Francis Bacon e la condizione esistenziale nell’arte contemporanea
Dal 05 Ottobre 2012 al 27 Gennaio 2013
Firenze
Luogo: Centro di Cultura Contemporanea Strozzina
Indirizzo: piazza Strozzi
Orari: da martedì a domenica 10-20; giovedì gratuito 18-23
Telefono per informazioni: +39 055 2645155
E-Mail info: news@strozzina.org
Sito ufficiale: http://www.strozzina.org/
Francis Bacon e la condizione esistenziale nell’arte contemporanea (5 ottobre 2012-27 gennaio 2013), a cura di Franziska Nori (direttore CCC Strozzina, Palazzo Strozzi, Firenze) e Barbara Dawson (direttore Dublin City Gallery The Hugh Lane, Dublino), propone il lavoro di artisti contemporanei che investigano il tema dell’esistenza nel rapporto tra individuo e collettività. Le loro opere danno forma a stati d’animo e interrogativi che l’essere umano si pone nel rapporto con la sfera personale, il corpo e il mondo. La mostra trova il suo punto di partenza in un nucleo di dipinti del grande maestro Francis Bacon, la cui opera entra in dialogo con il lavoro di cinque artisti internazionali contemporanei (Nathalie Djurberg, Adrian Ghenie, Arcangelo Sassolino, Chiharu Shiota, Annegret Soltau) che condividono l’interesse di Bacon nella riflessione sulla condizione esistenziale dell’uomo e la rappresentazione della figura umana.
I dipinti di Bacon in mostra sono affiancati da una selezione di materiali provenienti dall’archivio dell’artista: ritratti fotografici, riproduzioni di grandi capolavori del passato, still da film, immagini tratte da libri e riviste. Questo materiale, utilizzato da Bacon come strumento di lavoro per la creazione delle sue opere, è presentato in mostra grazie alla collaborazione del CCC Strozzina con la Dublin City Gallery The Hugh Lane, che dal 1998 possiede la ricostruzione autentica e perfettamente conservata dell’ultimo studio londinese dell’artista.
La commistione tra figurazione e astrazione, i corpi trasfigurati, il riferimento a elementi autobiografici, l’utilizzo di diverse fonti iconografiche, la tensione e l’isolamento come metafore della vita dell’essere umano si ritrovano come parti fondamentali nel lavoro dei cinque artisti contemporanei posti in dialogo con Bacon per una riflessione di carattere esistenziale sul vivere contemporaneo.
Adrian Ghenie (Romania, 1977) crea dipinti in cui unisce insieme immagini personali o emblematiche della storia recente, attingendo da fonti diverse come cataloghi o libri di storia, still da film o immagini trovate su internet. Ghenie investiga il tema della rappresentazione della figura umana, che viene quasi aggredita in particolare sul volto, simbolo dell’individualità della persona.
Nelle sue installazioni, Chiharu Shiota (Giappone, 1972) sembra tradurre stati emotivi e riflessioni esistenziali in una dimensione tridimensionale, affrontando temi come memoria e sogno, elementi autobiografici e tracce di un passato che assumono una forma fisica evocativa collettiva.
Nathalie Djurberg (Svezia, 1978) lavora con l’argilla e la plastilina creando ambienti e personaggi simbolici e conturbanti che popolano le sue installazioni e le sue videoanimazioni. Djurberg solleva dubbi e interrogativi esistenziali che oscillano tra vita e morte, paura e desiderio, muovendosi tra tabu disturbanti o aspetti complessi della condizione umana come la vulnerabilità, la solitudine, la sessualità, la morte.
Arcangelo Sassolino (Italia, 1967) crea installazioni in cui sistemi meccanici esplorano gli effetti dell’energia sulla materia o rendono visibili gli effetti prodotti da forze estreme. Le sue opere ci mostrano il divenire e la caducità delle cose nella propria essenzialità, rifiutando volutamente ogni esplicito ricorso alla metafora. Esse costituiscono un moderno memento mori, la visualizzazione dell’impossibilità umana di andare oltre l’attesa di un accadimento, o viceversa, la sua fine.
