Sergio Zanni. Volumi narranti

Sergio Zanni, Foto di gruppo, 2014

 

Dal 17 Dicembre 2021 al 06 Marzo 2022

Ferrara

Luogo: Padiglione d'Arte Contemporanea

Indirizzo: Corso Porta Mare 5

Orari: dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 18.00 (chiusura biglietteria un'ora prima). Chiuso 25 dicembre 2021. Aperto 26 dicembre 2021, 3 e 6 gennaio 2022. Sabato 1 gennaio 2022 dalle 14.00 alle 18.00. Green Pass obbligatorio

Enti promotori:

  • Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara
  • Fondazione Ferrara Arte

Costo del biglietto: intero € 5, ridotto € 3. Gratuito minori di anni 18; i visitatori che accedono ai Musei nel giorno del loro compleanno o, in caso di chiusura, nel primo giorno di apertura successivo; guide turistiche; gruppi scolastici di scuole primarie e secondarie di primo e di secondo grado con i relativi docenti accompagnatori; persone diversamente abili e loro accompagnatori; giornalisti e pubblicisti; possessorei della MyFE Card; iscritti al primo anno dei corsi dell’Università di Ferrara

Telefono per informazioni: +39 0532 244949

E-Mail info: diamanti@comune.fe.it

Sito ufficiale: http://artemoderna.comune.fe.it


Ferrara celebra uno dei suoi artisti più noti e apprezzati con la personale intitolata Sergio Zanni. Volumi narranti, organizzata al Padiglione d’Arte Contemporanea dal Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara e dalla Fondazione Ferrara Arte.
 
Classe 1942, Sergio Zanni si forma all’Accademia di Belle Arti di Bologna dedicandosi inizialmente alla pittura. Verso la metà degli anni Sessanta si accorge di «usare il colore come supporto, come materia per rifinire le forme» e decide così di «passare alla scultura». Le prime creazioni plasmate in creta vengono da lui considerate come semplici opere preparatorie per la successiva fusione in bronzo o la realizzazione in marmo; col tempo, tuttavia, si accorge di aver trovato il materiale che gli «suggeriva e permetteva un linguaggio  personale e completo»: la creta, infatti, «poteva benissimo svolgere le funzioni di tutti gli altri materiali, ma non poteva essere imitata nelle sue illimitate preziosità naturali».
 
A partire dagli anni Ottanta le opere di Zanni – che, contestualmente, insegna all’Istituto d’Arte “Dosso Dossi” della sua città (dal 1967 al 1995) – figurano in numerose mostre collettive e personali in Italia e all’estero che lo consacrano come uno dei più significativi e originali interpreti della scultura contemporanea.
 
L’artista ferrarese persegue una personalissima figurazione. «Il mio mestiere», afferma, «mi permette viaggi continui alla scoperta di “terre sconosciute”, che si sono materializzate in una miriade di personaggi: eremiti, signori della pioggia, assassini, monumenti ai caduti, diavoli, custodi delle pianure, zingare, osservatori, camminatori, palombari, attendisti, figure senza davanti, piloti, cacciatori di nuvole, oblomov, fumatori, pittori di guerra, angeli misteriosi, canti delle sirene, equilibristi, viandanti».
 
Molti degli inconfondibili personaggi che popolano il poetico, immaginifico mondo concepito da Zanni, da lui stesso ribattezzati per l’occasione “volumi narranti”, vale a dire figure concrete che s’impongono nello spazio per raccontarci la loro storia (avventure, miti, sogni, memorie, condizioni esistenziali…), approderanno nelle sale del Padiglione d’Arte Contemporanea, dove il visitatore avrà l’occasione di rivedere alcuni dei suoi più celebri lavori monumentali – i Kamikaze del 1998; Foto di gruppo e Clessidra del 2004 – realizzati,  necessariamente, con materiali più pratici della terracotta, come la vetroresina e il polistirolo ricoperto di iron ball.
 
Oltre alla ricca selezione di sculture di piccole, medie e grandi dimensioni (una quarantina, tra gruppi e figure singole), saranno presenti in mostra anche numerosi esempi della produzione pittorica dell’artista, che, in tempi recenti, ha dedicato una serie di opere a un soggetto ricco di significati e implicazioni simboliche come l’Albero della conoscenza.  

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