Giorgio Barrera e Niccolò Rastrelli. Andate in Pace
Dal 21 Marzo 2015 al 30 Aprile 2015
Firenze
Luogo: Fondazione Studio Marangoni
Indirizzo: via San Zanobi 19/r
Orari: dal lunedì al sabato 15-19 o su appuntamento
Curatori: Daniele De Luigi
Enti promotori:
- Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del MiBACT
- Associazione culturale Visioni Future
- Fondazione Culturale San Fedele di Milano
Costo del biglietto: ingresso gratuito
Telefono per informazioni: +39 055 280368
E-Mail info: exhibitions@studiomarangoni.it
Sito ufficiale: http://www.studiomarangoni.it
Dal 21 marzo al 30 aprile 2015 la Fondazione Studio Marangoni ospita a Firenze la mostra Andate in pace dei fotografi Giorgio Barrera e Niccolò Rastrelli, a cura di Daniele De Luigi. La mostra, prodotta dall’Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione del MiBACT con la partecipazione dell’associazione culturale Visioni Future e della Fondazione Culturale San Fedele di Milano, si compone di 23 immagini di diversi formati e un'istallazione video.
Le fotografie di Giorgio Barrera e Niccolò Rastrelli mostrano una ricognizione delle architetture ecclesiastiche italiane postconciliari, riprese al loro interno. Muovendosi nell’ambito della tradizione documentaria, i fotografi caratterizzano in modo originale la propria ricerca attraverso la scelta di impostare la ripresa secondo un canone fisso, realizzando per ogni chiesa un’unica immagine che assume sempre il medesimo punto di vista (quello del sacerdote dall’altare) e viene eseguita in un preciso momento (quello della funzione sacra). Una scelta dettata da precise ragioni storiche: la riforma liturgica del Concilio Ecumenico Vaticano II ha determinato infatti lo spostamento del sacerdote versus populum, in posizione rivolta verso l’assemblea. Il risultato di questo procedimento sono immagini che, attraverso uno sguardo inedito, propongono una riflessione sul complesso rapporto tra Chiesa cattolica, architettura contemporanea e comunità dei fedeli. Esse sono rigorose vedute architettoniche dell’interno delle chiese, benché ribaltate rispetto al punto di vista abituale, e al contempo un’indagine socio-antropologica, una narrazione dell’Italia di oggi e un ritratto della comunità cattolica. Le fotografie sono state realizzate in numerose città italiane tra cui Roma, Milano, Torino, Firenze, Napoli, Potenza, Avezzano, Taranto, Pescara e includono opere di celebri architetti quali Massimiliano Fuksas, Giovanni Michelucci, Paolo Portoghesi, Mario Botta, Gio Ponti.
Come dichiarano i fotografi, “Le immagini di questa documentazione fotografica vogliono raggiungere una sintesi, mostrano cioè la chiesa come luogo architettonico e corporeo. L’elemento umano è un elemento imprescindibile della nostra ricerca, la parola chiesa deriva infatti dal greco ‘ekklesìa’ e significa comunità. In questo senso l’edificio ecclesiastico va inteso come uno spazio fatto di persone in carne ed ossa, o come afferma San Paolo di ‘pietre viventi’. Il momento in cui il sacerdote si rivolge ai fedeli è il fondamento della nostra immedesimazione nell’atto fotografico. La macchina fotografica, infatti, viene posizionata e rimane per lungo tempo innanzi all’altare, centrale, simmetrica: direzionata verso l’entrata della chiesa, essa inquadra i fedeli presenti al rito e tende a personificare lo sguardo del sacerdote. Chi entra in chiesa non vede i fotografi perché l’apparecchio viene azionato da un telecomando. La sintesi, dunque, è la fotografia”.
Il progetto Andate in pace nel 2012 è stato finalista al Premio Francesco Fabbri per le arti contemporanee e al Premio Ponchielli, nel 2013 è stato selezionato tra i finalisti dei Sony World Photography Awards e ha ricevuto una menzione speciale dal Photographic Museum of Humanity.