Dagli anni Settanta a oggi, Annegret Soltau (Germania, 1946) lavora sui temi del corpo e dell’identità tramite perfomance, video e fotografia. La sua sperimentazione con il mezzo fotografico culmina nei cosiddetti photo sewings, “ritratti fotografici cuciti”, in cui il volto dell’artista o diversi frammenti di facce sono percorsi da sottili fili neri. Le ferite, le costrizioni e la frammentazione dei suoi volti e dei suoi corpi diventano strumento di riflessione sulla rappresentazione e l’espressione della condizione esistenziale umana.
Francis Bacon e la condizione esistenziale nell’arte contemporanea è organizzata dal Centro di Cultura Contemporanea Strozzina in collaborazione con la Dublin City Gallery The Hugh Lane (Dublino).
I dipinti di Bacon in mostra sono affiancati da una selezione di materiali provenienti dall’archivio dell’artista: ritratti fotografici, riproduzioni di grandi capolavori del passato, still da film, immagini tratte da libri e riviste. Questo materiale, utilizzato da Bacon come strumento di lavoro per la creazione delle sue opere, è presentato in mostra grazie alla collaborazione del CCC Strozzina con la Dublin City Gallery The Hugh Lane, che dal 1998 possiede la ricostruzione autentica e perfettamente conservata dell’ultimo studio londinese dell’artista.
La commistione tra figurazione e astrazione, i corpi trasfigurati, il riferimento a elementi autobiografici, l’utilizzo di diverse fonti iconografiche, la tensione e l’isolamento come metafore della vita dell’essere umano si ritrovano come parti fondamentali nel lavoro dei cinque artisti contemporanei posti in dialogo con Bacon per una riflessione di carattere esistenziale sul vivere contemporaneo.
Adrian Ghenie (Romania, 1977) crea dipinti in cui unisce insieme immagini personali o emblematiche della storia recente, attingendo da fonti diverse come cataloghi o libri di storia, still da film o immagini trovate su internet. Ghenie investiga il tema della rappresentazione della figura umana, che viene quasi aggredita in particolare sul volto, simbolo dell’individualità della persona.
Nelle sue installazioni, Chiharu Shiota (Giappone, 1972) sembra tradurre stati emotivi e riflessioni esistenziali in una dimensione tridimensionale, affrontando temi come memoria e sogno, elementi autobiografici e tracce di un passato che assumono una forma fisica evocativa collettiva.
Nathalie Djurberg (Svezia, 1978) lavora con l’argilla e la plastilina creando ambienti e personaggi simbolici e conturbanti che popolano le sue installazioni e le sue videoanimazioni. Djurberg solleva dubbi e interrogativi esistenziali che oscillano tra vita e morte, paura e desiderio, muovendosi tra tabu disturbanti o aspetti complessi della condizione umana come la vulnerabilità, la solitudine, la sessualità, la morte.
Arcangelo Sassolino (Italia, 1967) crea installazioni in cui sistemi meccanici esplorano gli effetti dell’energia sulla materia o rendono visibili gli effetti prodotti da forze estreme. Le sue opere ci mostrano il divenire e la caducità delle cose nella propria essenzialità, rifiutando volutamente ogni esplicito ricorso alla metafora. Esse costituiscono un moderno memento mori, la visualizzazione dell’impossibilità umana di andare oltre l’attesa di un accadimento, o viceversa, la sua fine.
Dagli anni Settanta a oggi, Annegret Soltau (Germania, 1946) lavora sui temi del corpo e dell’identità tramite perfomance, video e fotografia. La sua sperimentazione con il mezzo fotografico culmina nei cosiddetti photo sewings, “ritratti fotografici cuciti”, in cui il volto dell’artista o diversi frammenti di facce sono percorsi da sottili fili neri. Le ferite, le costrizioni e la frammentazione dei suoi volti e dei suoi corpi diventano strumento di riflessione sulla rappresentazione e l’espressione della condizione esistenziale umana.
Francis Bacon e la condizione esistenziale nell’arte contemporanea è organizzata dal Centro di Cultura Contemporanea Strozzina in collaborazione con la Dublin City Gallery The Hugh Lane (Dublino).
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