Flo-Kyo 1965-2015. Firenze e Kyoto città gemelle
Dal 05 Giugno 2015 al 31 Luglio 2015
Firenze
Luogo: Museo di Antropologia
Indirizzo: via del Proconsolo 12
Curatori: Claudio Di Benedetto
Enti promotori:
- Museo di Storia Naturale
- Associazione culturale No Art Just Sign
- Biblioteca degli Uffizi
- Airf Toscana (Associazione Italiana Reporter Fotografi)
- la rivista online «Barnum»
Costo del biglietto: intero € 6, ridotto € 3
Telefono per informazioni: +39 055.2756444
Sito ufficiale: http://www.msn.unifi.it
E’ un dialogo fotografico, un nuovo ponte gettato tra le antiche capitali di due civiltà parallele ma geograficamente lontanissime: 100 immagini di grande formato che si specchiano due a due per accostare momenti di vita e storia di Firenze e Kyoto, che in questo 2015 celebrano un gemellaggio lungo mezzo secolo fondato sulla cultura e sulla pace.
Si apre domani al Museo di Antropologia dell’Università di Firenze (via del Proconsolo 12) la mostra Flo•Kyo 1965-2015. Firenze e Kyoto città gemelle (5 giugno – 31 luglio), il principale degli eventi ideati per ricordare il patto fraterno progettato sul finire degli anni Cinquanta dal sindaco Giorgio La Pira in una stagione di grande riapertura internazionale, quindi sancito dal suo successore Lelio Lagorio.
Patrocinata da Palazzo Vecchio che il 9 giugno rinnoverà il gemellaggio alla presenta di una folta delegazione giapponese, l’esposizione è firmata da Massimo Pacifico, uno dei più noti fotografi - giornalisti italiani autore di grandi reportage in tutto il mondo. Promotori e/o organizzatori il Museo di Storia Naturale e l’Associazione culturale No Art Just Sign (Najs, che edita il catalogo) con i rispettivi presidenti Guido Chelazzi e Claudio Cantella; la Biblioteca degli Uffizi con il direttore Claudio Di Benedetto, che della mostra è anche il curatore; l’Airf Toscana (Associazione Italiana Reporter Fotografi); la rivista online Barnum diretta dallo stesso Pacifico.
La sequenza delle immagini propone somiglianze e differenze sia suggerite dal caso o da intuizioni immediate, sia da un piano elaborato con Di Benedetto. I solidi palazzi di pietra e il marmo delle chiese a confronto con la fragilità del legno dei templi. Giovani turiste in kimono che riflettono sculture di Benedetto da Maiano. Selfie e ordinarie macchine fotografiche. Fiaccheri a cavallo da un lato e risciò a trazione umana dall’altro. Galleria degli Uffizi e Museo Nazionale d’Arte Moderna.
In sostanza, una sinfonia di canti e controcanti fatti di ordinarie scene di strada, costumi, volti e monumenti colti nei centri storici delle due città, entrambe glorie universali dell’Italia e del Giappone, entrambe patrimonio Unesco dell’umanità.
“Ho camminato molto”, ricorda Pacifico, “seguendo l’istinto e la luce, oltre alle note di colleghi e del grande nipponista Fosco Maraini, convinto che le fotografie si facciano allineando l’occhio e il cuore, come diceva Henri Cartier Bresson, ma anche con scarpe comode. A Firenze la bellezza è ovunque, invade, e frastorna. A Kyoto è invece nascosta, va cercata: dietro le mura, nei boschi, nelle spoglie architetture che ignorano l’arco etrusco, nell’improvviso svettare dei tetti”.
Ne è nato un racconto, spiega Di Benedetto, che non ignora le similitudini fra le gemelle, ma che ne mostra anche le rispettive differenze, dovute ai costumi e alla cultura, oltre che alle scelte amministrative, alle profonde diversità fisiche e di carattere proprie di tutti i gemelli eterozigoti.