Giorgio Barrera, nato nel 1969, è un artista che lavora con fotografia e video. La sua ricerca è una investigazione sulla fotografia come sintesi di rappresentazione del reale. Si è dedicato alternativamente sin dal 1996 a una tipologia di immagine che vivesse sulla soglia di ciò che viene considerato documentazione e finzione. Successivamente ha lavorato sul paesaggio esplorando i luoghi storici ponendo una riflessione sulla storia e sulla sua capacità di essere colta e interpretata nel presente. Nel 2009 pubblica il suo primo catalogo monografico “Attraverso la finestra” edito da Zone Attive a cui segue nel 2011 “Campi di Battaglia 1848-1867” edito da Silvana Editoriale.
Il suo lavoro è presente in svariate pubblicazioni sia in Italia che all’estero e fa parte di collezioni pubbliche e private. Ha ottenuto importanti riconoscimenti tra i quali il premio Baume & Mercier, il Premio Canon, Sony e il premio FNAC, diverse menzioni speciali ed è spesso risultato finalista in altri premi e riconoscimenti internazionali. Nel 2000 gli viene assegnata una residenza dal centro di arte contemporanea Nykyaika di Tampere (Finlandia).
Tra le sue esposizioni più significative, "The sidewalk never ends" presso l’Art Institute of Chicago nel 2001 e i Rencontres di Arles nel 2003. Nel 2006, “Inventing Movements” una “outdoor expo” in formato grande affissione nelle aree di sosta della Autostrada A6 Torino-Savona e nel 2007 una mostra site specific per “Fotografia Europea” a Reggio Emilia. Nel 2009 ha esposto al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Recentemente ha realizzato una installazione pubblica del progetto “Campi di Battaglia 1848-67” per CONTACT il festival di fotografia contemporanea di Toronto.
È uno dei fondatori di fotoromanzoitaliano.it, un progetto artistico sull’uso dell’immagine oggi, di recente vincitore del premio Celeste Beyond Memory. Affianca la ricerca artistica con l’attività di lecturer e di insegnamento presso la Fondazione Studio Marangoni di Firenze ed altri Istituti di Firenze e Milano.
Niccolò Rastrelli è nato Firenze nel 1977. Si diploma in fotografia presso la Fondazione Studio Marangoni di Firenze dopo aver frequentato il Corso Triennale. Dal 2004 vive e lavora a Milano, affiancando la ricerca personale ai progetti professionali su commissione. Collabora con testate quali Io Donna - Corriere della Sera, Sportweek, Panorama, Maxim e realizza reportage commerciali per Pirelli.
La sua ricerca fotografica si concentra sulle persone e sulla manifestazione della loro identità. Nel 2004 vince il concorso fotografico Fotoesordio con l’opera “Maschere”. Nel 2011 arriva tra i finalisti al concorso Photodreaming con l’opera “Dance Hall”.
Le fotografie di Giorgio Barrera e Niccolò Rastrelli mostrano una ricognizione delle architetture ecclesiastiche italiane postconciliari, riprese al loro interno. Muovendosi nell’ambito della tradizione documentaria, i fotografi caratterizzano in modo originale la propria ricerca attraverso la scelta di impostare la ripresa secondo un canone fisso, realizzando per ogni chiesa un’unica immagine che assume sempre il medesimo punto di vista (quello del sacerdote dall’altare) e viene eseguita in un preciso momento (quello della funzione sacra). Una scelta dettata da precise ragioni storiche: la riforma liturgica del Concilio Ecumenico Vaticano II ha determinato infatti lo spostamento del sacerdote versus populum, in posizione rivolta verso l’assemblea. Il risultato di questo procedimento sono immagini che, attraverso uno sguardo inedito, propongono una riflessione sul complesso rapporto tra Chiesa cattolica, architettura contemporanea e comunità dei fedeli. Esse sono rigorose vedute architettoniche dell’interno delle chiese, benché ribaltate rispetto al punto di vista abituale, e al contempo un’indagine socio-antropologica, una narrazione dell’Italia di oggi e un ritratto della comunità cattolica. Le fotografie sono state realizzate in numerose città italiane tra cui Roma, Milano, Torino, Firenze, Napoli, Potenza, Avezzano, Taranto, Pescara e includono opere di celebri architetti quali Massimiliano Fuksas, Giovanni Michelucci, Paolo Portoghesi, Mario Botta, Gio Ponti.
