriera come professore di Scienza Fisica.
Poi, agli inizi degli anni 2000 lascia la scuola perchè scopre che le strutture tridimensionali tipiche della scienza avrebbe potuto ricrearle con la scultura. Miriam Feuilloley, francese mette al centro della sua ricerca artistica il corpo umano rappresentato in modo immaginario giocando ironicamente con l’anatomia.
Frédérique Malinvernopensava che sarebbe diventata stilista di moda poi, un giorno, una persona si presenta da lei con un burattino per risolvere un problema ed inizia così una passione mai più interrotta, quella per il mondo delle marionette, che crea.
E’ questa l’istantanea dei 3 artisti francesi che dal 14 agosto animeranno, per la prima volta, le sale di Villa Carlotta - tra i più rinomati musei e giardini botanici d’Italia, sul Lago di Como.
Molte le opere in mostra fino al 31 agosto dello scultore Stéphane Deguilhen, opere che richiamano, nelle linee di forza volutamente accentuate i rilievi montagnosi della sua terra. Così mentre le ali de “L’Aquila” nella loro pesantezza e verticalità ricordano le Guglie di Bavella, care all’artista, “La testa di Toro” (2000) rappresenta il senso del selvaggio e dell’ indomito tipici della natura corsa. Natura in posa, si potrebbe dire, rappresentata dall’artista con tutta la sua potenza.
“La montagna - afferma Deguilhen - è aspra, offerta alle tempeste e la verticalità degli scogli che si buttano nel mare, ricreano questa impressione dura ed austera. Libertà e immensità sono altri valori forti trasmessi dalla mia terra” . Che è appunto la cifra stilistica delle sue opere.
Corpi adolescenti e flessuosi. Sguardi lontani e assenti, pose ora contorte ora studiate come se l’inquadratura fosse quella di un patinato film d’autore. E’ Miriam Feuilloley, classe 1960, pittrice che mette al centro della sua ricerca artistica il corpo umano che ci invita a guardare con gli occhi della mente. Pur ispirandosi nelle sue creazioni alla tradizione africana e dell’australasia, “ non copio mai la loro arte - sostiene Miriam Feuilloley - ma ne ho assimilato la libertà di espressione per arrivare a rappresentare l’essenza dell’essere, lo stato dell’anima”.
Un surrealismo ironico e provocatorio che i visitatori dell’antica villa dei Sommariva potranno ammirare fino al 31 agosto.
Chiude invece il 3 settembre, Vertigo, il viaggio nel magico mondo delle marionette ideato da Frédérique Malinverno. Personaggi immaginari di legno, stoffa, filo e pizzo che prendono forma nella bottega di Ham-en-Artois nei pressi di Lillers a Calais dove la giovane artista francese costruisce da oltre 20 anni le sue fantastiche creature. Nascono così i personaggi di Stenterello, chiaccherone pauroso impulsivo ma anche ingenioso e sempre pronto a difendere i deboli o il buffone Masquarille e ancora Mezzetin, Gantchelune o Coucoubeuh.
Una mostra affascinante di attori senza passato umano, senza ricordo e senza parola, le marionette appunto, che tuttavia sanno trascinare il visitatore in un lungo incantato e privilegiato chiamato “infanzia”.
L’artista sarà presente fino a fine mostra, tutti i giorni, con dimostrazioni sulla creazione delle marionette.
Poi, agli inizi degli anni 2000 lascia la scuola perchè scopre che le strutture tridimensionali tipiche della scienza avrebbe potuto ricrearle con la scultura. Miriam Feuilloley, francese mette al centro della sua ricerca artistica il corpo umano rappresentato in modo immaginario giocando ironicamente con l’anatomia.
Frédérique Malinvernopensava che sarebbe diventata stilista di moda poi, un giorno, una persona si presenta da lei con un burattino per risolvere un problema ed inizia così una passione mai più interrotta, quella per il mondo delle marionette, che crea.
E’ questa l’istantanea dei 3 artisti francesi che dal 14 agosto animeranno, per la prima volta, le sale di Villa Carlotta - tra i più rinomati musei e giardini botanici d’Italia, sul Lago di Como.
Molte le opere in mostra fino al 31 agosto dello scultore Stéphane Deguilhen, opere che richiamano, nelle linee di forza volutamente accentuate i rilievi montagnosi della sua terra. Così mentre le ali de “L’Aquila” nella loro pesantezza e verticalità ricordano le Guglie di Bavella, care all’artista, “La testa di Toro” (2000) rappresenta il senso del selvaggio e dell’ indomito tipici della natura corsa. Natura in posa, si potrebbe dire, rappresentata dall’artista con tutta la sua potenza.
“La montagna - afferma Deguilhen - è aspra, offerta alle tempeste e la verticalità degli scogli che si buttano nel mare, ricreano questa impressione dura ed austera. Libertà e immensità sono altri valori forti trasmessi dalla mia terra” . Che è appunto la cifra stilistica delle sue opere.
Corpi adolescenti e flessuosi. Sguardi lontani e assenti, pose ora contorte ora studiate come se l’inquadratura fosse quella di un patinato film d’autore. E’ Miriam Feuilloley, classe 1960, pittrice che mette al centro della sua ricerca artistica il corpo umano che ci invita a guardare con gli occhi della mente. Pur ispirandosi nelle sue creazioni alla tradizione africana e dell’australasia, “ non copio mai la loro arte - sostiene Miriam Feuilloley - ma ne ho assimilato la libertà di espressione per arrivare a rappresentare l’essenza dell’essere, lo stato dell’anima”.
Un surrealismo ironico e provocatorio che i visitatori dell’antica villa dei Sommariva potranno ammirare fino al 31 agosto.
Chiude invece il 3 settembre, Vertigo, il viaggio nel magico mondo delle marionette ideato da Frédérique Malinverno. Personaggi immaginari di legno, stoffa, filo e pizzo che prendono forma nella bottega di Ham-en-Artois nei pressi di Lillers a Calais dove la giovane artista francese costruisce da oltre 20 anni le sue fantastiche creature. Nascono così i personaggi di Stenterello, chiaccherone pauroso impulsivo ma anche ingenioso e sempre pronto a difendere i deboli o il buffone Masquarille e ancora Mezzetin, Gantchelune o Coucoubeuh.
Una mostra affascinante di attori senza passato umano, senza ricordo e senza parola, le marionette appunto, che tuttavia sanno trascinare il visitatore in un lungo incantato e privilegiato chiamato “infanzia”.
L’artista sarà presente fino a fine mostra, tutti i giorni, con dimostrazioni sulla creazione delle marionette.
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