Dialoghi. Vincenzo Farinella. Giove pittore di farfalle. Immagini a partire dagli scritti albertiani

© Ph. Dario Lasagni | Cappella Rucella Alberti, Cappella del Santo Sepolcro, Firenze

 

Dal 18 Dicembre 2014 al 18 Dicembre 2014

Firenze

Luogo: Museo Marino Marini

Indirizzo: piazza San Pancrazio

Orari: 10-17; chiuso martedì, domenica e festivi

Curatori: Katia Mazzucco

Costo del biglietto: intero € 6, ridotto € 4, studenti € 3

Telefono per informazioni: +39 055 219432

E-Mail info: info@museomarinomarini.it

Sito ufficiale: http://www.museomarinomarini.it/


Giovedì 18 dicembre, alle ore 18.00, al Museo Marino Marini, Vincenzo Farinella parlerà di “Giove pittore di farfalle. Immagini a partire dagli scritti albertiani”. L’incontro è il quarto del ciclo Dialoghi, ideato da Alberto Salvadori e curato da Katia Mazzucco, che ospita studiosi, intellettuali e operatori della cultura, per discutere temi di ricerca e attualità della teoria e della storia dell’arte a partire da parole e immagini dell’opera albertiana.

Vincenzo Farinella è professore di Storia dell’arte moderna all’Università di Pisa e ha dedicato numerose pubblicazioni all’arte e alla committenza artistica del Rinascimento, alle dinamiche della tradizione classica, all’arte europea tra Otto e Novecento. Ha appena licenziato le bozze del libro su Alfonso I d’Este; tra le sue monografie su questi temi, oltre a Dipingere farfalle. Giove, Mercurio e la virtù di Dosso Dossi(2007), L’eco dei marmi. Il Partenone a Londra: un nuovo canone della classicità (2003), Archeologia e pittura a Roma tra Quattrocento e Cinquecento. Il caso di Jacopo Ripanda (1992).

All’interno di Dialoghi Farinella, partendo dalla sua rilettura iconografica del celebre capolavoro di Dosso Dossi Giove, Mercurio e la Virtù (c. 1524), conservato oggi al Castello del Wawel di Cracovia, approfondirà da un lato il rapporto con il committente, Alfonso I d'Este, terzo duca di Ferrara, che lo aveva probabilmente voluto come decorazione della ‘delizia’ del Belvedere, dall’altro il problema delle fonti letterarie che ne sono state all’origine, non solo il dialogo Virtus di Alberti, ma anche il proemio delle Immagini di Filostrato Maggiore.  L’opera scritta di Leon Battista Alberti ha avuto fortuna e diffusione non lineari. Il dialogo Virtus delle Intercoenales, infatti,è stato attribuito a Luciano fino alla fine dell’Ottocento, e ha preso forma nelle illustrazioni delle edizioni cinquecentesche dei Dialoghi dello scrittore greco del II sec. d.C.
Nel corso di questo Dialogo al Museo Marino Marini, vedremo con Vincenzo Farinella una serie di immagini a partire dalla ricerca su ‘Giove pittore di farfalle’, rintracciando alcune suggestioni albertiane in opere botticelliane come la Primavera e la Calunnia di Apelle, e seguiremo l’emergere di figure ispirate a scritti di Alberti nell’arte del Cinquecento, come esempi del rapporto non scontato tra testi, immagini e pensiero di committenza dell’arte rinascimentale.
 Dopo il restauro e la sua riapertura al pubblico nel febbraio del 2013, la Cappella Rucellai di Leon Battista Alberti, uno dei luoghi più rappresentativi della cultura umanistica del Quattrocento, entra in contatto, anzi in cortocircuito con l’opera Novecentesca di Marino Marini, ospitata da oltre trent’anni nell’ex chiesa di San Pancrazio, e con le multiformi attività di ricerca sul contemporaneo che qui hanno luogo. Da quest’unicum museografico nasce Dialoghi.

Dialoghi, prosegue con altri 2 appuntamenti: 15 gennaio 2015, Andrea Pinotti con Ricordati di dimenticare: il paradosso della memoria monumentale e infine 29 gennaio 2015, Marzia Faietti con Il disegno “lineamentum” e il suo contrario. Tutti gli incontri iniziano alle ore 18.00 e sono a ingresso gratuito.
 

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