Come dichiarano i fotografi, “Le immagini di questa documentazione fotografica vogliono raggiungere una sintesi, mostrano cioè la chiesa come luogo architettonico e corporeo. L’elemento umano è un elemento imprescindibile della nostra ricerca, la parola chiesa deriva infatti dal greco ‘ekklesìa’ e significa comunità. In questo senso l’edificio ecclesiastico va inteso come uno spazio fatto di persone in carne ed ossa, o come afferma San Paolo di ‘pietre viventi’. Il momento in cui il sacerdote si rivolge ai fedeli è il fondamento della nostra immedesimazione nell’atto fotografico. La macchina fotografica, infatti, viene posizionata e rimane per lungo tempo innanzi all’altare, centrale, simmetrica: direzionata verso l’entrata della chiesa, essa inquadra i fedeli presenti al rito e tende a personificare lo sguardo del sacerdote. Chi entra in chiesa non vede i fotografi perché l’apparecchio viene azionato da un telecomando. La sintesi, dunque, è la fotografia”.
Il progetto Andate in pace nel 2012 è stato finalista al Premio Francesco Fabbri per le arti contemporanee e al Premio Ponchielli, nel 2013 è stato selezionato tra i finalisti dei Sony World Photography Awards e ha ricevuto una menzione speciale dal Photographic Museum of Humanity.
Giorgio Barrera, nato nel 1969, è un artista che lavora con fotografia e video. La sua ricerca è una investigazione sulla fotografia come sintesi di rappresentazione del reale. Si è dedicato alternativamente sin dal 1996 a una tipologia di immagine che vivesse sulla soglia di ciò che viene considerato documentazione e finzione. Successivamente ha lavorato sul paesaggio esplorando i luoghi storici ponendo una riflessione sulla storia e sulla sua capacità di essere colta e interpretata nel presente. Nel 2009 pubblica il suo primo catalogo monografico “Attraverso la finestra” edito da Zone Attive a cui segue nel 2011 “Campi di Battaglia 1848-1867” edito da Silvana Editoriale.
Il suo lavoro è presente in svariate pubblicazioni sia in Italia che all’estero e fa parte di collezioni pubbliche e private. Ha ottenuto importanti riconoscimenti tra i quali il premio Baume & Mercier, il Premio Canon, Sony e il premio FNAC, diverse menzioni speciali ed è spesso risultato finalista in altri premi e riconoscimenti internazionali. Nel 2000 gli viene assegnata una residenza dal centro di arte contemporanea Nykyaika di Tampere (Finlandia).
Tra le sue esposizioni più significative, "The sidewalk never ends" presso l’Art Institute of Chicago nel 2001 e i Rencontres di Arles nel 2003. Nel 2006, “Inventing Movements” una “outdoor expo” in formato grande affissione nelle aree di sosta della Autostrada A6 Torino-Savona e nel 2007 una mostra site specific per “Fotografia Europea” a Reggio Emilia. Nel 2009 ha esposto al Palazzo delle Esposizioni di Roma. Recentemente ha realizzato una installazione pubblica del progetto “Campi di Battaglia 1848-67” per CONTACT il festival di fotografia contemporanea di Toronto.
È uno dei fondatori di fotoromanzoitaliano.it, un progetto artistico sull’uso dell’immagine oggi, di recente vincitore del premio Celeste Beyond Memory. Affianca la ricerca artistica con l’attività di lecturer e di insegnamento presso la Fondazione Studio Marangoni di Firenze ed altri Istituti di Firenze e Milano.
Niccolò Rastrelli è nato Firenze nel 1977. Si diploma in fotografia presso la Fondazione Studio Marangoni di Firenze dopo aver frequentato il Corso Triennale. Dal 2004 vive e lavora a Milano, affiancando la ricerca personale ai progetti professionali su commissione. Collabora con testate quali Io Donna - Corriere della Sera, Sportweek, Panorama, Maxim e realizza reportage commerciali per Pirelli.
La sua ricerca fotografica si concentra sulle persone e sulla manifestazione della loro identità. Nel 2004 vince il concorso fotografico Fotoesordio con l’opera “Maschere”. Nel 2011 arriva tra i finalisti al concorso Photodreaming con l’opera “Dance Hall”.
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