“La magia delle istantanee”, aggiunge, “ci pone davanti agli occhi lo spirito convergente - divergente di due città simboliche per le rispettive civiltà, proponendo la riflessione che segue il colpo d’occhio e stimolando la curiosità di vedere oltre, e il desiderio di approfondire le emozioni”.
In occasione del 50esimo, dice Chelazzi, “Massimo Pacifico e Claudio Di Benedetto hanno evidentemente voluto fare un dono a entrambe le città. E il Museo di Antropologia è onorato di contribuire accogliendo queste straordinarie fotografie nelle proprie sale di alta valenza antropologica”.
Si apre domani al Museo di Antropologia dell’Università di Firenze (via del Proconsolo 12) la mostra Flo•Kyo 1965-2015. Firenze e Kyoto città gemelle (5 giugno – 31 luglio), il principale degli eventi ideati per ricordare il patto fraterno progettato sul finire degli anni Cinquanta dal sindaco Giorgio La Pira in una stagione di grande riapertura internazionale, quindi sancito dal suo successore Lelio Lagorio.
Patrocinata da Palazzo Vecchio che il 9 giugno rinnoverà il gemellaggio alla presenta di una folta delegazione giapponese, l’esposizione è firmata da Massimo Pacifico, uno dei più noti fotografi - giornalisti italiani autore di grandi reportage in tutto il mondo. Promotori e/o organizzatori il Museo di Storia Naturale e l’Associazione culturale No Art Just Sign (Najs, che edita il catalogo) con i rispettivi presidenti Guido Chelazzi e Claudio Cantella; la Biblioteca degli Uffizi con il direttore Claudio Di Benedetto, che della mostra è anche il curatore; l’Airf Toscana (Associazione Italiana Reporter Fotografi); la rivista online Barnum diretta dallo stesso Pacifico.
La sequenza delle immagini propone somiglianze e differenze sia suggerite dal caso o da intuizioni immediate, sia da un piano elaborato con Di Benedetto. I solidi palazzi di pietra e il marmo delle chiese a confronto con la fragilità del legno dei templi. Giovani turiste in kimono che riflettono sculture di Benedetto da Maiano. Selfie e ordinarie macchine fotografiche. Fiaccheri a cavallo da un lato e risciò a trazione umana dall’altro. Galleria degli Uffizi e Museo Nazionale d’Arte Moderna.
In sostanza, una sinfonia di canti e controcanti fatti di ordinarie scene di strada, costumi, volti e monumenti colti nei centri storici delle due città, entrambe glorie universali dell’Italia e del Giappone, entrambe patrimonio Unesco dell’umanità.
“Ho camminato molto”, ricorda Pacifico, “seguendo l’istinto e la luce, oltre alle note di colleghi e del grande nipponista Fosco Maraini, convinto che le fotografie si facciano allineando l’occhio e il cuore, come diceva Henri Cartier Bresson, ma anche con scarpe comode. A Firenze la bellezza è ovunque, invade, e frastorna. A Kyoto è invece nascosta, va cercata: dietro le mura, nei boschi, nelle spoglie architetture che ignorano l’arco etrusco, nell’improvviso svettare dei tetti”.
Ne è nato un racconto, spiega Di Benedetto, che non ignora le similitudini fra le gemelle, ma che ne mostra anche le rispettive differenze, dovute ai costumi e alla cultura, oltre che alle scelte amministrative, alle profonde diversità fisiche e di carattere proprie di tutti i gemelli eterozigoti.
“La magia delle istantanee”, aggiunge, “ci pone davanti agli occhi lo spirito convergente - divergente di due città simboliche per le rispettive civiltà, proponendo la riflessione che segue il colpo d’occhio e stimolando la curiosità di vedere oltre, e il desiderio di approfondire le emozioni”.
In occasione del 50esimo, dice Chelazzi, “Massimo Pacifico e Claudio Di Benedetto hanno evidentemente voluto fare un dono a entrambe le città. E il Museo di Antropologia è onorato di contribuire accogliendo queste straordinarie fotografie nelle proprie sale di alta valenza antropologica”.
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